Cosi di Catania (Calcio): La scelta dello stemma e il nodo del logo

Lo stemma della Società Sportiva Catania del 1929

Lo stemma della Società Sportiva Catania del 1929 

Nuovo appuntamento con la seguitissima rubrica del nostro Alessandro Russo

Catania-Puteoalana 7-1
Buongiorno, ladies and gentlemen.
Alle nove e trenta del mattino d’una decina di giorni orsono, di mercoledì, esattamente il giorno in cui si festeggiava sant’Enrico e cioè lo scorso tredici luglio duemilaeventidue, sotto gli sguardi amorevoli del notaio Stefano Bandieramonte è rinato il Catania, Società Sportiva Dilettantistica a.r.l..
Alleluja, alleluja, alleluja !

A questo punto, signore e signori, otto sono le cose importanti da tenere a mente, sarebbe a dire che la sede sociale trovasi in via Musumeci centosettantuno, il presidente del Consiglio di Amministrazione si chiama Pelligra, il Direttore Generale Carra, il Direttore Sportivo Laneri, il segretario sportivo Passanisi, il Responsabile amministrativo Milazzo, il responsabile dell’area comunicazione Scaltriti, il responsabile del settore giovanile Russo.

Epperò nessuno tra i comuni mortali conosce il numero di matricola della neonata società: perdindirindina. In più ora con un comunicato ufficiale si chiede a noi tifosi “di esprimere una preferenza e di partecipare alla scelta del simbolo che rappresenterà il club in questa fase di rinascita”. C’è perfino scritto che il millenovecentoquarantasei, nel progetto grafico così realizzato, funge da monito per non dimenticare il passato, in attesa di recuperare denominazione e logo storici che hanno caratterizzato il recente passato calcistico catanese.

Colgo l’intento e lo apprezzo, ma -in sintonia con Emanuele Rizzo, Salvo Giglio, Antonio Buemi, Filippo Fabio Solarino, Roberto Quartarone, Piero Armenio e Sergio Capizzi- credo che inserire quella data (che tra l’altro non è mai stata presente in nessun logo rossazzurro) più che spingere a ricordare crei un taglio netto con il passato.

Catania, Piazza Verga. 20 settembre 1936 (Foto: Tutto il Catania minuto per minuto) 



Sembra dimenticare che la squadra “rosso lava dell’Etna e azzurro cielo” sia stata fondata nel millenovecentoventinove; sembra dimenticare che la Federazione Italiana Giuoco Calcio indichi il millenovecentoventinove come inizio della tradizione sportiva della squadra di Catania; sembra dimenticare la passione che si viveva negli anni Trenta del secolo scorso e la dolorosa interruzione dovuta alla guerra; sembra dimenticare che la rifondazione del ventiquattro settembre millenovecentoquarantasei era in perfetta continuità con il passato; sembra dimenticare le prime due promozioni in Serie B del millenovecentotrentaquattro e del millenoventotrenatanove; sembra dimenticare le sfide in Piazza Esposizione; sembra dimenticare che il Cibali fu costruito nel millenovecentotrentasei per il Catania; sembra dimenticare Géza Kertész e la sua storia eroica; sembra dimenticare Ruggero Albanese e il suo impegno per lo sport in città; sembra dimenticare “i soddi” del Duca di Misterbianco; sembra dimenticare il portierone Mario Sernagiotto, il talentuoso Giovanni Degni, il bomber dei record Cocò Nicolosi, il cannoniere Enzo Bellini, il roccioso Luigi Nebbia, il campione del mondo Amedeo Biavati, e tantissimi altri.

È indubbio che il millenovecentoquarantasei sia una data simbolica e pregna di tantissimi significati per tutta la tifoseria e lo sarà per sempre. Ma inserire quell’anno nello scudetto rossazzurro non è solo anacronistico, ma rischia di escludere definitivamente il pre-quarantasei dalla nostra storia.

Il fallimento e la rinascita che abbiamo vissuto recentemente, invece, potrebbero essere la grande occasione per valorizzare l’essenza, la tradizione e la passione che caratterizzano questa terra, riscoprendo e riabbracciando tutta la storia rossazzurra.
Non lasciamocela sfuggire.

Passo e chiudo con un salto indietro nel tempo lungo poco meno d’un secolo filato e cioè a domenica sedici febbraio millenovecentotrenta, Santa Giuliana di Nicomedia martire. In attesa della costruzione d’uno stadio che si aspetta da anni, nel campo di pallone del Dopolavoro ferroviario in via Acquicella, quel pomeriggio c’è la prima vittoria dei nostri beniamini in maglia rossazzurra guidati da mister Giorgio Armari e dal presidente Santi Quasimodo.

Catania batte Puteolana sette a uno: alleluja, alleluja, alleluja !

Catania, piazza Verga. 17 marzo 1935 (Foto: Tutto il Catania minuto per minuto) 



16 febbraio 1930

Sedicesima giornata del campionato di Seconda Divisione Sud girone A

CATANIA-PUTEOLANA 7-1

Catania: Canarelli, Musumeci, D’Amelio, Sciuto II, Cifarelli, Caresia, Paolillo, Blengino, Verova, Spedini, Piacentini.

Puteolana: Guitto I, Carbone, Magliulo, Elia, Fiori, Avallone, Rosati, Orsini, Iacuaniello, Melendez, Guitto II

Arbitro Barone di Messina

Gol: 8’Melendez, 10’ Verova (rigore), 27’ e 42’ Caresia, 31’ Piacentini, 79’ e 80’ Blengino, 85’D’Amelio