Ross...azzurri d'oro: da Biavati a Bearzot, da Graziani a Pessina...

In senso orario: Bulgarelli e Biavati, Pessina, Graziani e Bearzot (Collage fotografico: Bruno Marchese)

In senso orario: Bulgarelli e Biavati, Pessina, Graziani e Bearzot (Collage fotografico: Bruno Marchese) 

Quanti e a quali sono gli ex rossazzurri ad avere vinto un mondiale o un europeo con la maglia dell'Italia?

Nel gruppo del Mancio tre ex rossazzurri...
Da oltre ventiquattro ore l'Italia è campione d'Europa. Per gli azzurri di Roberto Mancini, vittoriosi a Wembley al cospetto dei padroni di casa dell'Inghilterra, si tratta del secondo titolo continentale dopo quello conquistato a Roma nel 1968. Una gioia immensa che si è riversata nelle strade e nelle piazze del "Belpaese", inondate di tricolori e maglie azzurre per tutta la notte. Un mare di azzurro nel quale, cercando bene, si riesce a trovare anche qualche "macchiolina" di rosso, in un dipinto che assume i connotati di un passato alle falde dell'Etna. Nella delegazione italiana che ha disputato e vinto meritatamente Euro2020 ci sono tre vecchie conoscenze del pallone nostrano. Il nome più conosciuto è quello di Matteo Pessina, piacevolissima scoperta della rassegna europea, autore di due reti (a Galles ed Austria) nella quattro gare disputate, tre delle quali in corso d'opera. Brianzolo, classe 1997, Pessina giunse a Catania nel gennaio del 2016 in prestito dal Milan. Per l'allora diciottenne (diciannove compiuti il 21 aprile dello stesso anno) appena 47 minuti disputati, nella balorda gara di Ischia (vittoria campana per 2 a 0), e un cartellino giallo. Dopo quel match, tanta panchina e gare ristrette alla sola formazione Berretti. Nell'invidiabile team di tecnici del C.T. Roberto Mancini, nel quale spiccano Gianluca Vialli, Attilio Lombardo e Daniele De Rossi, trovano posto altri due ex rossazzurri: Fausto Salsano, a Catania come secondo di Pietro Vierchowod per parte del campionato di Serie C1 edizione 2001-02, e Gianni Vio, specialista e stratega dei calci piazzati anche dell'Elefante ai tempi di Walter Zenga.


Dario Marcolin, tecnico del Catania nel 2015, due volte campione d'Europa con l'Under 21 azzurra 



Gli altri ross...azzurri d'oro
Come si sa, l'appetito vien mangiando. Per un curiosone come me, sempre alla ricerca di chicche e aneddoti storici, non poteva non esserci un ulteriore approfondimento riguardante tutti quei calciatori/allenatori/dirigenti dai trascorsi rossazzurri aventi nel proprio curriculum un titolo mondiale o europeo con la casacca azzurra. Analizzando gli "organici dorati" della Nazionale Italiana, 1934, 1938, 1968, 1982 e 2006, è venuto fuori un quadro lusinghiero. Nel pre-46 la stella più lucente è quella di Amedeo Biavati. Per il centrocampista bolognese, arrivato a Catania neanche ventenne, nel 1934, 27 presenze e 5 reti con la maglia della Società Sportiva Catania 1929 in Serie B. Qualche annetto più tardi, nel 1938, tre presenze nel campionato del mondo disputato in Francia e titolo mondiale (il secondo per la Nazionale italiana) con il C.T. Vittorio Pozzo. Altra stella pre-46 - come suggerisce il sempre attento Filippo Solarino, coautore dell'enciclopedia rossazzurra "Tutto il Catania minuto per minuto" - è quella, altrettanto luminosa, di Attilio Ferraris IV detto il "Leone di Highbury": campione del mondo con l'Italia nel 1934, 15 presenze con la maglia dell'Associazione Fascista Calcio Catania nella Serie B edizione 1939-40. Un po' di (futuro) rossazzurro si riesce a trovarlo anche nell'Europeo 1968, fino a ieri l'unico vinto dall'Italia. Nell'organico allestito da Ferruccio Valcareggi, nel quale spiccava il catanese Pietro Anastasi (autore di una rete nella finale con la Jugoslavia), figurava anche Giacomino Bulgarelli, indimenticabile bandiera del Bologna, che vinse il titolo senza disputare neanche un minuto della rassegna europea, allora ristretta ad appena quattro Nazionali. Bulgarelli rossazzurro lo si ricorda per buona parte della stagione 194-85, nelle vesti di direttore sportivo, prima della brusca interruzione dopo appena sei mesi di (proficuo) lavoro per divergenze con il presidente Angelo Massimino. Più corposa è la "macchia" rossazzurra presente nella spedizione italiana che vinse alla grande i mondiali di Spagna nel 1982. Fra passati e futuri, infatti, sono addirittura tre, come oggi. Il più rappresentativo è senza ombra di dubbio il C.T. Enzo Bearzot, calciatore del Catania nel triennio 1951-54 concluso con 96 presenze, 5 reti e la prima storica promozione in Serie A con mister Piero Andreoli in panchina, conseguita al termine della stagione 1953-54. Percorso inverso per due "allievi" del Vecio, giunti a Catania come allenatori: Pietro Vierchowod (nessun minuto giocato in quel mondiale) e Ciccio Graziani, subentrato proprio allo Zar (in coppia con Maurizio Pellegrino) nelle ultime due giornate di campionato e nei susseguenti play-off con Pescara e Taranto, conclusi con la promozione in B del Catania.

Gionatha Spinesi, campione d'Europa con l'Under21 nel 2000 




Ci sono anche i ross...azzurrini
"Salvo, ma uno sguardo agli azzurrini lo potevi dare?!". La voce che risuona nella mia testa è quella Vincenzo La Corte, grande appassionato ed esperto del mondo giovanile. Se lo conosco un tantino, a fine lettura di questo articolo, mi avrebbe sicuramente fatto notare questa assenza. Prevenire è meglio che curare, sotto quindi con l'analisi degli organici azzurri che hanno conquistato l'europeo Under 21. Nell'Italia Under 21 di Cesare Maldini che vinse il primo storico titolo giovanile nel 1992, contro la Svezia, figurava Dario Marcolin, futuro vice di mister Sinisa Mihajlovic prima e tecnico poi (nel 2015) del Catania. Nel bis del 1994, in terra di Francia al cospetto del Portogallo, in campo (con la fascia di capitano) c'è ancora Marcolin. In quella spedizione azzurra, presente anche un altro futuro rossazzurro che proprio con Marcolin condividerà, nelle vesti di direttore sportivo, la dannata stagione 2014-15, conclusa con lo scandalo de "I treni del Gol": Daniele Delli Carri. Nel 1996, nella vittoria conquistata ai calci di rigore con la Spagna a Barcellona, c'è la firma anche di Salvatore Fresi, transitato qualche anno più tardi, nel 2004-05, in maglia rossazzurra. Nel 2000, nell'organico azzurro che vince il quarto titolo, ci sono Fabio Firmani (al Catania fra il 2003 e il 2005) e Gionatha Spinesi, bomber de Liotru con 49 reti fra il 2005 e il 2009. Chiude la rassegna dei ross...azzurrini la coppia composta da Alessandro Potenza e Alessandro Rosina, vincitori in Germania nel 2004 con l'Under di Claudio Gentile.