Catania: cosa attendersi dal mercato di gennaio

Giuseppe Giovinco

Giuseppe Giovinco 

Operazioni mirate, in chiave futura, e la risoluzione di alcuni equivoci tattici e di organico.

Parlare di "sessione di mercato" o di "mercato di gennaio", in Serie D, è un po' complicato, considerato che, a causa delle varie scadenze previste per le diverse categorie di trasferimenti, in quarta serie il calciomercato non chiude mai, o quasi. Ma certamente, per società ambiziose come il Catania, la finestra di gennaio è quella più attesa, in quanto riguarda le operazioni di mercato aventi ad oggetto i giocatori provenienti dai campionati professionistici. La società etnea ha deliberatamente snobbato la finestra di dicembre, dedicata alle compravendite tra squadre dilettantistiche, e per apportare i pochi correttivi necessari guarda esclusivamente al mercato dei pro, giovani compresi. Ma serve davvero ancora qualcosa ad una squadra che vanta 29 tesserati ed ha chiuso il girone d'andata con 10 lunghezze di vantaggio sulle prime inseguitrici? 

In verità, non fosse altro per non mettere in difficoltà Ferraro in relazione alla famigerata regola degli under, qualcosina servirebbe. Il giocatore classe 2004 assume un ruolo strategico nella scelta della formazione titolare e fin qui il tassello è stato ricoperto con eccellenti risultati (a parte il calo delle ultime giornate) da Vitale. In estate, la società aveva tesserato un pari età dello stesso ruolo, Scognamiglio, evidentemente perché Ferraro aveva individuato proprio quella zona di campo come quella ideale per schierare il 2004. Ma il giovane proveniente dalla Cavese ha subìto presto un grave infortunio ed è uscito dai radar. In questi mesi, Ferraro non ha sostanzialmente mai vagliato le alternative a disposizione. Il portiere Groaz è stato schierato solo per necessità a Paternò, mentre il terzino Lubishtani, oltre al match di Licata (in cui Vitale era squalificato), è stato impiegato da titolare solo in occasione dell'ultima gara col Trapani. Difficile che venga riproposto molte altre volte, anche perché il reparto difensivo ha acquisito determinate certezze e l'alternativa al titolare ed adattato Castellini si chiama Boccia, senza dimenticare che a campionato in corso è stato tesserato anche Pedicone, il quale è ancora tutto da scoprire. Morale della favola: per evitare strani esperimenti, occorre un centrocampista classe 2004 che possa all'occorrenza sostituire Vitale. Arriverà, con ogni probabilità, dal settore giovanile di una squadra di Serie A o B. 

Per il resto non si può dire che il Catania abbia altre emergenze, semmai è vero il contrario. Troppi giocatori e molti dei quali non valorizzati al meglio. Su alcuni di essi occorrerà fare dei ragionamenti, sulla base di quanto dichiarato dall'ad Grella prima della gara col Santa Maria Cilento. Il dirigente australiano, in tale occasione, ha manifestato l'auspicio societario di veder valorizzato l'intero organico e - con esso - gli investimenti della proprietà. Cosa che non è fin qui avvenuta, avendo il tecnico puntato in linea di massima su un blocco di 12-13 titolari e di 3-4 ricambi fissi. Tra i big, chi ne ha fatto più le spese è Giuseppe Giovinco che, oltretutto, per caratteristiche si pesta i piedi col 4-3-3 predicato da Ferraro. Il campionato è lungo e nulla vieta cambi di modulo (l'allenatore ci ha provato proprio col Santa Maria Cilento) o ritorni in auge di alcuni giocatori a scapito di altri, ma entro gennaio occorrerà prendere una decisione, considerando che il fratello d'arte non dovrebbe faticare a trovare corteggiatori in Serie C. Anche se in questo momento, persino per chi non gioca, è dura allontanarsi da una realtà che offre una stabilità societaria ed economica che non ha eguali a questi livelli.

C'è chi ha visto il campo ancor meno di Giovinco, anche per problemi fisici. E proprio per questo motivo non è detto che ci siano le condizioni per una cessione, perché a stagione in corso, anche in D, non c'è club che non voglia giocatori già pronti per l'uso. Ragazzi come Pino e Alessandro Russotto (a mero titolo di esempio) potrebbero anche essere trattenuti, per essere recuperati fisicamente e poi utilizzati come rincalzi, all'occorrenza, nella seconda parte di stagione. E' un ragionamento che non si può applicare, invece, a chi è stato complessivamente bene ma ha finito con l'essere puntualmente escluso da Ferraro e non ha sfruttato le poche occasioni avute. E' il caso di elementi come Ferrara o Bani, che pure hanno un pedigree di categoria superiore e apparirebbe poco comprensibile una loro conferma alle stesse condizioni in cui hanno vissuto il girone d'andata. Così come - non ce ne voglia il tecnico e la sua filosofia degli allenamenti di qualità - avrebbe pochissimo senso continuare a trattenere giocatori di categoria destinati perennemente alla tribuna come Buffa e Di Grazia. Da una società del calibro di quella attuale ci si attende una gestione più virtuosa e fruttuosa dell'organico: se ci sono cinque o sei giocatori fuori dai piani, meglio cederli e prenderne anche uno o due che possano aumentare il tasso tecnico. Ancor più opportuno se giovani, in modo da cominciare a lavorare nella prospettiva della prossima stagione. Tanto per fare un esempio, il Palermo che stava dominando la Serie D 2019/20, a gennaio prelevò dalle giovanili del Torino un certo Lorenzo Lucca, che fu poi il faro della squadra in terza serie e garantì al club rosanero una plusvalenza sulla quale si basò il prosieguo del progetto tecnico.

L'unico reparto che potrebbe e dovrebbe restare così com'è - enigma Giovinco a parte - è l'attacco, anche alla luce dei problemi fisici di Jefferson, che dovrà stare fuori per un po'. Cade a fagiolo, dunque, il possibile rientro di Litteri, che a tutti gli effetti sarà un nuovo acquisto e dovrà garantire il peso specifico in un settore in cui, ultimamente, sono mancati parecchio i gol dei centravanti. E a proposito di gol, un altro da cui ci si attende un salto di qualità è De Luca che, al di là degli equivoci tattici, sicuramente ha reso molto al di sotto delle aspettative. I "vecchietti" Sarno e Russotto continueranno a fornire il loro contributo (e rifornire i compagni di reparto), con la tranquillità di poter contare sui freschi Forchignone e Chiarella in caso di fiatone. Sono tutti giocatori che non hanno avuto continuità ma a che a turno, a sprazzi, hanno garantito colpi risolutivi e probabilmente continuerà ad essere questa la principale chiave per proseguire il dominio in campionato.

CATANIA: L'ORGANICO ATTUALE (29 GIOCATORI)

Portieri: Bethers, Groaz.

Difensori: Rapisarda, Ferrara, Pino, Somma, Castellini, Lorenzini, Boccia, Lubishtani, Pedicone.

Centrocampisti: Rizzo, Lodi, Alessandro Russotto, Palermo, Di Grazia, Bani, Vitale, Buffa, Scognamiglio.

Attaccanti: Andrea Russotto, Sarno, Giovinco, Sarao, Litteri, Jefferson, De Luca, Forchignone, Chiarella.