Cavaliere sempre nel cuore!

Il Presidentissimo Angelo Massimino

Il Presidentissimo Angelo Massimino 

Diciassettesimo anniversario della tragica scomparsa del Cavaliere Angelo Massimino Presidentissimo del Calcio Catania 1946 per oltre vent’anni.

Il Presidentissimo
Diciassettesimo anniversario della tragica scomparsa del Cavaliere Angelo Massimino Presidentissimo del Calcio Catania 1946 per oltre vent’anni. Massimino ed il Calcio Catania, un binomio indissolubile che neanche il fato aguzzino ha saputo spezzare in quel tragico incidente stradale del 4 marzo 1996 nei pressi di Scillato (Pa). Quella pioggia battente, che rese l’asfalto dell’autostrada A19 Catania-Palermo una trappola mortale, non è riuscita a dissolvere, a cancellare, il legame, il ricordo che tutt’ora unisce il Presidentissimo alla sua Catania. A quel Calcio Catania guidato, con alterne fortune, ma sempre con ardente passione ed un amore sviscerale sino alla tragica fine. Un personaggio pittoresco, di un’altra epoca, di un altro calcio, del quale, talvolta, si ricorda qualche strafalcione linguistico come l’indimenticabile “C'è chi può e chi non può: io può”. Chi era Massimino? Un ‘simpliciunazzu’, come si dice in Via Cifali, Cibele e dintorni. Vie del popolare quartiere Cibali, sede del ‘Tempio del Calcio Etneo’. Quello stadio che dal giugno 2002 porta il suo nome. Quelle tribune che lo hanno osannato e criticato durante la sua Presidenza. Quelle tribune bardate di rossazzurro, che continuano a ricordarlo così: “Oooh, Massimino alè! Massimino, Massimino, Massimino alè!

Tra vittorie, sconfitte e svenimenti
Nato a Catania il 16 gennaio 1927 Angelo Massimino, già presidente della Massiminiana, diventa Presidente del Calcio Catania 1946 alla fine degli anni 60. In oltre vent’anni sotto la sua presidenza il Catania conquista cinque promozioni alle quali bisogna conteggiare, per onor di cronaca, anche quattro retrocessioni.

Stagione 1969/70: è il Catania dell’allenatore Egizio Rubino, di Rado e Bonfanti. Una formazione che conquista la promozione in serie A all’ultima giornata, in quel di Reggio Calabria: il 3 a 1 ai reggini, che vale l’approdo nella massima serie, è un’emozione troppo grande per il Cavaliere che sviene per la troppa gioia. Gioia che dura poco. Infatti, dopo appena una stagione il Catania ritorna in cadetteria. Archiviata la parentesi Salvatore Coco, Angelo Massimino ritorna al timone dei rossazzurri riportandoli, nella stagione 1974/75, in serie B. E’ il Catania di Ciceri e Spagnolo, 38 reti in due. Poche stagioni dopo, siamo nel 1977, ecco la retrocessione in serie C. Ma il ‘soggiorno’ nell’inferno calcistico non dura molto.
Nella stagione 1979/80 ecco il nuovo ritorno in serie B con De Petrillo in panchina, un giovane Sorrentino in porta e Piga in avanti. Qualche stagione più tardi, siamo nel 1983, ecco il memorabile trionfo negli spareggi di Roma contro Como e Cremonese. Il Catania di Di Marzio, Ranieri, Mastalli, Crialesi e Cantarutti segue Lazio e Milan in serie A. La seconda promozione nella massima serie firmata dal Cavaliere. Ma è una gioia effimera. L’annata in A è un calvario continuo e senza fine, con una miriade di record negativi come contorno indigesto. È l’inizio della discesa. Nella stagione 1986/87 il tracollo in serie C. Nell’ottobre del 1987 Massimino lascia la presidenza del Catania ad Attaguile.

Sono anni bui, difficili nei quali il Calcio Catania rischia il fallimento. A scongiurare il tutto ecco il nuovo ritorno del Cavaliere Angelo Massimino che salva il ‘suo’ amore, il ‘suo’ Catania dal baratro del fallimento. Anche questa, però, è gioia effimera. Nell’infuocata estate del 1993 il braccio di ferro tra il Cavaliere ed Antonio Matarrese si conclude con la ‘vittoria’ del presidente federale che ‘spedisce’ il Calcio Catania dalla serie C1 all’Eccellenza.

Massimino non demorde, si rimbocca le maniche e va avanti. Stagione 94/95 nella polvere di Gangi (Campionato Nazionale Dilettanti) il Catania ritorna tra i professionisti. Debilitato dal diabete, il Cavaliere continua nella lotta contro chi ha ‘derubato’ ingiustamente il suo Catania, sino al tragico incidente del 4 marzo 1996.

Ed ogni volta che percorro l’A19, nei pressi della nefasta Scillato, tra quelle montagne, il pensiero corre verso il Cavaliere Angelo Massimino, un ‘simpliciunazzu’ innamorato dei colori rossazzurri, morto per difenderli.