I primi 30 giorni del Catania di Pelligra: il cantiere è ancora apertissimo

Grella, Carra e Scibilia

Grella, Carra e Scibilia 

Disamina sui vari aspetti oggetto della manifestazione d’interesse e sullo stato dell’arte dell’operato della nuova società.

24 giugno – 24 luglio 2022. Dal comunicato stampa del Comune di Catania che annunciava il successo del gruppo Pelligra, al comunicato con cui il Catania SSD ha sottoposto ai tifosi la scelta del nuovo logo societario. Il momento iniziale e quello finale dei primi 30 giorni di attività del nuovo Catania targato Pelligra. Un mese pieno di carne al fuoco, ma anche di attese e di curiosità. Le ripercorriamo insieme analizzando le prime mosse del nuovo corso, partendo proprio dalla manifestazione d’interesse per verificare qual è lo stato dell’arte 30 giorni dopo la chiusura della procedura esplorativa.

Le questioni formali scaturenti dall’avviso pubblico
- Capitale sociale. Il primo tema riguarda l’aspetto (e l’assetto) societario. L’avviso pubblico era aperto a “società e associazioni sportive costituite o intenzionate a costituirsi”. Il Catania SSD a r.l., come noto, è stato costituito soltanto in un secondo momento, e precisamente il 13 luglio, ma ciò è del tutto compatibile con la previsione appena citata. Dalla visura della neonata società si sono appurati due aspetti che hanno fatto (lievemente, a dire il vero) discutere. Il primo riguarda il capitale sociale, versato nella misura minima pari ad € 10.000,00. Circostanza immediatamente chiarita da Dante Scibilia, che ha spiegato che la fretta di costituire la società (in vista dell’attivazione, tramite il Comune, della procedura di cui all’art. 52 comma 10 Noif ai fini dell’iscrizione alla Serie D 2022/23) mal si sposava col tempo necessario a garantire una movimentazione finanziaria dall’Australia, considerando che il gruppo non dispone di conti correnti in Italia. L’advisor ha anche precisato che le prossime immissioni di denaro potrebbero non essere effettuate sotto forma di aumento del capitale sociale, ma imputate al patrimonio netto con versamenti in conto copertura perdite. Questioni di forma che non cambiano la sostanza, ovvero il rispetto dell’impegno di spesa prefissato.
- Budget e business plan. Ma a quanto ammonta quest’impegno? Secondo indiscrezioni circolate nei primissimi giorni di gestione, il budget per la stagione 2022/23 oscillerebbe tra i 3,5 ed i 4 milioni di euro. Tempo fa avevamo lanciato un appello, in nome della trasparenza, volto alla pubblicazione della manifestazione d’interesse per conoscere nel dettaglio l’impegno assunto dal gruppo Pelligra con l’amministrazione (e quindi con la città) per i prossimi quattro anni, anche al fine di valutare in futuro l’eventuale mantenimento delle promesse, ma lo stesso Scibilia ha già avuto modo di esplicitare che ciò si scontra con la politica societaria, aggiungendo che le cifre indicate nella manifestazione rappresentano una stima e saranno suscettibili di modifiche, al rialzo o al ribasso, a seconda delle esigenze e circostanze concrete.
- Società controllante. Il secondo aspetto di una certa rilevanza attiene alla controllante (al 100% delle quote) del nuovo Catania, la Elefante 1946 Pty Ltd, che risulta essere una società privata unipersonale a responsabilità limitata riconducibile a Ross Pelligra. Non sorprende più di tanto che il tycoon australiano abbia voluto costituire una società ad hoc, “di scopo”, piuttosto che controllare il Catania tramite altre proprie società, per ragioni di opportunità legate al rischio imprenditoriale e già percorse altrove, come a Palermo, laddove negli scorsi mesi la “Hera Hora” di Mirri, esaurito il proprio programma triennale e avendo posto le basi affinché la società calcistica controllata camminasse sulle proprie gambe, è stata messa in liquidazione. Sul fatto, notato da qualcuno, che tale società sia stata costituita soltanto ex post rispetto alla procedura esplorativa, occorre rilevare che in più passaggi dell’avviso pubblico si era aperta la porta a società costituende: “Alla manifestazione d’interesse dovranno essere allegati obbligatoriamente: a) Dichiarazioni rese, ai sensi degli artt. 46 e 47 d.P.R. 445/2000, dal Legale Rappresentante del soggetto giuridico istante e riguardante ciascuno dei soggetti indicati come attuali o futuri soci”; “Copia conforme dell’ultimo bilancio di esercizio approvato e depositato, in caso di società già costituita”; “Nel caso di società e/o associazioni sportive costituende, l’istanza di partecipazione verrà sottoscritta dal soggetto indicato quale legale rappresentante e da tutti i futuri soci, oltre a contenere obbligatoriamente una dichiarazione di impegno dei soggetti coinvolti a costituire la società”. Pertanto, ricollegandoci al tema aperto in precedenza, occorrerebbe verificare se il gruppo Pelligra in sede di manifestazione di interesse abbia preannunciato, oltre alla costituzione del club calcistico, anche quella relativa alla società controllante. Fermo restando che il rispetto o meno di tale formalità non ha comunque precluso quello che era il controllo dirimente demandato all’amministrazione comunale, che è relativo alla solvibilità economica e finanziaria dell’istante e si basa su attestazioni bancarie. Un altro approfondimento da affidare ad esperti del settore e sul quale chiedere lumi alla società, invece, è quello dei possibili paletti/ritardi di matrice burocratica che potrebbero sorgere per il trasferimento di capitali da una società che non ha sede all’interno dell’Unione Europea.

”Requisiti qualificanti”. A che punto siamo?
L’avviso pubblico indicava alcuni “requisiti qualificanti”, lasciando intendere che la loro presenza e l’attenzione loro dedicata nei vari business plan avrebbe potuto far pendere la bilancia da una parte piuttosto che dall’altra.
- Organigramma. Si chiedeva agli istanti di produrre “Organigramma e composizione del soggetto societario, con la descrizione dell’eventuale forma di azionariato popolare o diffuso” segnalando come requisito qualificante “la presenza, nell’organigramma societario, di figure professionali che abbiano qualificata esperienza in ambito sportivo e/o che abbiano conseguito risultati sportivi di rilievo”. Dalle dinamiche delle scorse settimane e dalle dichiarazioni degli stessi diretti interessati abbiamo appreso che il progetto Pelligra è nato in extremis, quasi alla vigilia della scadenza prevista per l’invio della manifestazione d’interesse, e su di esso ha lavorato un gruppo molto ristretto di professionisti, coi compiti più delicati affidati a Scibilia e Grella. Grella è, di fatto, l’unica figura con esperienza in ambito sportivo del consiglio di amministrazione nonché l’unica che era già nota nel periodo antecedente alla manifestazione d’interesse, mentre Scibilia ha sempre ricoperto un ruolo da advisor. Molti elementi inducono a ritenere che il gruppo Pelligra non avesse un proprio progetto in tema di organigramma e che l’ha costruito soltanto dopo aver vinto la procedura esplorativa: i ruoli dirigenziali societari sono stati svelati nella conferenza stampa dello scorso 20 luglio, a quasi un mese di distanza, dopo varie interlocuzioni avvenute nelle settimane precedenti; alcuni dei professionisti coinvolti sono stati “pescati” dal vecchio Catania, altri ancora sono stati scelti tra coloro i quali erano stati coinvolti da altri competitors della procedura. Niente spoil system o reset totale, dunque. Quanto all’azionariato, non conosciamo i propositi della società ma, stando alle dichiarazioni di Scibilia, ci saranno dei contatti coi soggetti promotori ma con la prospettiva di poter sviluppare in modo più concreto quest’ipotesi soltanto una volta tornati nel professionismo.
---> Composizione dell’organigramma. Tornando alla composizione dell’organigramma per una prima analisi dello stesso, spicca il ruolo attribuito a Vincenzo Grella, che appare simile, non solo nominalmente, a quello che ricopriva Pietro Lo Monaco sotto la gestione Pulvirenti. Anche in questo caso, anche se per motivi diversi, Pelligra dovrebbe essere un presidente dietro le quinte. Almeno stando alle dichiarazioni rilasciate, attraverso le quali si è chiarito che gli impegni imprenditoriali dell’australiano lo terranno spesso e volentieri lontano da Catania. All’ombra del Vulcano si è invece trasferito il suo vice, sulle cui spalle grava il peso di coordinare la gestione societaria e fungere anche da principale punto di riferimento ed interlocutore di tifosi e media, nonché da parafulmine quando, inevitabilmente, arriverà qualche momento negativo. Nella conferenza del 20 luglio Pelligra ha sottolineato che i trascorsi calcistici di Grella lo hanno convinto a puntare su di lui e lo rendono adatto al ruolo che gli è stato affidato. Dalle informazioni che si ricavano sul web sull’ex giocatore non si evincono esperienze in ambito di gestione societaria. Certo, non si tratta di qualcuno totalmente fuori dal giro, avendo l’australiano svolto l’attività di agente per la società CAA Base, ma a livello dirigenziale ha tutto da dimostrare e, come tutti, sarà giudicato senza pregiudizi sulla base dei risultati che conseguirà. A differenza di Lo Monaco, che tendeva ad occuparsi di tutto con tanto di doppia carica (ad e dg), sarà agevolato in questo compito dall’affiancamento di figure professionali di spessore che si occuperanno dei vari comparti, Luca Carra in ambito amministrativo ed Antonello Laneri in ambito sportivo (entrambi con proficui trascorsi in Serie D), ma l’impressione ricavata proprio dalla conferenza stampa è che lui stia in prima linea nella partecipazione ai processi decisionali di carattere tecnico, avendo svolto personalmente molti colloqui con allenatori e giocatori. Non fanno parte dell’organigramma, ma appaiono centrali nel progetto Pelligra i contributi di Dante Scibilia e Mark Bresciano. Il commercialista veneziano ha già chiarito che il suo è un ruolo di supporto alla proprietà ed al management in funzione degli obiettivi preposti. Il primo, portato a compimento, è stato quello dell’”avviamento”, ma ne seguiranno altri, in particolare quello riguardante l’acquisto e la ristrutturazione e riqualificazione di Torre del Grifo, ai quali contribuirà sulla base delle proprie competenze. L’altro ex giocatore, invece, è un consigliere personale di Pelligra ed al momento sembra fungere da supervisore. Quanto al terzo componente del cda Giovanni Caniglia, è un altro uomo di fiducia dell’imprenditore australiano e dovrebbe occuparsi non tanto del Catania, quanto degli affari del gruppo in Italia, compreso quello della Pallacanestro Varese di cui è stato l’ispiratore.
- Comunicazione e marketing, strutture ed iniziative sociali. Con riferimento ad alcuni degli altri requisiti qualificanti previsti dall’avviso pubblico possiamo dire che è ancora affisso il cartello “work in progress”, in linea di massima fisiologico. Preso atto con favore della conferma di Angelo Scaltriti, che è una garanzia, nel ruolo di responsabile della comunicazione, ci si aspettano ulteriori novità su questo fronte, legate al marketing. In particolare si attende di capire se la società vorrà avvalersi di partner (come ad esempio Infront) per sviluppare la propria comunicazione o se opterà per una struttura interna. Intanto, è da accogliere con favore l’iniziativa social che ha coinvolto i tifosi nella scelta del nuovo logo. Al di là dei gusti e dei giudizi, che sono e rimangono soggettivi, rimane una bella mossa nell’ottica della fidelizzazione. Quanto alle strutture, anche qui il gruppo Pelligra si è mosso dopo la chiusura della procedura esplorativa, con il supporto dell’amministrazione comunale di Catania che ha indicato le strutture di Nesima e Zia Lisa, nonché di quella di Misterbianco che ha messo a disposizione il “Valentino Mazzola” (sintetico) ed il “Toruccio La Piana”. Si attende la decisione finale, nonché quella relativa alla sede del ritiro. Quanto alle iniziative sociali, il collegamento tra la società e le scuole calcio del territorio è stato un argomento affrontato nel corso della conferenza stampa e Grella ha garantito che è uno dei punti cardine del progetto societario, nel più ampio quadro del ruolo strategico attribuito dal club al settore giovanile. Pelligra ha anche fatto riferimento al calcio femminile, affermando che rientra nei piani e che verrà ad esso destinato un apposito budget, dopo aver completato la costruzione della prima squadra maschile.

Uscite pubbliche e prossimi passaggi
Al di là di ritardi, veri o presunti, quel che ha colpito in positivo delle mosse della nuova società attiene al modus operandi in tema di comunicazione. Si parla coi fatti e se ne parla dopo che…vengano fatti (scusate il gioco di parole). Tant’è che, complice l’agenda dello stesso Pelligra, si è atteso quasi un mese per la conferenza di presentazione dell’organigramma, dopo la prima uscita pubblica del 27 giugno (conferenza congiunta in Comune e presenza al “Massimino” alla Giornata dell’orgoglio rossazzurro, per un primo approccio coi tifosi). Si agisce con molta discrezione, come testimoniato dalla scelta del dg che ha colto di sorpresa tutti gli operatori dell’informazione, che avevano fin lì ipotizzato altre figure. Si tratta di un segnale di serietà che è giusto riconoscere e sottolineare, in attesa dei prossimi passaggi, che sono tanti e che riguardano in primo luogo l’iscrizione al campionato. Al riguardo, si attende il provvedimento di ammissione da parte della Figc alla procedura ex art. 52 comma 10 Noif, in seguito al quale il Catania SSD potrà procedere con l’affiliazione e con la presentazione della domanda di iscrizione. Il 28 luglio è previsto un consiglio federale ed anche se tale argomento non è all’ordine del giorno, non è da escludere che possa essere discusso. In ogni caso ormai è davvero questione di ore. Una volta espletati gli adempimenti di rito, la società sarà nelle condizioni di tesserare allenatore e giocatori (e quindi di comunicarne l’ingaggio). In città non si attende altro che tornare a trattare questi temi.