Cercola titina...
- di Max Licari
- LND | Mariglianese | Opinioni | Editoriale | Ferraro | De Luca | Vitale |
- 16 Oct 2022 8:52
Max Licari sul successo di Cercola. Qualità Sarno e solidità difensiva. Segnali forti dalla società.
Conta il risultato
A questo Catania chiediamo tutti una sola cosa: il pronto ritorno fra i professionisti. Ebbene, finora la tabella di marcia risulta perfettamente rispettata, in virtù del filotto iniziale di vittorie che consente ai rossazzurri di guidare la classifica a punteggio pieno. Sei partite, sei successi per gli uomini di Ferraro, a dimostrazione di una forza (e di un organico) nettamente superiore alla media della categoria. Anche quando, magari, non si è nella migliore delle giornate, per giunta gravati da un numero elevato di assenze, talmente rilevante sono la solidità dell'impianto tecnico e la possibilità di scelta appannaggio del tecnico che, alla fine, appare naturale portare a casa il successo. Non si è trattato di un'agevole passeggiata di salute, rimarchiamolo subito, il match di Cercola, al cospetto di una ammirevole Mariglianese, squadra giovane e ben messa in campo da un allenatore interessante come Senigagliesi. Il Catania non ha di certo fatto un sol boccone dei meno quotati padroni di casa, riuscendo a raggiungere l'obiettivo finale grazie principalmente alla superiorità indiscussa delle sue individualità. Tuttavia, nell'economia di un campionato lungo e difficile, cominciare in questo modo, con la rosa non al cento per cento della condizione (in alcuni casi nemmeno al settanta...), è quantomeno confortante. Ci sarà da lottare e soffrire, ma l'abbrivio è quello giusto. Inoltre, la contemporanea (e inopinata) sconfitta interna del Lamezia contro il Santa Maria Cilento consegna la vetta solitaria, con tre lunghezze di vantaggio proprio sui calabresi, a Lodi e compagni, assicurando maggiore tranquillità di gestione durante le prossime, ravvicinate sfide. Ovviamente, nessuna eccessiva euforia, ancora è troppo presto per cantar vittoria o prefigurare sicuri scenari di gloria, ma "zucchero non guasta bevanda": consolidare un determinato tipo di consapevolezza non risulta mai inutile. Del resto, anche i circa cinquecento sostenitori rossazzurri presenti a Cercola mostrano di aver compreso l'antifona: chilometri da macinare, nessuna "puzza sotto il naso", sano entusiasmo e supporto "a palla". A prescindere.
Under e over, l'unione fa la forza!
Le parole di Vitale, uno dei match winner di giornata (alla seconda segnatura stagionale, il ragazzo di scuola Sampdoria), devono rappresentare un segnale chiaro di quanto si sta edificando quest'anno. Il giovane centrocampista ha tenuto a sottolineare, con estrema umiltà, l'importanza, per gli "under", dei consigli e dell'esempio forniti dagli "over". L'unione, lo spirito di squadra, il perfetto amalgama tra esperienza e ardore giovanile costituiscono elementi imprescindibili di un mix vincente in questa categoria. Finora, Ferraro sta mostrando di riuscire nell'impresa, considerato il buon rendimento sia degli "elefantini rampanti" sia dei senatori. Il match del "Piccolo", infatti, lo risolvono il già citato Vitale, su perfetto assist di Sarno, e l'esperto De Luca, su rigore procurato da Rapisarda (imbeccato sempre dal fantasista ex foggiano). Due "lampi" prodotti uno per tempo, nell'ambito di una gara dai ritmi non velocissimi, anche grazie alla feroce attenzione e determinazione dei ragazzi di casa, encomiabili sotto tutti i punti di vista e capaci persino di trovare il pareggio a fine prima frazione grazie a una bella "zuccata" del loro giocatore migliore, il centravanti iberico Mendigutxia (nell'occasione, insolito pasticcio difensivo rossazzurro nell'applicazione delle marcature, con Rapisarda in ritardo rispetto al diretto avversario). Fra l'altro, le scelte iniziali di Ferraro non potevano che essere quasi scontate, date le tante defezioni e il "caso Jefferson", appiedato dalla società per un turno per motivi disciplinari. I ballottaggi più probabili potevano sussistere solo in attacco e, in effetti, la scelta di preferire Sarno a De Luca o Giovinco si è rivelata vincente. La qualità del "folletto" rossazzurro è debordante in questa categoria, indipendentemente da una condizione ancora non completa. Come detto, entrambe le realizzazioni scaturiscono dal suo estro. Decisivo. Partendo dalla qualità degli attaccanti, titolari o subentranti, e dalla solidità del pacchetto arretrato titolare, il Catania ha controllato il gioco, subendo davvero poco per tutto il match; una gara mai obiettivamente in bilico vista la differenza di valori. Magari, non si è creato tantissimo in avanti (un po' di più nella prima frazione, meno nella ripresa), magari qualche individualità non ha spiccato in modo scintillante, da Lodi (sostituito dall'ex barese dopo un'oretta) a Forchignone o a Sarao, ma tutto sommato tutti hanno fornito il proprio contributo al risultato finale. Il fatto stesso che, regolarmente, chi subentra realizza il gol (De Luca docet) dice molto su quanto Ferraro stia costruendo e, in questo senso, la già ricordata presa di posizione, simile a un definitivo "avviso ai naviganti", assunta nei confronti del centravanti brasiliano Jefferson, reduce da una doppietta di gran pregio contro il Castrovillari, appare paradigmatica di una linea di condotta societaria corretta, dura e non negoziabile.
Riempiamo nuovamente il "Massimino"
Altro turno infrasettimanale, altro orario infelice per i tifosi rossazzurri. Le 18.30 non rappresentano il massimo dell'agio per coloro che lavorano (anche se leggermente meglio, sotto il profilo della viabilità, rispetto alle 15.00), ma siamo sicuri che la grande voglia di calcio del tifo etneo riuscirà ancora una volta a riempire lo stadio di entusiasmo ribollente. I giocatori ne hanno bisogno, considerate le fatiche dell'ultimo mese. Certamente, il mister campano dovrà attingere a un minimo di turnover, approfittando anche di qualche cruciale recupero dall'infermeria, in modo da conferire energie fresche a una manovra comunque dispendiosa. Non fermarsi risulterà cruciale, nel rispetto di un avversario, il Locri, non trascendentale (la pesante sconfitta interna nel derby con la Vibonese lo testimonia), ma sicuramente non disposto a fungere da vittima sacrificale. Le insidie sono sempre dietro l'angolo; quindi, concentrazione, attenzione e "cuore caldo"... LET'S GO, LIOTRU, LET'S GO!!!