"San" Chiricò

Cosimo Chiricò immortalato nell'azione del gol

Cosimo Chiricò immortalato nell'azione del gol 

Max Licari sul deludente pareggio interno al cospetto del Latina. Punto guadagnato, prestazione insufficiente. Solo Chiricò...

Un punto, già un "premio"
Obiettivamente, un passo indietro rispetto a Caserta. Se qualcuno aveva ipotizzato una sorta di "svolta" connessa alla roboante vittoria del "Pinto", ebbene, ha avuto fretta, perché l'undici di Tabbiani ha mostrato al "Massimino" le stesse difficoltà palesate nelle gare interne perse con Crotone e Foggia. Con una differenza sostanziale: il pareggio, questa volta, può essere accolto come una benedizione. Contro rossoblù e rossoneri, infatti, a livello di gioco il Catania avrebbe meritato la vittoria pur perdendo. Al cospetto dell'ottimo Latina di mister Di Donato, invece, il non aver perso risulta un premio abbondante per un Catania fiacco e spuntato. Per questo parliamo, a ragione, di "passo indietro". Non solo sono state confermate le consuete difficoltà di base ad attaccare squadre solide ben sistemate nella propria metà campo e pronte a ripartire negli spazi, ma nello specifico di questa prestazione complessiva non si è quasi mai riusciti a creare occasioni nell'area avversaria, cosa di contro riuscita precedentemente. In buona sostanza, un punto guadagnato più che due punti persi per i rossazzurri e ciò deve far riflettere, sia in termini di classifica, per adesso non confacente alle ambizioni di tifosi e società, sia in termini di prospettive. E deve far riflettere in primis l'allenatore, dato che, per sua stessa ammissione, la squadra non riesce a trovare la chiave più idonea per attaccare schieramenti similari. Ancora una volta, in specie in mediana, ci si è trovati in inferiorità numerica, senza l'adeguato ausilio delle catene esterne. Rocca e Zammarini, in giornata non brillante, non hanno trovato la forza di gettarsi negli spazi a rimorchio e lo stesso Quaini è apparso meno lucido in cabina di regia. Così, il Latina è riuscito a trovare buone linee di passaggio, tagliando spesso in due (specialmente nella prima frazione) il Catania. Addirittura sontuosa la gara di Biagi, un gigante davanti alla difesa pontina, ma benissimo anche Paganini, Di Livio e Crecco, supportati dai rientri fondamentali di un centravanti fisico come Mastroianni, bravo peraltro a portare in vantaggio i suoi alla prima occasione disponibile.

Pasticcio Curado
Altra costante: in casa, al primo tiro in porta dell'avversario di turno si va in svantaggio. Il 4-3-3 "titolare" (al netto delle numerose assenze per infortunio o squalifica) di Tabbiani, va subito a sbattere contro il "muro" laziale, per poi "suicidarsi" al primo affondo degli ospiti. Al 18', a difesa schierata, il Catania becca un gol incredibile. Castellini consente un lento cross "scucchiaiato" dalla destra a Fella e Curado si fa scavalcare a centro area, consentendo a Mastroianni di battere indisturbato da due passi Bethers, già bravo a respingerne il primo colpo di testa. Un grave errore, non l'unico dell'ex Perugia, capitano designato in assenza di Rizzo, decisamente non al massimo in questo assolato pomeriggio catanese, in uno stadio al solito gremito da quasi 17.000 spettatori e in presenza del presidente Pelligra. Il Catania non trova la forza di reagire, considerato che il Latina riesce sistematicamente a neutralizzare Di Carmine (mai messo nella condizione di battere a rete in tutta la gara) e Chiricò, unica "luce" di questa squadra. Addirittura triplicato, Mino tenta talora improbabili "accensioni" senza trovare lo spunto vincente. Si fa sentire l'assenza di Bocic, l'unico finora a mostrare un cambio di passo importante. È il Latina, pertanto, a continuare a giostrare il pallone ordinatamente e a trovare spazi dietro la linea dei centrocampisti etnei. Unica occasione per i padroni di casa, una fortuita deviazione di Curado salvata da un difensore nei pressi della linea di porta, su azione susseguente a corner.

Un palo a testa, "San" Chiricò
La ripresa comincia sulla stessa falsariga del primo tempo. Al 3' è Fella, con un violento destro, a esaltare i riflessi di un ottimo Bethers, provvidenziale nella deviazione sul palo. Dieci minuti dopo, Tabbiani corre ai ripari: dentro Bouah e Deli per Castellini e Rocca. Un pizzico di vivacità in più per il Catania, soprattutto grazie alla "gamba" del giovane laterale destro. Dopo l'ingresso di Ladinetti per lo stanco Quaini, al 73' il Catania pareggia. Un pareggio di pura "volontà", frutto di un buon cross di Marsura, fra i più positivi nell'ultima parte di match, e una splendida girata al volo di sinistro da centro area del solito Chiricò, alla terza rete in maglia rossazzurra. Da qui alla fine, l'esordio di Zanellato, la mossa iperoffensiva Sarao e l'ottavo legno (traversa) stagionale colto da Bouah con un gran tiro da venti metri. Ma non suoni da alibi, questa volta la prestazione appare insufficiente. La peggiore fin qui al "Massimino".

Castellammare di Stabia, importante crocevia stagionale
Inutile girarci intorno, la classifica non può soddisfare (8 punti in 6 gare, di cui 4 in casa...) e l'ultima prestazione deve stimolare un dibattito interno. Quindi, la prossima gara domenicale del "Menti" diviene fondamentale per inviare un ulteriore segnale di ripresa, per giunta al cospetto di una delle migliori della classe. Un cimento difficile dove non sarà ancora disponibile Bocic e difficilmente si recupereranno infortunati. Sarà, dunque, necessario ricorrere alle risorse disponibili, cercando di farle rendere meglio rispetto a questa balbettante esibizione del "Massimino". Anche perché si è all'alba di un vero e proprio "tour de force" (compreso il recupero di Brindisi). Si dovrà correre forte e perdere ulteriore contatto con le posizioni "nobili" della classifica sarebbe esiziale. Attenzione... Let's go, Liotru, let's go!!