Maran:"Non dobbiamo cullarci dei nostri miglioramenti"

Mister Maran oggi in conferenza stampa...

Mister Maran oggi in conferenza stampa... 

Il tecnico del Catania, Rolando Maran, ha parlato oggi in conferenza stampa in vista dello scontro diretto in chiave salvezza contro il Chievo Verona.

TORRE DEL GRIFO-In vista dell’importante sfida salvezza contro il Chievo Verona al “Bentegodi”, ha parlato in conferenza stampa il tecnico del Catania, Rolando Maran, rispondendo alle domande dei giornalisti riguardo l’ottimo stato di forma della squadra rossazzurra.

Come mai questa decisione di anticipare la partenza?
Ci sono delle situazioni logistiche da affrontare e ho deciso così.

Ripartiamo dalla sfida di domenica contro la Lazio e da un’immagine: l’abbraccio tra lei e il presidente Pulvirenti. Cosa c’è in questo abbraccio e cosa ha provato lei in quel momento?
Eravamo entrambi felici, era il terzo gol che chiudeva la partita: stiamo lottando per lo stesso obiettivo.

Tatticamente parlando, il Catania di inizio stagione puntava molto sul palleggio e meno sul movimento senza palla dei giocatori. Quest’aspetto è stato migliorato, cosa pensa si possa migliorare del gioco degli esterni d’attacco che faticano spesse volte a saltare l’uomo?
E’ certo che acquisendo consapevolezza e stima e cercando di stimolare altri aspetti, come il movimento senza palla, ne traiamo tutti giovamento.

Le condizioni di Barrientos? Sarà recuperabile?
Ancora è giovedì, si è allenato a parte: vedremo.

In previsione del dubbio sull’impiego di Barrientos si guarda alle alternative?
Abbiamo lavorato molto in settimana e abbiamo provato diverse soluzioni: credo che tutti possano dare una mano, Keko e Fedato sono ragazzi giovani che devono calarsi immediatamente in questa realtà ma ciò che vedo sul campo è molto buono.

Lodi come sta?
Lodi si è allenato oggi.

In una squadra che sta lavorando con continuità quanto può essere importante continuare con questo assetto tattico?
E’ importante perché in entrambe le fasi riusciamo a lavorare bene, non vogliamo cadere nelle insidie che si possono presentare.

Portare avanti la squadra e il centrocampo potrebbe essere una soluzione?
Noi dobbiamo essere forti nelle nostre possibilità, conterà essere compatti. Bisogna essere bravi a lavorare sulla compattezza, abbiamo gamba. C’è equilibrio altrimenti non si riesce a chiudere l’azione: stiamo crescendo in tutto questo. Per riuscire a fare quest’impresa dobbiamo continuare a migliorare.

La gara di domenica rappresenta uno spareggio salvezza?
Non solo questa partita è una finale o uno spareggio: saranno quattordici spareggi nei quali dare il massimo.

Andate a giocare contro il Chievo che rappresenta l’altra faccia della medaglia delle due squadre di Verona: una squadra che anche in casa si chiude molto per poi ripartire in contropiede. Una squadra che schiera una difesa molto lenta: possiamo aspettarci dal Catania un cambio nell’assetto tattico o l’impiego di giocatori maggiormente veloci che possano creare difficoltà a questa?
Noi dobbiamo mettere in campo le nostre qualità, credo che il Chievo sia un’ottima squadra e che tenterà di metterci in difficoltà.

Perché ha usato il termine “impresa” a Verona?
Perché noi dobbiamo fare un’impresa per uscire da questa situazione, non possiamo pensare di trovare un avversario di secondo grado e noi in campo siamo artefici della nostra situazione. Dobbiamo essere solidi perché questa solidità porta a dare un impatto alla squadra che ci permette di giocare al meglio.

E’ anche un discorso di approccio mentale?
Noi non possiamo pensare a ciò che può succedere in campo: mettendo grande agonismo sportivo e grande aggressività si può raggiungere l’impresa, non possiamo permetterci di guardare ad altri. Non so come si schiererà il Chievo e noi dobbiamo essere corti e pronti a fronteggiare ogni giocatore. Se ci riusciamo possiamo non correre dei rischi.

E’ un Catania che alterna la qualità alla quantità?
Stiamo associando entrambe: sono due aspetti molto importanti.

Il Chievo rappresenta il suo passato.
Ci sarà poco spazio per pensare a ciò che è stato: dobbiamo pensare al campo.

Scaramanzie?
Non mi interessano queste cose.

La sorpresa della settimana è la convocazione di Peruzzi in Nazionale.
Mi fa molto piacere perché se lo merita.

La cosa che più colpisce degli ultimi gol è notare come alla conclusione vadano un difensore e un centrocampista.
Stiamo cercando di mettere coralità in ciò che facciamo, non dobbiamo cullarci di questi miglioramenti. Questi aspetti vanno sottolineati: sono cose che rendono questo lavoro gratificante.

Izco nel post-gara ha detto che la Lazio non poteva avere più fame del Catania. Quanto è importante?
E’ fondamentale, è un messaggio che non può dare solo l’allenatore, i giocatori sono quelli che in campo mettono il massimo.