Marchese, l’ultimo dei MohicAni

11 maggio 2013: il saluto di Marchese al pubblico del

11 maggio 2013: il saluto di Marchese al pubblico del "Massimino" 

Un tributo a Giovanni Marchese, ultimo reduce della formazione che conquistò la promozione in serie A il 28 maggio 2006. Il degno saluto ad un calciatore umile che, pian piano, è riuscito a ritagliarsi un posto tra i titolari rossazzurri.

28 maggio 2006
Pantanelli, Silvestri, Sottil, Bianco, Marchese (84’ Sabato), Baiocco, Biso, Caserta (91’E. Brevi), Russo (46’ Del Core), Spinesi, Mascara. Allenatore Pasquale Marino. Con questa formazione, sette anni or sono, il Catania del Presidente Nino Pulvirenti riconquistava quell’agognata serie A nel caldo pomeriggio catanese del 28 maggio 2006. Data indelebile, che rievoca al sol pensiero emozioni indicibili ed indimenticabili. Tra i ‘guerrieri’ rossazzurri in campo quel giorno al “Massimino” , contro l’Albinoleffe di mister Mondonico, c’era anche l’acerbo Giovanni Marchese,ventunenne terzino nisseno, dalle grandi prospettive. Ottantaquattro minuti in campo, così come riportato dal tabellino dell’incontro, per conquistarsi sul campo il diritto all’immortalità rossazzurra. Un siciliano che conquista la promozione in A con la maglia del Catania, così come i vari Maurizio Anastasi, Giorgio Lucenti, Giuseppe Mascara,Orazio Russo e mister Pasquale Marino. Un terrone (termine usato in segno di vanto) tra i terroni: il massimo a cui un calciatore delle nostre parti possa aspirare. Ma per il buon Giovannino da Delia essere ‘Profeta in Patria’ non è così semplice.

Le strade si dividono…
Dopo quegl’ottantaquattro minuti, preceduti da 13 gettoni cadetti(esordio in rossazzurro il 14 gennaio a Brescia), le vie di Marchese (in prestito secco dal Chievo Verona) e del Catania si dividono. Il biondo terzino ‘sbarca’ in A con la maglia clivense, per poi ‘ripiombare’ in cadetteria con le maglie di Bari e Salernitana. La corsia mancina del Catania, invece, conosce altri ‘proprietari’: Falsini, Vargas, Sabato, Alvarez e Capuano.

… per ricongiungersi ancora
Estate 2009, quasi in silenzio, ritorna sotto l’Etna, in uno scambio che coinvolge anche Gennaro Sardo, con quest’ultimo che troverà le proprie fortune con la maglia del Chievo. L’inizio del ‘secondo’ Marchese è abbastanza convincente, molto meno quello della squadra allenata dal giovane Luca Atzori. Ma a tarpar le ali dell’ “uccellino di Delia” ecco un terribile infortunio al legamento crociato anteriore del ginocchio. Per guarire bene serve tempo (tanto), lavoro (tanto) e pazienza (infinita). Giovannino si rimbocca le maniche e lavora duro. Il Catania crede in lui e lo riscatta definitivamente dal Chievo. Il lento ritorno al calcio giocato prosegue. Nella stagione 2010/11, con Giampaolo prima e Simeone poi, colleziona dodici presenze e pochi consensi. Davanti a lui c’è l’inamovibile Ciro Capuano, proprietario indiscusso della corsia mancina. Giovannino, spesso punzecchiato da stampa e tifoseria, mastica amaro ma non molla: il suo momento arriverà.

L’attesa esplosione
Estate 2011, sulla panchina del Catania arriva Vincenzino Montella e qualcosa cambia. Complice l’infortunio di Capuano, e il passaggio al modulo 3-5-2, Giovanni Marchese comincia a macinar km ed a conquistar consensi. Il primo ‘riconoscimento’ arriva il 29 ottobre 2011: gol al Napoli al “Massimino” (il primo in serie A) che dà avvio alla rimonta sui partenopei. E’ nata una stella. Da quel momento Marchese non molla più la fascia sinistra e colleziona presenze su presenze, togliendosi lo sfizio di segnare altre reti. Il bis, e che bis, giunge il 26 febbraio 2012 contro il Novara: bolide al volo da fuori area e “Massimino” in visibilio per la prodezza balistica di Giovannino. Un gol da Champions League. Non contento, Marchese si toglie la soddisfazione di segnare per ben due volte alla Roma allo stadio “Olimpico” : prima il 5 maggio, poi il 27 agosto 2012. Due reti di pregevolissima fattura. L’ultima segnatura è quella dell’illusorio e momentaneo 2-0 all’Inter nello scorso 3 marzo. Gioia infinita prima dell’atroce beffa finale (2-3 per i nerazzurri). Nel frattempo qualche ‘sinistro’ scricchiolio comincia risuonar stonato: la scadenza contrattuale (fissata per il 30 giugno 2013) si avvicina e segnali di prolungamento latitano. Ne viene fuori qualche panchina e tribuna (contro la Fiorentina) prima del ‘perdono’ e del ritorno in campo.

Quasi cento, grazie!
Corri, corri Giovannino fino all’emozionante giro di campo dell’11 maggio contro il Pescara. Un giro in solitario a salutar la tua gente dopo 98 presenze (tra B, A e Coppa Italia) e 5 reti in rossazzurro. Un giro di campo in solitario, così come giusto che sia, per salutar al meglio l’ultimo reduce di quella formazione che conquistò la promozione in serie A il 28 maggio 2006. Grazie e in bocca al lupo (o al Grifone) Giovannino Marchese, l’ultimo dei MohicAni.

La prodezza balistica al Novara