Catania-Perugia 2-0: Identità riconquistata, ma

Gillet, sontuosa prestazione al debutto.

Gillet, sontuosa prestazione al debutto. 

La prestazione odierna conferma i progressi del Catania di Marcolin e incoraggia, ma adesso serve il colpo fuori casa.

Due su due. Il Catania, chiamato alla prova della conferma casalinga, al cospetto di una compagine più insidiosa della Pro Vercelli sul piano del gioco, risponde presente. E dopo più di un mese riesce ad emergere dalla zona retrocessione in cui era inesorabilmente affondato dopo la sconfitta col Cittadella. La classifica resta, comunque, tuttora molto complessa. Basti pensare che gli etnei vantano un solo punto di margine sulle concorrenti che ad oggi disputerebbero i playout e soltanto tre punti sulle ultime della classe. E' vero che, aspettando Spezia-Avellino, si riduce il divario dai playoff (6 punti, irpini permettendo), anche se prima di parlare di obiettivi diversi dalla salvezza bisognerà trovare continuità fuori casa e distanziare nettamente le pericolanti, ancora troppo vicine.

Gioco pregevole e identità restituita alla squadra
Conferme, dicevamo. Sul piano del gioco il 4-3-1-2 impostato da Marcolin, almeno al “Massimino”, sembra mettere le ali ai titolari prescelti dal tecnico bresciano, in buona parte arrivati in questa sessione di mercato. Marcolin sta registrando i movimenti delle catene di destra (Belmonte-Sciaudone-Calaiò) e sinistra (Mazzotta-Coppola-Maniero), con Rosina direttore d'orchestra e con la piacevole sorpresa di una squadra che corre e che riesce senza troppe difficoltà a invertire a più riprese, dal centrocampo in su, gli interpreti delle stesse catene. Ne esce un possesso palla di qualità mai ammirata sinora in stagione; un pressing convinto e affollato in mediana che permette immediate ripartenze, sostenute di volta in volta da almeno tre giocatori; ed anche le fasce, che in questo modulo sembrerebbero vittime sacrificali, vengono valorizzate dal lavoro di Belmonte e Mazzotta. Positiva in particolar modo la prova del terzino destro, che oggi abbiamo scoperto anche in fase di affondo (sua la pregevole iniziativa con tanto di assist per il 2-0 d Calaiò) e non è detto che non si tratti di un segnale lanciato dal ragazzo dopo le insistenti voci degli scorsi giorni sulla trattativa che dovrebbe portare a Catania il pari ruolo Del Prete. Dal centrocampo in su è veramente difficile trovare un difetto al Catania delle ultime due partite. A voler trovare l'ago nel pagliaio Rinaudo è stato spesso impreciso in verticalizzazione, ma nell'attuale disposizione il suo compito principale non è certo quello di costruzione, e da frangiflutti garantisce ampiamente il proprio contributo. Sontuosa invece la prestazione di Coppola, che oggi non si è limitato al compitino in fase di contenimento ma ha mostrato personalità e intelligenza tattica.

Qualche crepa in difesa, ma super-Gillet abbassa la saracinesca
Qualche problemino in più lo ha fatto intravedere la difesa. Schiavi e Ceccarelli si allenano insieme da sole due settimane e al cospetto del primo reparto d'attacco di un certo peso hanno concesso un po' troppo. Ma da loro non si può pretendere che si trasformino repentinamente in un'imperforabile Linea Maginot. Fortunatamente alle loro spalle si è rivisto un portiere di grande solidità che a Catania non ammiravamo dai tempi di Albano Bizzarri. E' solo la prima partita, ma Jean Francois Gillet non si è fatto mancare niente: respinte sicure su violente conclusioni dalla distanza, uscite coraggiose, rilanci mai alla “viva il parroco”, un autentico doppio miracolo nella ripresa e persino un dribbling ad eludere l'attaccante avversario. Non sappiamo se il belga riuscirà a mantenere questi standard per tutto il campionato. Se così fosse, all'apprezzamento si accompagnerebbe un rimpianto: se un portiere del genere fosse stato acquistato a tempo debito, forse non ci troveremmo oggi a commentare una partita di Serie B, e sicuramente non parleremmo di un Catania risucchiato nella lotta per non retrocedere.

Confermarsi fuori casa, imperativo categorico per sognare
Va dato atto comunque ai rossazzurri di aver tenuto botta. Hanno concesso diverse occasioni al Perugia, ma, sia merito esclusivo di Gillet o meno, alla fine hanno mantenuto per la seconda volta consecutiva la porta inviolata (e si tratta di un record stagionale). E hanno dimostrato che in casa possono battere chiunque: sia chi si dedica unicamente al contenimento, come la Pro Vercelli, sia chi, come il Perugia, nonostante il doppio svantaggio non rinuncia a cercare con insistenza la porta avversaria. La vera prova del nove arriva adesso. A Lanciano (ma si trattava di una formazione completamente diversa) il Catania e il modulo di Marcolin hanno palesato eccessive fragilità. In queste due settimane, grazie ai nuovi arrivi e al vantaggio del doppio turno casalingo, il nuovo trainer ha affinato il proprio scacchiere e dato un'identità a un gruppo che sembrava ormai smarrito. Adesso però serve la dimostrazione lampante del rilancio della squadra e delle rinnovate ambizioni della società. Servono i punti fuori casa (che mancano dal pareggio di Trapani dello scorso novembre), serve una vittoria che lontano dalle mura amiche il Catania quest'anno non ha mai conquistato (record negativo condiviso col Latina). Allo Stadio “Alberto Braglia”, sabato prossimo, scopriremo dunque il reale valore di questa squadra.