Bando alle Cianci...

La rabbiosa esultanza di Pietro Cianci

La rabbiosa esultanza di Pietro Cianci 

Max Licari sul successo al cospetto del Benevento, che non cancella il pregresso. Playoff opportunità da cogliere.

Un'altalena che avremmo volentieri evitato

In piena coerenza con lo schizofrenico campionato giocato, anche l'ultimo atto dello stesso si è confermato un concentrato delle più classiche "surfate", su e giù per le onde di un rendimento a dir poco altalenante, tipiche del claudicante Catania di questa "sgraziata" stagione. Dal disastro di Francavilla alla gagliarda prova interna offerta contro il Messina, dalla tregenda "pizzaiola" di Potenza al cospetto del Sorrento alla incisiva prestazione sciorinata al "Massimino" in opposizione a un Benevento giunto con i galloni della vicecapolista in condominio con l'Avellino, diteci voi come non vi sia da sbattere la testa ripetutamente contro un muro, come non vi sia da non raccapezzarsi, da non diventar matti... Eppure, pirandellianamente, "così è (se vi pare)"! Tuttavia, il dato più rilevante, anzi l'unico rilevante, è quello relativo al raggiungimento dell'obiettivo minimo, la permanenza in Serie C. Contava solo quello ed è stato meritatamente raggiunto, con una vittoria chiara e senza l'aiuto esterno di nessuno. Addirittura, se il Catania non avesse conquistato i tre punti contro il buon Benevento di Auteri, avrebbe incredibilmente subito l'onta dei playout, considerato come tutti i risultati si fossero a un certo punto incastrati favorevolmente per le "pericolanti", a eccezione del Potenza che, non battendo alla fine la Virtus Francavilla al "Viviani", si ritrova sorprendentemente a quota 43 a dover sottoporsi alla gogna degli spareggi per evitare la retrocessione contro il Monterosi, mentre Monopoli e il medesimo Francavilla si giocheranno l'altra sfida per la sopravvivenza. Una prova determinata quella dei rossazzurri di mister Zeoli, i quali dimostrano ancora una volta come, nelle sfide da "dentro o fuori", siano in grado di tirar fuori qualcosa in più rispetto alle disarmanti esibizioni (in specie in trasferta) messe in scena nei campetti calcisticamente meno "nobili" del girone meridionale della terza serie nostrana. Una prova complessivamente positiva, con alcuni "picchi": Cianci, autore del gol vittoria a prima frazione scaduta e attaccante "caldo" del momento; Quaini, migliore in campo, impeccabile nel suo vero ruolo da difensore centrale; Cicerelli, inesauribile sulla corsia mancina; Zammarini, autentico "polmone" della mediana rossazzurra; il pubblico, i quasi 19.000 (compresa la gradita presenza di circa 150 correttissimi sostenitori giallorossi) supporters del Liotru che hanno cantato a squarciagola e sostenuto i propri colori dal primo all'ultimo minuto, loro sì autentici fuoriclasse aventi anche il diritto, a fine gara, come nel caso della Curva Nord, di fischiare la squadra per il pessimo rendimento generale offerto. In ogni caso, una prova da cui ripartire, senza pressioni e senza eccessive pretese, in direzione playoff. Giocarli con la mente sgombra sarà l'imperativo categorico, ma senza sottovalutazioni di sorta, sia chiaro. Anzi! A tal proposito, auspicheremmo che la società decida al più presto di avviare un miniritiro lontano da Catania in modo da preparare al meglio le sfide promozione, in programma (per il Catania, che accederà direttamente al primo turno della fase nazionale) a partire da sabato 11 maggio.

Un Catania volitivo

Questa volta, il 3-5-2 approntato da mister Zeoli appare quanto di più scontato si potesse intuire alla vigilia. Unica novità tattica rispetto alle ultime uscite, l'impiego stabile di Quaini al centro del reparto arretrato, con Zammarini e Welbeck a fare da frangiflutti in mediana e il duo Bouah-Cicerelli pronto a fiondarsi dalle corsie laterali a supporto delle due punte Di Carmine e Cianci. Il 3-4-3 classico di Auteri propone l'ex Agazzi in regia e il trio Starita-Lanini-Bolsius in avanti. La maggior aggressività etnea si nota fin dalle prime battute, come testimoniato dalla clamorosa traversa colta al 9' da Bouah, bravo a colpire di testa su corner di Cicerelli, il quale al 17' da centro area, spara alto sopra la traversa una palla ghiottissima. Il Benevento, costretto a perdere al 20' Pastina per infortunio, non resta comunque a guardare e confeziona, tra il 28' e il 35' due grandi occasioni con Bolsius (impreciso con il destro da posizione favorevolissima) e Karic (in questa occasione, bravo Furlan a respingere). Ma che il Catania sia in partita lo si capisce da come non si deprima, trovando la forza di reagire. Al 42' Di Carmine impegna Manfredini e al 46' Cianci, su azione da corner, trova la fiondata vincente da posizione centrale in piena area di rigore sannita. È il gol che decide il match. Nella ripresa, come affermato dallo stesso mister Auteri a fine gara, gli ospiti escono di scena e il Catania legittima la vittoria. Praticamente, nessun pericolo creato dal Benevento (se non una traversa scheggiata su estemporanea punizione dal limite dallo specialista Ciano al 44'), malgrado innesti di gente di valore come il medesimo numero 10 campano, Perlingieri, Kubica e Carfora, mentre il Catania fallisce reiteratamente il raddoppio in ripartenza con Cianci, Welbeck, Bouah e il neoentrato Chiricò su calcio da fermo. Ottime e proficue anche le sostituzioni di Zeoli, bravo a capire quando Cianci, Cicerelli e Zammarini non ne hanno più, inserendo Ndoj, Chiricò e il redivivo Sturaro. Il fischio finale del signor Frascaro di Firenze sancisce una salvezza meritata al termine dei 90' dell'ultima partita di campionato, ma non cancella certamente gli stenti di una regular season da dimenticare, condita dal record storico di 17 sconfitte. Un'enormità.

E ora, i playoff...

Come detto, gli spareggi promozione dovranno essere interpretati come una insperata opportunità al termine di un percorso quanto mai accidentato. Prepararli bene sarà un obbligo, disputarli con la stessa determinazione con cui si è sorprendentemente vinta la Coppa Italia un auspicio. I tifosi, come dice correttamente Zeoli, non vi sarà alcuna necessità di chiamarli a raccolta. Loro ci sono e ci saranno sempre! Let's go, Liotru, let's go!!!