Cuore, errori e delusione

L'undici titolare scelto da mister Lucarelli per la sfida alla Casertana

L'undici titolare scelto da mister Lucarelli per la sfida alla Casertana 

Max Licari sul pari con la Casertana. Prova di cuore, ma sterilità offensiva. Sturaro chiede scusa, arbitraggio discutibile.

Caratterialmente un piccolo passo avanti, ma ancora troppo sterili sotto porta...

Partiamo da una considerazione legittima. Dopo aver sostenuto a più non posso per tutta la gara, ci sta la delusione delle due curve a fine match. Se continuano a non arrivare i risultati, se la classifica piange, è naturale ovunque, e più ancora in una piazza affamata di successi come Catania, esprimere (peraltro assai civilmente) il proprio disappunto da parte dei tifosi, dopo 90' minuti di incitamento incessante. I tifosi sono la parte più importante di un ambiente calcistico e hanno tutto il diritto di esprimere a caldo le proprie emozioni, in positivo o in negativo. Bisogna accettarlo e lo hanno fatto Lucarelli e i giocatori. Detto ciò, sarebbe ingeneroso non riconoscere al tecnico livornese e ai suoi ragazzi di aver prodotto una prestazione sicuramente migliore rispetto alle ultime ed espresso, nell'ambito di un secondo tempo giocato quasi interamente in inferiorità numerica, una prova di carattere di indubbio valore. Certo, rimangono inalterati i limiti in fase di realizzazione, ma le grandi occasioni create nella rjpresa da Chiricò, Cicerelli, Di Carmine e Costantino costituiscono una piccola luce in fondo al tunnel in prospettiva futura. Anche l'esordio di Sturaro, malgrado l'espulsione subita (un "tantino" affrettata a opera del mediocre direttore di gara di Avezzano), lascia ben sperare perché l'ex juventino, utilizzato da punto di riferimento nel 4-2-3-1 iniziale di Lucarelli, ha fatto intravedere, al netto di una condizione fisica ancora approssimativa, un'attitudine alla verticalizzazione sconosciuta finora. Se a ciò aggiungiamo la grande prova di Welbeck, nettamente il migliore in campo, e una ritrovata compattezza difensiva con i quattro in linea, si può forse cercare di intravedere l'inizio di un percorso di crescita legato alla rivoluzione di mercato invernale. Contro gli uomini di Cangelosi, sono ben nove i nuovi acquisti inseriti dall'inizio o a partita in corso dal trainer ex rossoverde. Nulla di trascendentale, intendiamoci, ma a qualcosa di positivo è necessario appigliarsi per porre un argine a questa inesorabile applicazione della cosiddetta "Legge di Murphy" ai danni del Catania. Questa era una partita da vincere, è chiaro, e la classifica rimane veramente deludente, con i rossazzurri a cinque punti dalla zona playoff; tuttavia, non essere andati a fondo dopo il "rosso" a Sturaro (paradossalmente, la squadra ha fatto meglio in dieci contro i campani che in superiorità numerica contro il Monopoli), può essere assunto dalla squadra come un segnale di riscossa. Almeno, negli auspici dei tifosi...

Il primo Catania "lucarelliano"

Il 4-2-3-1 opposto alla Casertana può essere considerato l'innesco dell'autentica terza era lucarelliana. Dentro Sturaro e Welbeck davanti alla difesa, Chiricò e Cicerelli sulle fasce, Tello dietro Di Carmine. Praticamente, quasi tutti i "big" contemporaneamente in campo, sebbene non al massimo della condizione. Lo "zemaniano" Cangelosi, privo delle punte titolari e di Damian e Casoli in mezzo, preferisce mettersi a cinque dietro, come di prammatica per quasi tutte le formazioni che si presentano al "Massimino". Altro che "calcio champagne", questa è la Serie C... Il primo tempo, anche a causa dell'atteggiamento dei campani, tutti dietro la linea della palla, con gli ex Bacchetti, Calapai, Deli e Curcio intenti quasi unicamente a supportare capitan Celiento e Proietti a difendere la propria metà campo, si sviluppa nel senso di una gran lotta in mediana, con pochissime occasioni di offendere la porta avversaria. Solo in un paio di frangenti gli etnei riescono a spingersi dalle parte dell'ottimo Venturi. Sono Chiricò su punizione dal limite e Welbeck con un debole destro dalla destra gli unici a tentare un tiro verso la porta della Casertana. Non pervenuto l'attacco dei rossoblù. Nella ripresa, il Catania riprende con buon piglio, ma l'espulsione di Sturaro al 49' complica la vita a Lucarelli che, comunque, dopo aver visto Chiricò sfiorare la segnatura con un sinistro a giro dei suoi e Cicerelli fallire un'incredibile occasione a tu per tu con Venturi, comunque bravo a respingere il tiro a botta sicura dell'ala ex beneventana, tenta il tutto per tutto inserendo al 63' Rapisarda e Costantino per gli stessi Cicerelli e Chiricò. I rossazzurri, dimostrando cuore, rimangono in pressing e producono altre due grandi palle gol con Di Carmine, che si fa respingere da Venturi un sinistro da posizione favorevolissima a centro area, e con Costantino, il cui destro in diagonale viene deviato miracolosamente in corner dell'estremo difensore campano. Obiettivamente, se non segni con tutte queste occasioni, non puoi vincere... Nemmeno gli ingressi di Cianci e Quaini per Di Carmine e Tello (in crescita la sua prestazione) riescono a cambiare l'inerzia del match e, anzi, è la Casertana a sfruttare nell'ultimo quarto d'ora l'inevitabile stanchezza del Catania per tentare il colpaccio, che sfiora con un gran tiro di Curcio di poco fuori. A fotografare la prova dello sconcertante signor Scatena al "Massimino", il recupero finale: due minuti, con sette cambi, una espulsione e cinque o sei "svenimenti" tipici della categoria su normali contrasti di gioco. Ogni commento ci sembra superfluo...

A Latina per confermare che una piccola "luce" si è accesa...
Il turno infrasettimanale vedrà gli etnei di scena a Latina, una partita da non sbagliare, perché adesso il risultato diventa imprescindibile in considerazione di una classifica orribile. Mancherà Sturaro, che avrà occasione di riposare... ma nessun alibi potrà essere accampato: i giocatori adesso ci sono, sembrano quasi tutti recuperati e l'organico del Catania è di prima qualità. È il momento del riscatto... Let's go, Liotru, let's go!!!