Lucarelli: ''Non posso dir niente ai ragazzi. Arbitro? Preferisco non parlare...''

Lucarelli insieme ai suoi ragazzi a fine partita

Lucarelli insieme ai suoi ragazzi a fine partita 

Le dichiarazioni del tecnico rossazzurro rilasciate a Telecolor al termine della gara

Arrabbiato, visibilmente contrariato e con ancora l'adrenalina in circolo. Si è presentato così, Cristiano Lucarelli, ai microfoni di Telecolor, al termine della gara di Rimini, valida per l'andata delle semifinali di Coppa Italia di Serie C: "Non posso dire niente ai ragazzi, hanno fatto di tutto per vincere questa partita - ha dichiarato il tecnico dei rossazzurri - ringrazio i tifosi che ci hanno applaudito al termine della gara, hanno capito lo sforzo dei ragazzi anche in dieci. Detto ciò, non  mi chiedete altro, perché nel corso della mia vita calcistica ho pagato troppe multe, troppe sanzioni e troppe squalifiche".

La scelta di Quaini anziché Zanellato: "Quaini e Zammarini sono quelli che hanno giocato con più continuità in mezzo al campo nel corso della mia gestione. Ho cercato di fare la partita con la squadra più collaudata, che aveva più volte giocato insieme. Non ho previsto nessuna turnazione. Zanellato col Brindisi ha giocato per via della squalifica di Quaini". 

Poco cinici in avanti: "E' vero, in attacco dobbiamo essere più letali. Però è anche vero che io ho visto una squadra, seppur in 10, finire all'attacco. In genere, quando ci sono queste situazioni, in partite come queste, rischi di scomporti, di allungarti, di perdere le distanze. Invece i ragazzi sono stati sempre corti, stretti e in partita. Abbiamo finito in attacco e considerando la variabile impazzita di oggi, sappiamo tutti chi è, non era facile". 

L'assenza di Celli: "Ci sono troppi spifferi nel nostro ambiente. Non volevo dare dei vantaggi all'avversario, facendo sapere che Celli non era al 100%, però in questo ambiente è difficile fare le cose cercando di non dare vantaggi agli altri. Gli avversari non si espongono mai, non vedo mai scrivere gli altri su chi sono a disposizione o meno, mentre dal nostro interno esce sempre tutto e quindi abbiamo provato a non dare vantaggi ai nostri avversari ma non ci siamo riusciti".

Sul gol: "C'è una gomitata in faccia a Kontek, con dei segni ben evidenti, non rilevata. L'azione doveva finire lì. Conosco il ragazzo da tre anni e posso dire con certezza che non è un simulatore. Se prestate attenzione, nell'azione del gol, la squadra si ferma un attimo perché attende il fischio dell'arbitro con conseguente espulsione, e invece non è stato così. Abbiamo perso quel secondo di troppo..."

Sulla gara di ritorno: "Discorso aperto, non c'è alcun dubbio. Se potremo giocare la partita di ritorno in un modo diverso, e sapete perfettamente a cosa mi riferisco, sicuramente avremo ottime possibilità per raggiungere la finale".