Amaro Rossonero

Peruzzi debutto positivo...

Peruzzi debutto positivo... 

Il commento di Max Licari articola una disamina puntuale sulla sconfitta rimediata con il Milan al "Massimino", ponendo in risalto l'assoluta evidenza, nei fatti e nei numeri, della negatività della stagione rossazzurra, la preoccupante mancanza di gioco del Catania di De Canio, la necessità di interventi soprattutto a centrocampo in gennaio, ma anche la possibilità di intravedere alcune note positive, in difesa, in chiave futura. Senza dimenticare come manchino 24 partite alla fine del campionato e che la zona salvezza dista 3 punti. Crederci è d'obbligo.

Una svolta non avvenuta
Se qualcuno attendeva questa gara come una sorta di svolta stagionale, non può che ritrovarsi deluso, sia dal rendimento, sia dal risultato. Tuttavia, a differenza di Torino, i ragazzi hanno almeno gettato in campo il cuore e la gamba. Ma solo quello. Mi dispiace dirlo, ma dal punto di vista del gioco ho notato una regressione di almeno dieci anni. Rivedere il Catania tutto rintanato nella propria area, sperando in qualche lancio lungo o in eventuali sporadiche ripartenze, fa male. Non lo si era fatto, in specie in casa, nemmeno in tempi altrettanto grami, con Mihajlovic, o comunque difficili, con Zenga o con Simeone. Direi che dai tempi della breve avventura di Reja non vedevo giocare in questo modo il Catania. E non è una buona cosa. La realtà è che finora l’avvento di De Canio non ha prodotto gli effetti sperati. Corini: due partite, due vittorie. Mihajlovic: un pareggio subito al 90’ con la Lazio e un pareggio a Milano al 90’ con l’Inter, grande risultato. Tutto ciò non è successo a Catania. Ovviamente, le colpe più corpose non possono essere del tecnico ex genoano, perché la squadra non l’ha costruita e preparata lui, ma se doveva risultare il “riparatore”, non ci siamo.

Un De Canio perplesso...

Un De Canio perplesso... 



Oggi il Catania è ultimo in solitaria, ha il peggior attacco e una delle peggiori difese. Numeri impietosi, numeri che certificano come l'ultima piazza sia al momento meritata, perché quella rossazzurra è la squadra che gioca peggio in Serie A. Fa malissimo dirlo, dato che fino a qualche mese fa si parlava di una delle compagini con il gioco più spumeggiante, ma è così, a testimonianza di come il calcio sia crudele. Numeri da brividi, sebbene la zona salvezza disti tre punti a 24 gare dal termine. Non si tratta, quindi, di “matematica” retrocessione. Ci sono gli spazi per rimediare e mollare adesso, anche da parte dei tifosi, sarebbe letale. Si può risalire, considerando che le concorrenti non sono assimilabili al Real Madrid. Inoltre, non dimentichiamo che nella stagione di Atzori la situazione era uguale e che l'anno scorso il Genoa alla quattordicesima aveva 9 punti (poi, si salvò a 38). Ma questi pensieri, seppur legittimi, costituiscono una delle poche consolazioni del momento. Il Catania, anche quando è riuscito a passare in vantaggio con Castro al 12’, non ha mai dato l’impressione di poter portare a casa un risultato positivo contro un Milan non eccezionale, soprattutto in difesa. Troppo timoroso, troppo contratto, troppo “rispettoso”. E il troppo rispetto porta alla sconfitta. Paradossalmente, il miglior Catania si è visto nei dieci minuti successivi all’espulsione (eccessiva, a mio avviso) del pessimo Tachtsidis (di una lentezza disarmante), quando in inferiorità numerica i rossazzurri hanno abbandonato ogni timore, chiudendo il Milan nella propria metà campo e sfiorando il gol in almeno due occasioni. Reazione chiaramente nervosa, ma segno che, volendo, si potrebbe anche giocare in un certo modo. O in un "altro" modo… “Questo” modo non mi piace, e questo potrebbe non essere un problema, ma soprattutto non porta risultati. Non porta da nessuna parte. Ci vuole più mentalità offensiva. Altrimenti, i gol per salvarci, quando li dovremmo fare? Ricordo che Miha e Simeone, appena giunti a Catania, parlarono subito di mentalità "più" offensiva (in specie il Cholo, dopo il periodo grigio giampaoliano). Qui, per adesso (magari da Genova si cambia, non lo so...), la mentalità pare opposta. Contro una difesa composta da un centrocampista adattato (Poli), un difensore proveniente da acciacchi (Bonera), un ex deludente (Silvestre) e un esterno di centrocampo (Emanuelson), De Canio ha schierato Castro, non certo una punta vera, e il grigio Maxi Lopez di questi tempi, volenteroso e nulla più (seppur poco servito...). Barrientos ha giocato a centrocampo… Troppo poco. Soprattutto perché la mediana è il vero problema del Catania, da inizio campionato. I nuovi acquisti, a parte il Plasil di inizio torneo, non hanno reso. Male Guarente, male il greco, maluccio adesso anche il ceco. Monzon, impiegato in mezzo contro i rossoneri, ha fatto meglio che da terzino, ma il rendimento appare ancora lontano da standard di sufficienza. Se a ciò aggiungiamo i problemi di Izco e Almiron, il gioco è fatto. O, meglio, il non gioco. Il Milan, con il solo Montolivo in un centrocampo di faticatori come Nocerino e De Jong, ha sommerso in fatto di possesso palla (70% vs 30%) i dirimpettai rossazzurri. In modo imbarazzante, cosa che non succedeva da tempo immemore. Un passo indietro ancora più inaccettabile dell’ultimo posto in classifica. Il resto lo ha fatto l’atteggiamento di cui si parlava (che il pur compassato undici di Allegri, quasi senza colpo ferire, fosse pronto a passare in vantaggio era palpabile al “Massimino”). E Andujar. In pratica, quattro tiri veri nello specchio della porta da parte del Milan, tre gol. Due di questi sul palo dell’estremo argentino. In occasione della punizione vincente del fino a quel momento inesistente Balotelli, barriera sistemata male e gol preso da un tiro rasoterra dalla sua parte. Sul palo di competenza anche la rete di Kaka. Una sola parata, su Balotelli, con il Catania già in svantaggio. Prestazione insufficiente anche la sua. E non è la prima volta.

 Andujar su quattro tiri in porta, tre gol

Andujar su quattro tiri in porta, tre gol  



Le cosa da salvare
Da questa gara, in ogni caso, mi sento di trarre alcune note positive. Innanzitutto, il rientro di Spolli. Giocatore fondamentale, prestazione incoraggiante. Migliore in campo, al di là degli screzi, anche verbali, con Balotelli. Poi, il debutto di Peruzzi. Positivo, seppure abbia giocato molto bloccato dietro, ma si è trattato sicuramente di dettami tattici di De Canio. Mi è sembrato recuperato del tutto dal punto di vista fisico. In ultimo, la prestazione di Rolin, direi ottima, su Balotelli. Come vedete, tutti difensori. Si potrebbe pensare: ma come, abbiamo preso tre gol, e vedi segnali positivi? Rispondo che bisogna andare al di là del risultato, proiettandosi nel futuro. Questi tre hanno fatto bene e possono costituire la prossima difesa titolare del Catania. Soprattutto se troveranno un paio di centrocampisti in grado di coprirli meglio di adesso. Non scorgo, invece, segnali di particolare conforto dalla prova degli attaccanti. Castro, autore di un bel gol, non ha mostrato continuità e, soprattutto si è segnalato parecchio impreciso in appoggio, mentre Maxi e Leto appaiono assai indietro in fatto di condizione. Keko si impegna, ma dal punto di vista dell’incisività non ci siamo.

Spolli screzi con Balotelli

Spolli screzi con Balotelli  



Intervenire a centrocampo, in primis
14 gare e una situazione così difficile sembrano sufficienti per poter dire come si sia sbagliato in estate e si debba rimediare, per quanto possibile, in gennaio. Era successo il primo anno di B con gli acquisti errati di gente di nome (Vugrinec, Ferrante, Walem, Fresi, per fare qualche nome), ma senza stimoli. Era accaduto tre anni fa, quando si realizzò che Morimoto e Plasmati potessero salvare il Catania. Si è verificato quest’anno, quando si è pensato che determinati giocatori potessero essere sostituiti dai vari Monzon, Tachtsidis o Leto. Il campo ha detto altro. Tuttavia, De Canio ha ragione quando dice che, prima di indicare ruoli e nomi, bisogna vedere tutti all’opera. Però, c’è un però. Che tempi ci sono? Quasi nulli, perché attendendo attendendo si retrocede. Bisogna anche avere il coraggio di tagliare quando c’è da tagliare. Ora, stando alla situazione attuale, pare chiaro che se non si interverrà a centrocampo in modo importante e, considerati i problemi di Bergessio e lo stato di forma di Maxi e Leto probabilmente anche in attacco, ci sarà poco da fare. Lo dicono i risultati e i fatti, non Max o Giovanni. Così come i fatti dicono che Pulvirenti ha segnato il miglior momento della storia del Catania. E dimenticarlo, seppur in una stagione finora così negativa, sia quantomeno ingeneroso. Penso abbia meritato sul campo, con i “fatti” che adesso tutti invocano in negativo, di meritare almeno che si attenda gennaio prima di sparare sentenze inappellabili.


Pulvirenti con Galliani e Cosentino prima della gara

Pulvirenti con Galliani e Cosentino prima della gara 



Genova, ultima spiaggia?
Quella di Geova, autentico spareggio salvezza, potrebbe risultare una sorta di ultima spiaggia, anche per De Canio. Mihajlovic è una vecchia volpe e ha già rinvigorito dal punto di vista della grinta e della combattività una squadra che con Delio Rossi sembrava spaesata. Il pareggio di Milano gaserà ulteriormente l’ambiente. Sarà una partita densa di tensione tra due squadre che non possono perdere e che devono vincere. Non si può assolutamente giocare come a Torino, ma non basterà nemmeno giocare un po’ meglio rispetto alla gara con il Milan. Bisognerà svoltare, veramente. E giocare con più coraggio, per vincere, non tutti rintanati nella propria area aspettando chissà cosa. Mancheranno due giocatori come Barrientos e Tachtsidis per squalifica, ci sarà da inventare nuovamente a centrocampo, ma gli uomini sono quelli… Una sola cosa non bisognerà mai fare: mollare. Crederci e sostenere, al di là di tutto. Ma vogliamo risposte sul campo, prestazioni, punti; non parole. Let’s go, Liotru, let’s go!!!