Addio Sinisa, Guerriero della vita

Ciao Sinisa, non ti dimenticheremo mai

Ciao Sinisa, non ti dimenticheremo mai 

Si è spento all'età di 53 anni Sinisa Mihajlovic, allenatore del Catania nel 2009/10

Sinisa Mihajlovic non c’è più. Il Guerriero di Vukovar si è spento quest’oggi, venerdì 16 dicembre 2022, all’età di 53 anni. Un Guerriero, nell’espressione più appropriata del termine, perché tale era Sinisa Mihajlovic. Era, è. È, perché chi è stato Guerriero in vita lo sarà sempre, anche nell’aldilà.

La sua vita terrena è finita al termine di una lunga battaglia contro l’avversario più pavido che possa esserci su questa terra. Un avversario invisibile, infimo e meschino, che cresce in silenzio, sottraendo energie e vita che non gli appartengono. La leucemia, combattuta per anni, che sembrava potesse essere annientata da un Uomo, un Grande Uomo, che in gioventù aveva dovuto lasciare la sua terra, la Serbia, martoriata dalla guerra.

Abbiamo voluto iniziare parlando dell’Uomo, perché Sinisa, prima di esser calciatore (fra i migliori specialisti di tutti i tempi nel calciare le punizioni, con il suo sinistro roboante) e allenatore, è stato Uomo. Che soffre, che si alza e combatte: una, cento, mille volte.

A Catania, qualche anno fa, nella Serie A 2009/10,era stato capace di un’impresa sportiva entrata negli annali: risollevare una squadra ultima e decrepita per catapultarla nella parte destra della classifica, a suon di record. Una stagione calcistica esaltante, indimenticabile, che ricorderemo per sempre: le vittorie in casa di Juventus e Lazio, quelle in casa con Parma, Palermo, Bari, Fiorentina e, soprattutto, l’Inter di Mourinho, prossima alla conquista del Triplete.

Ci hai fatto sentire grandi, Sinisa. Ci hai esaltato e destato dalla depressione quando ormai pensavamo che non ci fosse nulla da fare. Ci hai insegnato a lottare, a crederci sempre, a non mollare mai, anche quando la notte è buia e senza luna. Il più grande degli insegnamenti, da applicare alla vita di tutti i giorni, anche se è dura; perché è più difficile alzarsi alle quattro del mattino ed andare a lavorare che indossare la fascia di capitano. Grazie Sinisa, non ti dimenticheremo mai.