Catania-Akragas: presentazione derby "gigantesco"

Desiderio Garufo, agrigentino di Grotte, per lui il derby del riscatto...

Desiderio Garufo, agrigentino di Grotte, per lui il derby del riscatto... 

La presentazione del derby tra etnei ed agrakantini, in campo domenica alle 15 al "Massimino"...

Trittico verità: primo atto
Ad undici giorni dalla gara dell’Esseneto, valevole per la Coppa Italia di Lega Pro, Catania ed Akragas si rincontrano nuovamente a campi invertiti. Stavolta si gioca in campionato, stavolta si gioca al “Massimino”. Due differenze, di campo e, soprattutto, di competizione, non proprio irrilevanti. Il peso dei tre punti in palio nel derby di domenica, infatti, è nettamente superiore rispetto al seppur ‘prestigioso’ cammino che conduce alla ‘coccarda’ di terza serie, su questo non ci piove. Il ‘fattore Massimino’ è un altro elemento che non va sottovalutato, anzi. Al di là della storia, delle nobili cadute sul green di Piazza Spedini, la forza del ‘fortino’ rossazzurro sta nei numeri registrati dalla formazione di Pancaro: 3 vittorie (contro Ischia, Catanzaro e Martina Franca), un pareggio (col Cosenza), 11 reti segnate (miglior attacco casalingo del girone C) e 5 subite in quattro partite. Numeri importanti che rafforzano ulteriormente la tradizione favorevole degli etnei tra le mura amiche.

Catania inarrestabile in casa, Akragas assai temibile lontano dalla Valle dei Templi. In trasferta il ‘Gigante’, infatti, ha raccolto 8 punti (2 vittorie, altrettanti pareggi e una sconfitta) contro i 6 raccolti all’Esseneto, seppur con una gara in meno. Numeri che la dicono lunga sulla forza della compagine akragantina in terra avversa. Una matricola assai pericolosa che si trova al momento ad un passo dalla zona play-off: quinto posto a quota 14 in coabitazione del ‘quotato’ Benevento e del Cosenza, a -4 dalla capolista Casertana. Compagine ben rodata e compatta, con elementi di livello come il palermitano Madonia, il bomber Leonetti e Zibert, plasmata sapientemente dal tecnico Nicola Legrottaglie e fortificata dall’apporto degli altri quattro ex rossazzurri: Ciro Capuano e Dragan Lovric in difesa, Sergio Almiron in mediana e Fabio Aveni in avanti (gli ultimi due out per infortunio). Esperienza e solidità per una tra le ‘rivelazioni’ (annunciate) di questa prima parte di stagione.

Detto dei numeri, che soprattutto in un derby lasciano il tempo che trovano, il Catania giunge allo scontro contro i ‘cugini’ di akragantini al termine di una settimana assai calda: il K.O. in extremis di Castellammare di Stabia, le critiche (alcune delle quali piuttosto ingenerose e fuori luogo) al difensore Desiderio Garufo e, infine, l’ulteriore mazzata da parte della giustizia sportiva che ha ‘sottratto’ altri due punti in classifica agli etnei, adesso a quota 6 ed in piena zona play-out. All’orizzonte ecco un trittico’ terribile: Akragas in casa, Messina al “San Filippo” e gran finale col quotato Foggia dell’ex De Zerbi al “Massimino”. Tre gare da urlo, assai affascinanti, nelle quali riversare la rabbia accumulata negli ultimi sette giorni.