La 5a giornata partita per partita

Stadio Meazza

Stadio Meazza  

La presentazione della quinta giornata di campionato, con l’analisi di tutti gli incontri. Si parte martedì con Udinese-Genoa mentre il big match di giornata Inter-Fiorentina farà calare il sipario sul primo turno infrasettimanale. Napoli e Roma, che guidano la classifica a punteggio pieno, in campo entrambe mercoledì, rispettivamente contro il Sassuolo e a Genova contro la Sampdoria.

Non ci si ferma..
Neanche il tempo di rifiatare, neanche il tempo di osservare i risultati del passato turno, neanche il tempo di analizzare la classifica. Il turno infrasettimanale chiama e quindi si scende nuovamente, ed immediatamente, in campo per la quinta giornata del campionato di serie A.
I venti allenatori dovranno attuare un turn-over per far si che i propri giocatori possano andare incontro a questa settimana di fuoco nei migliori dei modi. Quindi spazio a tutti, anche a chi ha avuto nelle passate giornate poche chance di giocare, ma soprattutto spazio alle emozioni dei tifosi che, dal martedi alla domenica, vivranno due giornate di campionato.

…mai.

Tre giorni, dieci partite, un anticipo e un posticipo. La quinta giornata inizia martedì sera con Udinese-Genoa e si conclude giovedì con Inter-Fiorentina. Di mezzo, mercoledì, ben 8 match.

L’ avvio non è di certo positivo, infatti è arrivata la seconda sconfitta in quattro partite per l’ Udinese di Guidolin. Il match contro il Chievo si era messo subito nei binari giusti, ma col passare dei minuti i bianconeri hanno subito un calo, tanto da farsi riacciuffare e superare dai padroni di casa. Una sconfitta esterna che deve far riflettere. Contro il Genoa dentro le mura amiche il pubblico si aspetta una reazione sia dal punto di vista del gioco, che dal risultato finale. I rossoblù, dopo lo scialbo pareggio interno contro il Livorno, cercheranno di approfittare di questo momento no dei friulani. Tutte e due le squadre condividono la posizione in classifica e la necessità di fare i tre punti.

Quarta vittoria di fila, primo posto in classifica e vittoria nel derby, condita da una splendida prestazione. La “Roma Capoccia” targata Garcia continua non solo a volare, ma anche a confermare il suo momento magico. Le statistiche parlano chiaro: dieci goal siglati in quattro giornate, tutti nel secondo tempo, e miglior difesa del campionato (solo una rete subita). Tutto questo, appunto, grazie all’ allenatore francese, che inietta alla sua squadra dosi di positività, basti leggere il grido di battaglia con il quale ha caricato i suoi prima del derby (” Il derby non si gioca, si vince!”) per capire tutto. Però non bisogna mai abbassare la guardia, soprattutto quando si incontrano squadre con il coltello tra i denti come la Sampdoria di Delio Rossi: i blucerchiati hanno conquistato due punti e le prestazioni sono state alquanto deludenti, cercano riscatto. Dopo la sconfitta nel derby ci si aspettava una bella prestazione contro il Cagliari, ma il pareggio, rocambolesco, è arrivato solamente alle battute finali. Contro una Roma irresistibile e davanti ai loro tifosi i doriani cercano la svolta.

Sconfitta e molti dubbi da risolvere, al più presto. Il Bologna finisce la partita contro il Torino con la consapevolezza che ancora ha molto da lavorare. Sia a centrocampo che in difesa la squadra palesa difficoltà, con cali di concentrazione evidenti in fase difensiva. E se anche l’attacco cicca, non basta il solo Diamanti a risolvere tutto. La sconfitta interna contro il Torino ha già fatto scattare qualche campanello d’allarme. La partita che aspetta i rossoblu è veramente delicata, anche perché giocheranno con un Milan reduce dalla sconfitta interna contro il Napoli, che non si potrà concedere altri passi falsi. Una squadra senza gioco e senza grinta quella rossonera, che non sta brillando come si aspettavano tutti. La partita contro i partenopei è l’ ennesima dimostrazione che ci sono tanti problemi da risolvere al più presto. Balotelli, l’uomo a cui si aggrappa tutto l’ambiente milanista, prima sbaglia un rigore (dopo che ne aveva realizzato 21 consecutivi..), poi accorcia, inutilmente, e poi alla fine si fa espellere, lasciando,nei prossimi tre turni, la squadra orfana delle sue prestazioni vitali. Certo che l’allenatore dei milanesi, a dispetto del suo cognome, ha poco da stare allegro..

Il Livorno cresce partita dopo partita e cerca l’ ultimo e definitivo salto di qualità. Il pareggio di Genova è un risultato positivo, anche perché a Marassi sono stati gli uomini di Nicola ad aver creato pericoli e aver costruito occasioni da goal, però non concluse positivamente, per settanta minuti di fila.
Il Cagliari invece è stato piegato in due dal famoso proverbio “Chi la fa, l’ aspetti!”: i rossoblù, che avevano acciuffato in extremis il pareggio contro la Fiorentina, negli ultimi novanta minuti giocatosi hanno assaporato la vittoria casalinga contro la Sampdoria, ma sono stati raggiunti proprio agli sgoccioli. Un amaro in bocca che tutti i sardi vorranno far passare facendo punti contro gli amaranto toscani.

Il Torino continua la striscia positiva, il buon gioco visto durante la partita contro il Milan è stato confermato contro il Bologna. Se nella partita contro i rossoneri i granata sono stati sfortunati nel risultato finale, contro gli emiliani hanno trovato la vittoria sempre grazie alle realizzazioni di D’Ambrosio e Cerci (gli stessi che avevano segnato contro ai rossoneri…).
Il Verona invece si è illuso del colpaccio a Torino. Voleva ripetere la vittoria contro la squadra di Allegri, ma dallo “Juventus Stadium” esce a testa alta, nonostante la sconfitta per 2-1. Dopo essere passata in vantaggio, la squadra di Mandorlini si è spenta, ma con sei punti in classifica il morale resta alto, tanto da pensare già alla gara contro il Torino come pronto ritorno alla conquista del bottino pieno.

Continua il periodaccio per il Sassuolo. La squadra emiliana è l’ unica a non aver sbloccato la casella dei punti in classifica, è l’ unica ad aver subito quindici goal, realizzandone solamente uno (peggiore difesa del campionato e peggiore attacco, insieme al Catania). Di queste quindici reti subite, sette solamente in una giornata, contro l’ Inter. I neopromossi, dopo questa debacle, cercheranno il riscatto, vorranno ripartire subito, anche per allontanare un sempre più probabile esonero del mister (a fine partita il presidente Squinzi era infuriato), purtroppo, però, non sono certo aiutati dal calendario che propone la terribile trasferta di Napoli.
Gli azzurri stanno volando in tutti i sensi: primo posto insieme alla Roma, 12 punti in classifica, grande dimostrazione di forza nella partita contro il Milan (vittoria che mancava a San Siro dal lontano 1986, quando Maradona e Bruno Giordano misero la firma sul 1-2), con ancora una volta a segno Higuain che sta rimpiazzando nel migliore dei modi “El Matador”. I giocatori sono entrati subito in sintonia con il mister Benitez e faranno di tutto per continuare questo momento d’oro. Non prevediamo sorprese al S. Paolo.

Piove sul bagnato, sia per la Lazio, che per il Catania. I biancocelesti perdono non solo il derby e Dias (espulso durante il match dopo essere entrato da quattro minuti), ma anche la fiducia dei tifosi, che a causa di una protesta entrano in curva nord a partita iniziata. Petkovic si affida alla formazione tipo per continuare la striscia positiva nelle ultime sfide dirette coi cugini (4 vittorie e un pareggio), ma questa volta la Roma, in ottima condizione fisica, gioca con grande intensità, non molla e trova la vittoria.
I rossazzurri, in un campo reso pesante dalla pioggia caduta prima della partita e nel finale della stessa, impattano con il Parma, conquistando il primo punto di questa stagione ed interrompendo la serie di tre sconfitte di fila. La gara termina a reti inviolate e la squadra di Maran dimostra di essere migliorata rispetto ai match passati, anche se ancora deve trovare l’assetto tattico adeguato. Il tecnico comincia con un 3-5-2 molto difensivo, per poi optare, verso fine incontro, ad un più consono 4-3-3 (4-4-2 in fase di non possesso) visti anche gli interpreti in campo. Il Catania gioca, subisce, crolla e si rialza, prova a cercare nella parte finale il goal vittoria (soprattutto con Plasil), ma quando il triplice fischio finale sancisce il pareggio, al “Cibali” piovono fischi, applausi e acqua..

Il pareggio contro il Copenaghen in Champions League ha smosso tutto l’ ambiente bianconero che, contro il Verona doveva non solo cercare la vittoria, ma anche ritrovare il gioco che vuole Conte. Inizialmente la partita si stava mettendo male, proprio come nella partita europea, dato che l’ Hellas passava in vantaggio con l’ unica azione creata, ma, al contrario di mercoledi, sono subite arrivate le reti che hanno consentito ai bianconeri di ribaltare la gara e portare agevolmente in porto i tre punti. Nella trasferta in cui avranno di fronte l’altra squadra di Verona, i piemontesi non dovranno abbassare la guardia, anche perché i clivensi (vittoriosi anch’essi in rimonta sabato pomeriggio contro l’Udinese) cercheranno in tutti i modi di sfruttare appieno il doppio turno casalingo.

Voleva effettuare il colpo grosso, ma lo ha solo sfiorato. Il Parma, mai vittorioso a Catania, esce comunque a testa alta, al contrario di Cassano, lasciato negli spogliatoi alla fine dei primi 45 minuti per la deludente prestazione offerta. I ducali quindi trovano un punticino importante in Sicilia, in un campo difficile (nel vero senso della parola..) e davanti ai loro tifosi vorranno conquistare il bottino pieno contro l’ Atalanta. I tre punti fanno gola anche agli orobici: la sconfitta interna contro la Fiorentina è la terza in quattro partite, Colantuono ha tentato di mescolare le carte con la speranza di una prestazione positiva e vittoriosa. La prestazione arriva, il risultato no. Cominciare dal primo minuto con Maxi Moralez, al posto di Bonaventura, alle spalle dell’ unica punta Denis è servito veramente a poco, anche perché il centravanti nerazzurro ha dimostrato di avere le polveri bagnate. Entrambe le squadre aspirano ad una vittoria scaccia-crisi, vedremo chi esulterà alla fine.

Nel giorno della gara numero 2700 in campionato, che vede il “Principe” Milito rientrare dopo un lungo e brutto infortunio e siglare una doppietta, il clamoroso 7-0 ai danni del Sassuolo (record storico dei nerazzurri in trasferta in serie A su girone unico), conferma che la squadra messa in campo da mister Mazzarri è veramente in grado di far dimenticare le sofferenze del recente passato. Dieci punti dopo quattro gare è un dato abbastanza importante, cosi prezioso da far caricare ancora di più tutto l’ ambiente nerazzurro. Ma in questa giornata il biscione (privo del sostegno della curva nord chiusa per squalifica) dovrà fare i conti contro una Fiorentina che ha ripreso la corsa dopo il pareggio interno del turno scorso: Montella voleva la ripartenza ed è stato accontentato. I viola hanno la meglio sull’ Atalanta grazie alle reti (un goal per tempo) realizzate da Mati Fernandez, dopo la traversa di Wolski (debutto stagionale per il giocatore polacco classe ’92), e da Giuseppe Rossi, giunto al quarto centro stagionale. Dunque, dopo Milan-Napoli, ancora un posticipo d’alta classifica a S.Siro: vedremo se Palacio e compagni sapranno fare meglio dei loro cugini rossoneri…