Catania-Chievo Vr: presentazione della gara

Uniti per la Vittoria!

Uniti per la Vittoria! 

La presentazione della gara del "Massimino" tra etnei e clivensi. Una gara dal sapore di 'spareggio' che ricorda, con le debite proporzioni, l'epica sfida di Bologna del 27 maggio 2007.

Come il 27 maggio 2007
Conclusa ufficialmente l’estate è già tempo di primi verdetti (intermedi) in casa Catania. L’avvio pessimo dei rossazurri (un punto in cinque gare) non ammette repliche: col Chievo Verona bisogna vincere in qualsiasi modo, anche con un’autorete al minuto numero 95. È la classifica che lo impone (etnei ultimi in coabitazione col Sassuolo), è la tifoseria rossazzurra che lo chiede, è la squadra (e la panchina) di mister Maran che ne necessita. In settimana il provvidenziale intervento risolutore del presidente Nino Pulvirenti, quanto mai necessario, ha lanciato un chiaro segnale: il Catania è vivo e lancia (addirittura) una sfida. Così come accadde all’indomani della sconfitta interna contro il Livorno del 2009, con gli etnei ultimi in classifica in pieno inverno, il numero uno rossazzurro lancia la ‘missione impossibile’. Quattro anni fa parlava di “Catania in Europa entro 5 anni”, adesso, invece, “Faremo più punti della scorsa stagione (56, ndr)”. Eccesso di ottimismo o fiducia nel lavoro fatto in estate dai dirigenti etnei e in quello quotidiano di mister Maran? Al campo l’ardua sentenza. All’orizzonte, nella partita della rinascita, ecco l’avversario in grado di rievocare dolci ricordi: quel Chievo Verona mandato in cadetteria all’ultimo istante in quel di Bologna nell’indimenticabile 27 maggio 2007. Sei anni e mezzo più tardi, il Catania di Nino Pulvirenti riparte ancora dal Chievo Verona. Non si giocherà al “Dall’Ara” ma in un “Massimino” pronto a sostenere fino all’ultimo respiro la formazione di mister Maran. Una città a sostegno della propria realtà. -39 all’Alba: “Siate Folli, siate Affamati, siate Umili, siate Elefanti!”.

Rabbia clivense
Il primo turno infrasettimanale della stagione ha lasciato in eredità un Chievo Verona quanto mai arrabbiato. L’incredibile ‘svista’ arbitrale patita contro la Juventus al “Bentegodi”, oltre a riaccendere nei vari salotti calcistici il dibattito sulla moviola in campo (è più facile che venga realizzata nella Play station), ha scatenato in casa clivense incredulità e rabbia. Soliti discorsi e tanta retorica che, alla fine, non ripaga del danno subito. Cosa fare allora? In questi casi, in genere, nel calcio italiano salta fuori dal cilindro il termine “compensazione”: amara consapevolezza. Al di là della paura di possibili ‘compensazioni arbitrali’ è lecito attendersi al “Massimino” un Chievo Verona pronto a vender cara la pelle, più intento a mantenere gli attuali 3 punti di vantaggio in classifica sui rossazzurri che provare ad aumentarli con una condotta di gara spregiudicata. Inoltre, storicamente i clivensi per i rossazzurri sono stati sempre avversari rognosi, ostici e poco malleabili. L’impressione è che ci sarà da soffrire. Molto.