Coppa Italia: la via per l'Europa?

La qualificazione per le competizioni europee non passa solo dal campionato...

La qualificazione per le competizioni europee non passa solo dal campionato... 

Ghiotta opportunità che il Catania può cogliere quest'anno grazie al tabellone favorevole di Coppa Italia.

Campionato: sostanziali differenze con le "grandi"
Più volte nel corso degli ultimi anni, a chi gli chiedeva se la qualificazione nelle coppe europee fosse un obiettivo realizzabile per i rossazzurri, il presidente Pulvirenti rispondeva pressappoco così: "ci sono almeno sei-sette squadre che hanno un budget ed un monte ingaggi di gran lunga superiore al nostro, e se due o tre di queste squadre non vivono una stagione di crisi, per noi è quasi impossibile pensare di poter competere con loro". Se, da un lato, l'Udinese ha dimostrato come un'eccellente gestione societaria legata alla scoperta ed al lancio dei giovani possa essere in grado di sopperire ad eventuali differenze di budget e, dall'altro, lo stesso Catania durante la passata stagione ha dimostrato di poter, se non altro, dare fastidio a club più ambiziosi (riuscendo a mettersi alle spalle anche la blasonata Inter), resta comunque il concetto di fondo espresso dal presidente: il Catania può continuare a crescere, può porre l'Europa non come obiettivo ma riferimento a cui appigliarsi per ottenere il massimo risultato possibile una volta messa in cassaforte la salvezza, ma non dispone ancora di quel patrimonio economico ed in parte anche tecnico in virtù del quale potrebbe puntare direttamente al grande salto. Quantomeno, non attraverso il campionato, a meno che non disputi una stagione perfetta alla quale corrisponda una cattiva annata di squadre come Lazio, Roma, Fiorentina e Napoli.

Coppa Italia: format discutibile e risultati alterni
In questi anni si è parecchio sottovalutata la Coppa Italia. In alcuni casi per cause di forza maggiore: negli anni in cui si è lottato per la salvezza, ed a gennaio la situazione di classifica era ancora parecchio deficitaria, gli allenatori di turno (da Zenga a Giampaolo passando per Mihajlovic) hanno preferito schierare le riserve, ottenendo prevedibili sconfitte contro squadre di rango superiore come Roma o Juventus. L'unico che si giocò fino in fondo (o quasi) la competizione, in una stagione piuttosto anomala caratterizzata da un cattivo rendimento in campionato, fu Silvio Baldini, il quale però non arrivò a giocarsi la semifinale di ritorno a causa delle dimissioni presentate dopo la sconfitta interna con il Torino. Ma il format della Coppa Italia 2007/08 era ancora quello tradizionale, legato a sfide di andata e ritorno, e non può essere usato come metro di paragone. Un fattore che ha determinato in modo decisivo l'andamento del Catania degli ultimi anni in questa competizione, infatti, è stato quello di dover giocare le partite più importanti fuori casa, a causa della regola introdotta dalla stagione 2008/09 che prevede partite secche in casa della squadra piazzata meglio nel ranking, derivante dal risultato ottenuto nel campionato precedente.

Quest'anno la grande occasione?
Grazie alla stagione dei record ed all'ottavo posto ottenuto, il Catania per la prima volta ha la possibilità di partire direttamente a gennaio dagli Ottavi di Finale, di giocarli in casa, ed eventualmente disputare in casa anche i Quarti, per poi giocare un doppio turno di andata e ritorno in occasione delle Semifinali. A questo proposito giova ricordare come il Catania della scorsa stagione ha dimostrato di essere in grado di giocarsela con tutte le "big" nelle partite secche (ad eccezione di Juventus, Milan ed Inter che anche grazie a qualche decisione arbitrale di troppo sono riuscite ad imporsi in entrambi i match di campionato); dunque in un doppio confronto il Catania potrebbe giocarsela con qualunque avversario, e l'eventuale storica qualificazione alla prima Finale di Coppa Italia della propria storia, potrebbe anche rappresentare il passepartout per l'Europa League, dal momento che, statistiche alla mano, nella maggior parte dei casi almeno una delle due finaliste era già qualificata alle competizioni europee grazie al piazzamento in campionato.

Precedente rosanero
L'esempio più recente e significativo in tal senso è sicuramente quello del Palermo 2010/11, che partì dagli Ottavi grazie al sesto posto ottenuto nel campionato precedente, vinse contro le abbordabili Chievo e Parma (anche se per domare quest'ultimo furono necessari i calci di rigore), e sconfisse nel doppio confronto un Milan concentrato a vincere il campionato dopo sette anni di astinenza. In Finale, pur perdendo contro l'Inter, i rosanero ottennero l'ultimo pass disponibile per l'Europa League dal momento che i nerazzurri, avendo concluso il campionato al secondo posto, si erano già assicurati i gironi di Champions. Insomma, provarci (e sognare) non costa nulla, no?