Cagliari-Catania 2-1: commento tecnico-tattico

Frison, prova convincente a Cagliari.

Frison, prova convincente a Cagliari. 

Focus sulla tattica, pro e contro, migliori e peggiori in campo nel commento al match tra sardi ed etnei.

Focus sulla tattica: l’espulsione di Legrottaglie scombina i piani di Maran.
Formazione annunciata per il Cagliari di Lopez: il tecnico uruguaiano vara il 4-3-1-2 col ritrovato Cossu a sostegno dei dinamici Ibarbo e Sau, che vengono preferiti a Pinilla. A centrocampo le assenze di Ekdal e Dessena costringono Lopez a ripiegare su Cabrera.
Maran, come annunciato in conferenza, da continuità alle scelte tattiche: ancora 4-3-3, vanno in campo i titolari del momento (in particolar modo il recupero di Izco manda in panchina Tachtsidis, con Almiron schierato al centro nella posizione ricoperta gli scorsi anni da Lodi, e Plasil spostato sul centro-sinistra), ad eccezione del reparto difensivo dove la conferma dell’indisponibilità di Spolli determina l’utilizzo della coppia Legrottaglie-Bellusci.
L’espulsione di Legrottaglie al 40’ complica i piani di Maran che, costretto a studiare dei correttivi, sposta provvisoriamente Alvarez al centro della difesa a far coppia con Bellusci e arretra Izco nella posizione di terzino destro. Barrientos e Castro si abbassano a loro volta e così si forma il 4-4-1 con cui i rossazzurri disputeranno l’intero incontro. All’inizio della ripresa viene inserito Rolin per Castro: il numero 5 degli etnei affianca Bellusci consentendo ad Alvarez di ritornare nella propria posizione naturale e ad Izco di risalire in mediana. La fascia sinistra viene presidiata da Plasil.
Il Cagliari nonostante la superiorità non riesce a portarsi in vantaggio e Lopez le prova tutte: prima inserendo Pinilla, punta di maggior peso rispetto a Sau, poi sostituendo il deludente Cabrera con Ibraimi, centrocampista decisamente più offensivo, e infine passando al 4-3-3 con l’ingresso di un’altra punta, Nenè, al posto del trequartista Cossu, che già da qualche minuto agiva in realtà sulla fascia.
Nel frattempo il Catania deve rimediare all’ennesimo episodio sfortunato del match, l’infortunio di Bellusci, sostituito dall’esordiente Gyomber, ed utilizza l’ultimo cambio per far rifiatare un acciaccato Almiron, al posto del quale viene schierato Tachtsidis.
Il gol di Pinilla decide la partita e consente al Cagliari di coprirsi, con l’abbassamento di Ibarbo e Ibraimi. Il Catania non può cambiare granché e l’unica mossa disperata adottata da Maran è quella di avanzare Tachtsidis in attacco nei minuti finali per cercare di sfruttare i lanci lunghi con i suoi centimetri.

Cosa va: Bergessio, gol e prestazione; buona tenuta difensiva in inferiorità.
Continuità di gioco e risultati: l’obiettivo fissato da Maran alla vigilia era più che mai realizzabile quest’oggi al Sant’Elia. Per la prima volta in stagione la squadra è riuscita a sbloccare la partita nei primi minuti di gioco, riuscendo quindi a mettere il match sui binari graditi ai rossazzurri, caratterizzati da controllo del possesso e ripartenze. Il tutto impreziosito dal fatto che si è sbloccato Bergessio, bomber principe della scorsa stagione, che oggi ha offerto una prova encomiabile per grinta ed efficacia, all’altezza della fama che si è costruito in questi anni a Catania. Il Catania era riuscito a sfiorare il raddoppio con lo stesso Bergessio in contropiede ed anche dopo il pareggio di Ibarbo aveva prodotto un’ottima occasione, un tiro da fuori insidioso di Barrientos, dimostrando di “tenere” il match e di potersela giocare. Peccato che la bravura e le qualità atletiche di Ibarbo da un lato e la giornata difficile vissuta dai centrali difensivi titolari dall’altro hanno rovinato tutto. Va sottolineato comunque, tra i “pro” della partita dei rossazzurri, anche il fatto che prima del gol di Pinilla, nonostante l’inferiorità numerica, il Catania aveva tenuto più che bene il risultato nella ripresa, anche grazie ad una grande prestazione di Rolin (che fa riflettere sull’opportunità di preferirgli sistematicamente Legrottaglie o Bellusci), ed aveva concesso al Cagliari soltanto tiri da fuori, peraltro non pericolosissimi.

Cosa non va: Legrottaglie e Bellusci asfaltati da Ibarbo.
Avendo giocato quasi un’ora in inferiorità numerica, non si può valutare la prestazione del Catania sotto l’aspetto del gioco e delle occasioni create. Anche perché, fino al 40’, come detto prima, gli etnei avevano costruito diverse occasioni, mostrando un’intesa crescente tra i reparti. Poi chiaramente non si è prodotto più nulla, ma ciò non può essere imputato al centrocampo o al reparto d’attacco. Dev’essere chiaramente imputato ai centrali difensivi schierati da Maran: così come accaduto anche in altri match coi sardi degli ultimi anni, Legrottaglie e Bellusci contro Ibarbo ci hanno capito poco e niente. Il n°6 etneo non è riuscito a contrastare con efficacia il colombiano in occasione del pareggio del Cagliari, ed ha completato l’opera causando il rigore e la propria espulsione qualche minuto più tardi. In quest’ultima occasione in realtà il buon Nicola non avrebbe potuto fare diversamente, ed è stato costretto all’estremo tentativo di salvare la baracca dalla straordinaria progressione dello stesso Ibarbo che, ricordiamo, era partita da un tocco a seguire che aveva lasciato di sasso proprio Bellusci. Lo stesso Bellusci che nel proseguo di partita ha continuare a soffrire il numero 23 cagliaritano in marcatura. Considerando le qualità atletiche di Ibarbo, però, come accennato prima, forse la colpa non è tutta dei giocatori schierati da Maran, ma va attribuita anche allo stesso tecnico che ha deciso di puntare su di loro: ciò è quanto emerge dalla prova offerta da Rolin, che, in controtendenza ai compagni di reparto, anche grazie ad una rapidità nettamente superiore, non ha mai sofferto gli attaccanti rossoblù.

Migliori in campo: Frison e Ibarbo.
Si è già parlato di Bergessio, nettamente in ripresa. Si è taciuto di un Barrientos ancora una volta dedito agli straordinari, per come e quanto è stato cercato dai compagni e per come e quanto ha preso botte difendendo palloni su palloni. Senz’altro prova encomiabile per entrambi, così come per un combattivo Plasil ed un ottimo Rolin. L’attenzione, però, se l’era conquistata tutta Alberto Frison quando nel primo tempo aveva salvato il risultato con un riflesso felino sul rigore calciato dallo spauracchio Ibarbo. In tanti probabilmente hanno fatto un rapido confronto con Andujar, che in quattro stagioni è riuscito a parare un solo rigore (a Miguel Veloso del Genoa, stagione 2010/11). E tale confronto è stato ulteriormente arricchito dalle altre parate con cui nella ripresa l’ex portiere del Vicenza era riuscito nell’intento di tenere a galla i suoi. Poi, purtroppo, è arrivata la velenosa acrobazia di Pinilla, che nella sfortuna del palo ha avuto la fortuna di vedersi carambolare addosso la sfera, depositando così in rete. Se non fosse arrivato questo gol e la relativa vittoria del Cagliari il n°1 rossazzurro avrebbe conquistato molti più riflettori di quelli che comunque inevitabilmente i media gli hanno riservato e riserveranno nei commenti a questa partita. Dopo una prestazione come questa, considerando le difficoltà recenti di Andujar, in non pochi a Catania probabilmente invocheranno una staffetta.
Nel Cagliari lode e menzione merita sicuramente Pinilla, che da quanto è entrato ha messo in campo grande grinta e ha creato diversi pericoli alla retroguardia rossazzurra, fino a realizzare il gol decisivo. Ma l’ha partita l’ha “spaccata” senza dubbio Ibarbo nel primo tempo, quando ha fatto il bello e il cattivo tempo. Anche diversi errori nella partita del colombiano, relativi sia al rigore sbagliato che ad alcuni palloni regalati ai contropiedi avversari. Ma con due giocate è riuscito prima a pareggiare la partita e poi a condizionare l’incontro in senso positivo per i suoi provocando l’espulsione di Legrottaglie. Infine, ha realizzato pure l’assist decisivo per il gol della vittoria. Per l’ennesima volta Ibarbo si conferma come una vera e propria bestia nera per il Catania.

Peggiori in campo: Legrottaglie e Cabrera.
Del patatrac difensivo rossazzurro abbiamo già detto. Anche se Bellusci non ha fatto una figura di gran lunga migliore rispetto a quella di “Fratel Nicola”, quest’ultimo ai punti esce sconfitto: su di lui gravano la marcatura su Ibarbo in occasione del gol dell’1-1 e l’espulsione che ha condizionato la gara dei suoi compagni.
Quanto al Cagliari, l’uruguaiano Cabrera ha senz’altro deluso le aspettative, non riuscendo a rimpiazzare adeguatamente gli assenti Ekdal e Dessena. Una prova incolore, piena di inutili ed inefficaci tiri da lontano, e sottolineata da estemporanei fischi dei tifosi di casa.