Juventus-Catania (1-0): Beffa finale

Pablo Alvarez, altra prestazione convincente

Pablo Alvarez, altra prestazione convincente 

Il commento al match dello "Juventus Stadium" deciso da una rete in extremis di Giaccherini. Etnei bravi ad imbrigliare i campioni d'Italia per oltre novanta minuti ma, allo stesso tempo, raramente pericolosi dalle parti di Buffon.

Altra amarezza bianconera
Seconda sconfitta consecutiva per il Catania di Maran. Dopo il rovescio interno contro l’Inter i rossazzurri perdono ancora, stavolta in casa della Juventus campione d’Italia in carica e sempre più capolista solitaria del campionato in corso. A sfondare il ‘muro rossazzurro’, invalicabile per oltre novanta minuti di gioco, la zampata del neo entrato Giaccherini in pieno recupero. Uno a zero per i bianconeri di Antonio Conte, sempre più vicini al secondo titolo di fila (il numero 29 secondo gli almanacchi), con il Catania a mangiarsi le mani per un punto che sembrava già in saccoccia. Sconfitta di misura che lascia tremendamente l’amaro in bocca dopo una partita all’insegna del contenimento (giusto così contro un avversario in forma come la Juve) e sostanzialmente priva di vere occasioni da rete create dagli uomini di Maran. Il Catania di oggi, privo in avanti dell’insostituibile Bergessio, infatti, non ha mai impensierito seriamente l’inoperoso Buffon. Etnei poco pericolosi ma, allo stesso tempo, bravi ad inaridire la manovra juventina, fatta di pressing a tutto spiano e palle-gol in quantità industriale. Non oggi, però. La Vecchia Signora, reduce dalle ‘fatiche’ di Coppa, a parte il palo di Vucinic e qualche conclusione insidiosa di Pogba (un predestinato) e Marchisio, non è riuscita a sciorinare il solito gioco avvolgente. Merito della disposizione tattica scelta da Maran (espulso al 34’ per proteste), abile a bloccare le risorse di gioco dei bianconeri. La direzione arbitrale? Insufficiente. Per carità, nessun ‘indice’ puntato verso l’indisponente fischietto salentino Giannoccaro, la cui direzione di gara non appare determinante ai fini del risultato finale. O forse si? La discutibile distribuzione dei cartellini gialli e il mancato fallo fischiato a Barzagli, per gioco pericoloso su Castro nell’azione che porta alla rete di Giaccherini, sono episodi che pesano nell’economia della partita. Per onestà, però, bisogna dire che rispetto alla scandalosa direzione di Gervasoni, nella gara d’andata, quella odierna, pur rimanendo sotto la sufficienza, non è proprio da ‘bollino rosso’. La forza dell’abitudine…

Maran, impostazione quasi impeccabile
Catania tatticamente (quasi) perfetto o troppo rinunciatario? Tra le due opzioni scelgo decisamente la prima. L’impostazione tattica scelta da mister Maran, nonostante il risultato finale (deciso da un gol fortuito giunto in pieno recupero), dà ragione al tecnico di Rovereto. Rossazzurri ben messi in campo in un quasi inedito 3-5-2, modulo speculare a quello juventino. Rossazzurri bravi a contenere le sfuriate bianconere (soprattutto nel primo tempo) ed ad imbrigliare le manovre della formazione di Conte per buona parte del match. La scelta di inserire Pablo Alvarez nel terzetto difensivo ha convinto. L’impiego di tre mediani (Izco, Biagianti ed Almiron) al servizio del ‘fosforo’ di Lodi, idem. Fase di contenimento ok, con il Catania bravo a chiudersi a riccio per poi ripartire in contropiede. Da dieci fino agli ultimi sedici metri. Ecco il quasi: la soluzione offensiva Castro in appoggio a Gomez (sacrificante e sfiancante la prova del papu) è una scelta obbligata. Come detto più volte in passato, l’unico giocatore insostituibile nell’organico rossazzurro è Gonzalo Ruben Bergessio. Quest’oggi allo “Juventus Stadium” l’assenza del ‘Lavandina’ si è sentita. Molto. Le alternative in panchina Cani (ancora lontano dal top della condizione fisica) e Doukara (troppo acerbo per sostenere il peso di una partita del genere) polverizzano quel ‘quasi’ alimentando l’indispensabilità di Bergessio e 'giustificando' le scelte offensive di Maran.

Alvarez Bellusci, colonne difensive
Se la difesa etnea regge l’onda d’urto juventina (soprattutto nel primo tempo) grande merito va alla coppia Alvarez-Bellusci schierati da Maran, insieme a Spolli, in un’inedita difesa a tre. Ancora un’ottima prova dei due ‘combattenti’ della retroguardia etnea nonostante il risultato finale non sia dei migliori. L’argentino, inserito in un ruolo non suo, si batte come un leone ‘paralizzando’ le sortite offensive di Asamoah. Da oscar la provvidenziale diagonale salva-risultato in occasione del velenoso calcio di punizione di Pirlo. Stesso discorso per il roccioso stopper di Trebisacce. La prestazione odierna di Bellusci (futuro leader della difesa etnea) moltiplica il rimpianto per non averlo visto in campo sette giorni or sono contro l’Inter. Sempre puntuali negli interventi, il punto dolente di Beppe è un’eccessiva aggressività. Peccati veniali, peccati di gioventù. Sotto le sapienti cure dei ‘tutor’ Legrottaglie (oggi squalificato) e Spolli, Bellusci è destinato a una grande carriera.

Con l’Udinese per ripartire e ...
Sabato pomeriggio al “Massimino”, alle ore 18, sfida all’Udinese, reduce dal pareggio casalingo contro la Roma. Gara dal sapore di ‘spareggio’ tra due formazioni distanziate in classifica da un punto: rossazzurri ottavi a quota 42, bianconeri subito dietro a quota 41. Vincere per ripartire e cancellare le sconfitte in extremis contro Inter e Juventus. Vincere per ‘spigare’ al tecnico friulano Francesco Guidolin (stupito dalla ‘mostruosa’ annata dei catanesi) perché il Catania si trova (al momento seppur di un punto) davanti alla sua Udinese. La domanda giusta che dovrebbe porsi l’ex trainer rosanero, però, è questa: perché il Catania di Maran ha solo un punto di vantaggio e non di più? Inutile rievocare i tanti torti arbitrali subiti; come risposta basterebbe un’altra domanda: se nell’organico rossazzurro ci fosse una punta da 20 reti a stagione (per esempio Di Natale, uomo in più dei friulani) quale sarebbe il distacco tra le due formazioni? Ai posteri l’ardua sentenza...