Debutto sfortunato, prospettive concrete

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Il "primo" undici del Catania 2023/24 

Max Licari sullo sfortunato debutto casalingo del Catania contro il Crotone.

Catania bello e sfortunato, ma i presupposti per far bene ci sono tutti
Ha ragione Tabbiani: se si giocherà così, giungeranno in futuro belle soddisfazioni. L'atteso debutto del Catania FC in terza serie (coincidente con la presentazione, anche televisiva sull'emittente esclusivista Sky, del torneo di Serie C 2023/24, accompagnata dalla presenza del presidente di Lega Marani), bagnato da un entusiasmo straripante sostanziatosi in più di 13.000 abbonati e un sold out da grande piazza calcistica (qual Catania è), in un "Massimino" rinnovato e impreziosito da un colpo d'occhio cromatico come probabilmente mai riscontrato nella sua ormai quasi centenaria storia, consegna ai supporters del Liotru un'amara sconfitta al cospetto di un cinico e fortunato Crotone, formazione forte, esperta e già protagonista di un grande campionato durante la scorsa stagione; eppure, al contempo, la consapevolezza di poter contare su una squadra di valore, una compagine naturalmente propensa al gioco offensivo. Gli applausi finali dei quasi 19.000 presenti allo stadio tributati agli abbacchiati giocatori etnei attestano tale presa di coscienza, facendo emergere (qualora ve ne fosse ulteriormente necessità) la maturità di un pubblico che, realmente, negli ultimi anni ha compiuto un salto di qualità enorme in termini di cultura sportiva e competenza squisitamente tecnica. Non più il mero risultato dirige gli umori, ma una attenta seppur "amorosa" analisi di quanto espresso dal campo. Certo, a mente fredda vanno sviscerati con schiettezza i pro e i contro di questa prestazione, evidenziandone aree di pregio come zone d'ombra, ma con serenità e, soprattutto, costruttività. Non dimenticando, peraltro, un presupposto decisivo, diremmo fondante: si è all'inizio di un percorso, serve tempo e sostegno. Serve testa, non dimenticando il cuore.

Primo tempo in forcing, ripresa meno brillante; ma tre "legni" gridano vendetta...
Mister Tabbiani sceglie il 4-3-3 di prammatica, preferendo Rizzo a Ladinetti e Sarao a Di Carmine. Zauli propone un 4-2-3-1 sulla carta sbarazzino, ma in realtà assai abbottonato, con una nutrita cerniera di centrocampo (praticamente a cinque) impostata sulle geometrie di Felippe e un'unica punta, il siciliano Tumminello. Anche lo stesso Pannitteri, ipoteticamente attaccante esterno, si sacrifica in copertura. Il Catania comincia in pressing e mette in difficoltà il giro palla calabrese, grazie al dinamismo di Rizzo, Rocca e Zammarini, congiunto alla buona verve di Chiricò e Marsura sulle fasce. Tutta la prima frazione rappresenta un monologo rossazzurro. Un palo di Rapisarda, grazie a un tiro-cross dalla destra, un altro palo di Zammarini al culmine di un'azione travolgente in verticale, un paio di ottime occasioni dalle parti di D'Alterio procurate da Chiricò e Marsura, in 45' il Catania offre una bella immagine di sé, del gioco in velocità e in verticale che vuole sviluppare il suo tecnico, senza mai lasciare una sola opportunità di replica ai rossoblù. Molto bene la mediana, poco impegnata la difesa, mobile l'attacco sugli esterni. Unici nei, la poca lucidità sotto porta (ma la iella ci mette ampiamente del suo...) e un Sarao commovente per impegno ma quasi mai nelle condizioni di tirare in porta. Nella ripresa, come forse vi era da immaginarsi, il calo fisico del Catania consente al più esperto e sornione Crotone di ritrovare campo e possibilità di girare la palla sulla trequarti avversaria. E i calabri non difettano certo di qualità tecniche importanti per la categoria... Tabbiani cerca di innestare qualità, inserendo Ladinetti per Rizzo e Di Carmine per Sarao, ma i cambi non sortiscono l'effetto desiderato. Evidentemente, l'allenatore ex Fiorenzuola non a caso aveva preferito non cominciare con il regista ex cagliaritano e la punta proveniente dal Perugia; infatti, entrambi si mostrano ancora al 50% della condizione atletica. Potranno crescere e rappresenteranno probabilmente i top players di questa squadra, ma ci vorrà ancora un pochino di tempo. Così, come sempre accade in questi casi, la squadra fin lì migliore ma più "sprecona" becca il castigo della rete "estemporanea" alla prima vera occasione confezionata dagli ospiti. Al 66' un cross dalla destra non trova la pronta uscita di Livieri, apparso ancora "in rodaggio", consentendo la capocciata vincente da pochi passi a Tribuzzi, bravo a "saltare addosso" a Rapisarda senza commettere fallo. Una doccia fredda per i ragazzi in maglia rossazzurra e per il pubblico del "Massimino", anche perché il gol vittoria del vicecapitano rossoblù rimarrà l'unica nitida palla gol creata dagli uomini di Zauli in tutto il match. Il mister etneo tenta, conseguentemente, di correre ai ripari, inserendo Dubickas, Palermo e Bocic per Zammarini, Rocca e Marsura, a disegnare una sorta di 4-2-4 iperoffensivo alla ricerca del più che meritato pareggio, ma il nutrito forcing finale genera un ipotetico rigore (apparso netto) invocato da Bocic (buono il suo impatto sulla gara da esterno sinistro) e non concesso dal più che mediocre "fischietto" fiorentino Galipò, una traversa di Chiricò, ennesimo "legno" di serata, su gran punizione dal limite (l'esterno ex crotonese può essere considerato il migliore in campo per qualità e disposizione al sacrificio) e una incredibile occasione fallita da Curado a pochi centimetri dalla linea di porta, con inzuccata a colpo sicuro che sorvola pazzescamente la traversa di D'Alterio. Serata stregata, una di quelle partite in cui la palla non sarebbe entrata nemmeno dopo tre ore. Capita. Ma ciò non inficia la prestazione comunque buona della squadra, soprattutto in prospettiva. Bisogna continuare su questa strada e i risultati arriveranno.

A Taranto contro il Brindisi per trovare subito riscatto
La seconda gara di campionato i rossazzurri la giocheranno a Taranto, ma contro il Brindisi a causa dell'indisponibilità dell'impianto del capoluogo pugliese. Una neopromossa come il Catania, che sicuramente vorrà fare bene contro il più blasonato avversario. Mister Tabbiani avrà a disposizione un Silvestri in più, ottimo l'acquisto in extremis dell'esperto difensore centrale proveniente dal Modena e ben conosciuto alle falde dell'Etna. Ma, in special modo, avrà a disposizione ben dieci giorni per rifinire la preparazione, cercare di "mettere a pari" dei compagni elementi tecnicamente e tatticamente fondamentali come Ladinetti e Di Carmine, così da presentare un undici ancora più tonico, in grado di giocare almeno 70, 80 minuti al livello dei primi 45' sciorinati contro il Crotone. E portare a casa un risultato importante, in grado di rinfocolare gli entusiasmi un tantino "annacquati" da questa pur immeritata battuta d'arresto. Let's go, Liotru, let's go!!!