Catania: Deli e Silvestri chiudono il cerchio della formazione tipo 2023/24

Grafica a cura di Bruno Marchese

Grafica a cura di Bruno Marchese 

Analisi delle scelte di formazione di mister Tabbiani all'esito della sessione di mercato estiva, appena conclusa.

L'arrivo di Francesco Deli, reso ufficioso dalla società etnea nella giornata di ieri, chiude il cerchio relativo agli slot disponibili in lista ed offre delle indicazioni nell'ottica di individuare quella che, a lungo termine, potrebbe essere la formazione tipo del Catania 2023/24. Si parla non a caso di "lungo termine", atteso che diversi potenziali titolari in questo momento non sono al top della forma o - come nel caso dello sfortunato Ciccio Rapisarda - si trovano ai box per infortunio. Fatta questa dovuta premessa, offriamo un'analisi ruolo per ruolo delle scelte a disposizione di Tabbiani.

PORTIERE - Livieri è partito coi galloni da titolare e non sarà certo una prestazione non del tutto convincente all'esordio contro il Crotone a mettere in dubbio le attuali gerarchie, che vedono Bethers nella veste di semplice alternativa. Del resto, il lettone è un giovane esordiente in Serie C, mentre Livieri ha dalla sua non solo maggiore esperienza, ma anche il pedigree di portiere proveniente dalla cadetteria (seppur, anche nel suo caso, in qualità di riserva). Il giocatore di proprietà del Pisa avrà dunque tutto il tempo per far ricredere i primi detrattori e difendere il proprio posto nell'11 di partenza: sta a lui dimostrare di meritarselo.

TERZINO DESTRO - Unico neo, da un punto di vista numerico, nella costruzione dell'organico da parte della società, immediatamente castigato dall'infortunio di Rapisarda che ha privato Tabbiani, verosimilmente per almeno un mese, dell'unico giocatore di ruolo a disposizione. Sembra destinato a fungere da tappabuchi Alessio Castellini, che già l'anno scorso fece altrettanto, con risultati eccezionali, sull'out di sinistra (peraltro, il piede naturale del figlio d'arte è il destro). In caso di necessità potrebbe sacrificarsi Curado, offrendo però - chiaramente - un'interpretazione del ruolo del tutto diversa, declinata in chiave prettamente difensiva.

DIFENSORI CENTRALI - L'arrivo di Quaini a poco più di una settimana dal primo impegno ufficiale, oltre a chiudere la telenovela di mercato estiva degli etnei, pareva aver risolto il rebus in questo settore del campo, col difensore bravo in impostazione da affiancare al marcatore Curado, con Castellini e Lorenzini pronti a subentrare. In realtà, l'acquisto in extremis di Tommaso Silvestri ha sparigliato le carte. In primo luogo perché un giocatore del suo spessore, proveniente dalla Serie B, difficilmente avrebbe accettato di tornare a Catania - scendendo di categoria - per sudarsi una maglia da titolare. In secondo luogo perché, pur non avendo piedi da centrocampista come Quaini, anche l'ex Modena per caratteristiche può fungere da prima fonte del gioco in una manovra che parta dal basso. La duttilità di Silvestri fa sì che, a seconda delle circostanze e degli avversari, potrà essere affiancato da un difensore più "rude" (Curado) o da un palleggiatore (Quaini). Ma è altrettanto vero che il capitano della stagione 2020/21 si è aggregato da poche ore al gruppo e non è da escludere che, almeno inizialmente, assisteremo ad un significativo turnover in difesa, considerando altresì il rapporto di stretta fiducia tra Tabbiani e il difensore proveniente dal Fiorenzuola. La suggestione potrebbe essere una difesa a tre Curado-Quaini-Silvestri, con Mazzotta tornante sinistro ed un'ala destra d'attacco, ma appare prematuro presumere che si stia già pensando ad un possibile cambio di modulo.

TERZINO SINISTRO - Per esperienza e caratteristiche la titolarità di Mazzotta è fuori discussione. Il suo sostituto, sulla carta, sarebbe il giovane Maffei, ma la duttilità di Castellini fa sì che con ogni probabilità sarebbe il numero 27 la prima scelta, in caso di emergenza sulla corsia di sinistra. Ciò, però, a condizione che sulla destra sia tornato il sereno...

MEDIANO - In questa primissima fase di stagione, tra amichevoli precampionato e prima giornata, non è passata inosservata la grande fiducia riservata da Tabbiani a capitan Rizzo, il quale, peraltro, in un assetto tattico particolarmente sbilanciato in avanti, funge da buon equilibratore in mediana. Tuttavia, la netta sensazione è che si stia aspettando che Ladinetti acquisisca una condizione ideale per poter essere lanciato tra i titolari. Inutile nascondersi: un play basso dotato di qualità in fase di palleggio appare indispensabile per esprimere un determinato tipo di gioco come quello che desidera proporre il Catania. E Ladinetti non è una scommessa qualunque, ma un talento in rampa di lancio. Certo, a quel punto occorrerà pensare a qualche contromisura per garantire equilibrio (Zammarini potrebbe essere chiamato agli straordinari, così come Rizzo potrebbe essere dirottato nel ruolo di mezzala). In questo senso non è peregrino ipotizzare che in certe partite potrebbe essere riproposto qualche metro più avanti lo stesso Quaini, che nasce centrocampista. Ma nel 4-3-3 base di Tabbiani, è difficile immaginare un Catania senza Ladinetti.

MEZZALI - Fino all'arrivo di Deli, sembrava un reparto un po' a corto di alternative, ma adesso può dirsi assolutamente completo, anche sotto il profilo delle varianti tattiche. Zammarini e Rocca hanno destato una grande impressione nel match contro il Crotone; hanno caratteristiche simili, contribuiscono in entrambe le fasi ed offrono grande corsa ed occupazione degli spazi, con Rocca che appare, tra i due, quello più in grado di accompagnare l'azione ed aggredire la profondità. Deli, rispetto a loro, ha dalla sua maggior qualità e visione di gioco, ma meno mobilità. E' il classico regista offensivo, che aumenterebbe il tasso tecnico del centrocampo in un'ipotetica accoppiata con Ladinetti (simile, con le dovute proporzioni, a quella composta a suo tempo da Lodi e Almiron), ma richiederebbe un lavoro di maggior sacrificio dal terzo componente del reparto. Pane per i denti di Rizzo, sempre che quest'ultimo non venga schierato davanti alla difesa (il che consentirebbe una coppia di mezzali più offensiva). Chiude il reparto Marco Palermo, che ha caratteristiche peculiari, da assaltatore d'area, che verosimilmente torneranno utili a gara in corso, più che dal primo minuto.

ALA DESTRA - Il regno di sua maestà Mino Chiricò, che ha rubato la scena già contro il Crotone ed è destinato a trascinare la squadra a suon di giocate. Non sarà facile per Marco Chiarella ritagliarsi tantissimo spazio, se non da subentrato, anche in considerazione del fatto che dall'altro c'è un altro signor giocatore che risponde al nome di Davide Marsura. Jolly buono per essere usato in ambo i lati è Peppe De Luca, il quale tuttavia parte indietro nelle gerarchie.

CENTRAVANTI - La società ha voluto abbondare, apparentemente senza molta logica, giacché per una sola maglia a disposizione nel 4-3-3 di partenza Tabbiani potrà scegliere tra ben quattro profili, mentre in altri ruoli (vedi terzino destro) c'è decisamente meno scelta. Il titolare designato, curriculum alla mano, è Samuel Di Carmine, che pare avere i mezzi per fungere da terminale offensivo gollifero. Il problema sta nel fatto che la sua firma è arrivata soltanto una decina di giorni prima del primo impegno ufficiale e non è facile intuire quanto tempo servirà al bomber toscano per entrare a pieno regime. In questo senso spetterà al tecnico gestire in modo virtuoso la rotazione con le altre punte: Dubickas ha già all'attivo buone esperienze da titolare in Serie C, mentre Sarao è più un centravanti boa ed appare più utile come alternativa, in questo sistema di gioco. Al netto delle buone sensazioni destate in qualche test match pre-stagionale, sembra ad oggi un mistero l'utilizzo di uno slot destinato a Popovic, che appare schiacciato da una foltissima concorrenza. Starà a lui dimostrare il contrario, sempre che Tabbiani gli conceda delle possibilità. Se non ci fosse tutta questa abbondanza, si potrebbe indicare tranquillamente come alternativa anche De Luca, che invece è destinato a cercare spazio sugli esterni.

ALA SINISTRA - Anche in questo caso bastava il curriculum per individuare il titolare designato, ma Davide Marsura, in occasione della "prima" al "Massimino", ha mostrato anche sul campo il motivo per il quale parte decisamente avanti rispetto ai compagni destinati ad essere impiegati nello stesso ruolo. Anche Bocic ha buoni colpi, ma meno esperienza (così come Chiarella). E poi c'è sempre De Luca, l'uomo buono per tutte le stagioni.