Mazzotta: un ritorno in rossazzurro da record

Foto: Catania FC

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Il terzino sinistro torna al Catania dopo 8 stagioni: è l’arco temporale più lungo mai registrato in tal senso.

Ieri sera è giunta l’ufficialità dell’acquisto, da parte del Catania, del terzino sinistro Antonio Mazzotta, che andrà ad arricchire l’organico affidato al nuovo tecnico Tabbiani in vista della stagione 2023/24, che vedrà gli etnei impegnati in Serie C. Mazzotta era un ex, che va ad aggiungersi alla lunga lista dei cavalli di ritorno della storia rossazzurra. Ma il suo ritorno si contraddistingue da tutti gli altri per un aspetto peculiare: il giocatore palermitano ha fatto rientro a Catania dopo ben otto stagioni. La sua precedente esperienza in maglia rossazzurra risale infatti alla seconda parte del campionato di Serie B 2014/15. Si tratta di un record, giacché, in passato, nessun “cavallo di ritorno” si era ripresentato alle falde dell’Etna al termine di un così lungo “esilio”.

Il rinnovato sodalizio tra Mazzotta e il Catania ha infranto il primato – di sette stagioni – che era detenuto congiuntamente da Orazio Russo e Michele Paolucci. Il primo, cresciuto nel vivaio del club (ed attuale responsabile proprio del settore giovanile), nel corso della propria carriera da calciatore è stato protagonista di ben tre ritorni alla base. Il periodo di assenza più prolungato si è registrato tra le stagioni 1996/97 (nella quale era giunto a Catania, in C2, in prestito dal Lecce) e 2004/05 (annata in cui tornò in rossazzurro, in Serie B, tramite il passaggio di proprietà tra Gaucci e Pulvirenti, con quest’ultimo che operò un “travaso” da Acireale, portando con sé, tra gli altri, anche l’esterno offensivo). Paolucci, invece, è rientrato al Catania, in Serie C, nell’estate 2016, richiamato dall’ad Lo Monaco, il quale si era appena reinsediato a Torre del Grifo. Proprio Lo Monaco l’aveva acquistato, in prestito da Udinese e Juventus che detenevano in cartellino in comproprietà, nella stagione 2008/09, nella quale il numero 9 si era messo in evidenza con la maglia del Catania in Serie A.

A quota sette annate staziona anche Cocò Nicolosi, il recordman di marcature della storia rossazzurra a partire dal 1929. Ma il suo è un caso un po’ particolare. Il bomber di Lercara Friddi tornò per l’ultima volta a Catania nel 1947/48, in Serie C, dopo che aveva disputato l’ultima stagione in Sicilia nel 1939/40, in Serie B. Tuttavia, a causa dello stop imposto dal conflitto mondiale, nel biennio 1943-45 si disputarono tornei in seguito non riconosciuti dalla FIGC come edizioni del campionato italiano. Quindi da un certo punto di vista si potrebbe sostenere che Nicolosi, nel 1947, rientrò a Catania dopo cinque stagioni. L’attaccante, ad ogni modo, anche nel biennio citato scese in campo, indossando la maglia del Rovigo nel campionato di Divisione Nazionale del 1944 e quella della Frattese nel campionato campano del 1945.

A un tiro di schioppo dal podio in questa speciale classifica ecco Cristian Ezequiel Llama. Quello dell’esterno sinistro argentino nell’estate 2018 è stato uno dei tanti ritorni alla base voluti dall’ad Lo Monaco nel corso del proprio “secondo mandato” catanese. Llama non si vedeva da queste parti esattamente da sei anni, da quell’estate 2012 in cui fu mandato in prestito alla Fiorentina di Montella. Il suo rapporto contrattuale del Catania si sarebbe interrotto un anno più tardi, quando intervenne la risoluzione col club ed il giocatore si trasferì in Messico, non mancando di lanciare improperi a colpi di tweet nei confronti del dirigente di allora Pablo Cosentino. Il periodo di assenza della zazzamita, alla luce del fugace rientro dal prestito nell’estate 2013, può essere quindi classificato come un “5+1”.

Cinque stagioni nette sono invece quelle che hanno separato Gennaro Delvecchio e il Catania nel corso degli anni zero del secolo in corso. Il centrocampista di Barletta, messosi in luce nel Catania di Colantuono in Serie B nella stagione 2003/04, l’estate successiva fu protagonista insieme a diversi compagni del travaso Catania-Perugia compiuto dai Gaucci dopo la cessione della società. Nell’estate 2009, dopo un lusinghiero ciclo in massima serie con la maglia della Sampdoria, ecco la nuova chiamata della società etnea, con la quale vivrà una seconda esperienza caratterizzata più da ombre che da luci.

Chiudiamo questa carrellata, che include soltanto i giocatori che hanno fatto rientro a Catania dopo almeno cinque anni, con Gianvito Plasmati. Anche il suo è un caso un po’ sui generis. Il lungagnone di Matera è tornato in Sicilia nell’estate 2015, per volere della triade Bonanno-Pitino-Ferrigno che puntò su di lui come bomber di scorta nel Catania che, affidato a Pippo Pancaro, ripartiva dalla C dopo lo scandalo dei Treni del Gol. L’ultima stagione disputata prima di allora dall’attaccante con la maglia rossazzurra risaliva al campionato di Serie 2009/10. Tuttavia, a seguito di una disputa giudiziaria con la società, rimase contrattualizzato anche nella stagione successiva, che visse da separato in casa, senza mai scendere in campo. Se nel caso di Llama abbiamo parlato di “5+1”, il periodo di assenza di Plasmati si può considerare de facto un “4+1”.

La classifica dei periodi di assenza più lunghi dei cavalli di ritorno etnei

1) Mazzotta – 8 anni/stagioni

2) Russo, Paolucci – 7 anni/stagioni; Nicolosi 7 anni/5 stagioni

5) Llama – 5 anni/6 stagioni

6) Delvecchio – 5 anni/stagioni

7) Plasmati 4 anni/5 stagioni

 

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