Lucarelli: "A Catanzaro sarà una battaglia! Prova del 9"

Cristiano Lucarelli oggi pomeriggio a Torre del Grifo (sala stampa)

Cristiano Lucarelli oggi pomeriggio a Torre del Grifo (sala stampa) 

Le dichiarazioni di Lucarelli in vista della sfida di sabato 31 marzo al "Ceravolo"

Di seguito le parole del mister rossazzurro Cristiano Lucarelli, rilasciate ai giornalisti intervenuti in sala stampa a Torre del Grifo. Il tecnico toscano si è soffermato sulla prossima gara con il Catanzaro, che si giocherà sabato 31 marzo allo stadio "Ceravolo", nell'inedito orario delle 16.45.

Divieto di traferta ai tifosi etnei
«Per la gara d’andata è stata data la possibilità di andare in trasferta ai tifosi del Catanzaro, io già immaginavo che al ritorno ai nostri tifosi non sarebbe stata data la possibilità, non c’è da meravigliarsi».

Partita col Catanzaro la più difficile tra le rimanenti
«Io sono propenso a pensare di partita in partita, senza fare previsioni, tabelle e cose varie. Delle 6 partite che rimangono alla fine penso che questa sia quella più difficile, sia dal punto di vista fisico che mentale. Troveremo una squadra rinvigorita dal punto restituitogli dalla giustizia sportiva. Dobbiamo preparare due partite dal punto di vista tattico, una per il 3-5-2, l’altra per il 4-3-3. Quella del Catanzaro è una rosa che può stare dal quinto al settimo posto, le cose gli sono andate storte quest’anno. Per noi è una prova del 9 per come affrontare questa partita. L’ambiente sarà caldo, non sarà solo una questione di forza, ma anche di tenuta mentale, ci sarà da sudare, da correre, da sacrificarsi. Ci sarà da difendere e attaccare in undici. Sarà una battaglia, dovremo rispondere colpo su colpo».

"A volte più facile ripartire dopo una sconfitta che. . ."
«Dopo il 6-0 con l’Akragas in Coppa Italia abbiamo perso a Caserta, quindi dobbiamo pensare a questo per non ripeterci. Gli avversari, dopo un nostro risultato così roboante, cercano di non fare la stessa fine (di Akragas e Paganese, ndr). A volte è molto più facile ripartite da una sconfitta. In questo momento i nostri motori stanno girando al massimo, siamo lanciati, bisogna sfruttare l’onda. A sei giornate dalla fine stiamo bene fisicamente e con la testa. Riusciamo a partecipare tutti sia alla fase difensiva che a quella offensiva, ora siamo una squadra. E la dimostrazione l’abbiamo data con la Paganese: non era facile, noi l’abbiamo fatta diventare tale. Se noi le vinciamo tutte e sei anche il Lecce le deve vincere tutte da qui alla fine. Io avevo fatto una tabella a inizio campionato, abbiamo vinto tanto, però abbiamo perso anche tanto rispetto a quella tabella».

La rotazione degli uomini
«Domenica abbiamo fatto valere quello che non tutti possono fare, ovvero una rotazione di uomini che non tutti possono permettersi. Ad esempio la Paganese avrà fatto la terza partita in otto giorni con gli stessi uomini. Le fortune di una squadra passano dal restare tutti in trenta metri, come eravamo noi domenica. Davamo sempre due, tre soluzioni al nostro portatore di palla, insomma quando ci si muove e ognuno fa capire che vuole la palla, diventa tutto più facile. Quando la squadra si muove con questa armonia diventa più difficile per gli altri fermarci e per noi più facile tenere la partita in pugno».

Abbondanza
«Sono stato in difficoltà quando avevo le scelte contate. Quando abbiamo tutti a disposizione aumenta la qualità degli allenamenti, in partita hai la possibilità di fare 5 cambi e sostituire un titolare con un altro titolare. È utile che tutti abbiano il desiderio e la possibilità di giocare, il calciatore è un essere umano, deve dare una prestazione e per far ciò deve essere emotivamente in un contesto. Io non solo non dico prima chi gioca, ma durante la settimana mischio le carte».

Ancora problemi per Curiale. . .
«Per me ha sempre giocato la formazione che stava meglio. Noi li vediamo tutti i giorni e quindi abbiamo più possibilità di dare un giudizio più equo. Dicevo la scorsa settimana, ci sono delle regole da rispettare: se qualcuno mi viene una volta in ritardo ci può stare, ma tre no e allora la domenica non gioca. La squadra di domenica potrebbe essere riproposta interamente, ma non è detto. C’è l’allenamento di oggi, quello di domani, c’è l’influenza che gira, Curiale che ancora ha problemi con la schiena. Ma riteniamo che i nostri medici possano rimetterlo in sesto del tutto».

Su Manneh
«Per Manneh ora ci sono le condizioni per metterlo in mostra, più di prima. Anche se domenica gli ho tirato un po’ le orecchie, per l’occasione da gol che ha avuto. A me piace correggere gli errori anche quando si vince 6-0».

Il ricordo di Emiliano Mondonico
«Volevo fare le condoglianze alla famiglia, ai figli, alla moglie e a tutti i parenti di Mondonico. È stato il mio allenatore nell’Atalanta nel 97/98, quindi mi unisco anch’io alle condoglianze di tutto il mondo calcistico e non solo. Spesso e volentieri abbiamo litigato io e lui, però ho avuto sempre grande stima per lui, non si è mai sottratto al confronto, conserverò sempre un gran ricordo di lui, mi ha insegnato qualcosa che spero di portarmi dietro in questa esperienza».

Le lezione di Monopoli
«I cinque schiaffoni di Monopoli hanno alzato il livello di predisposizione alla fatica. Dopo Lentini ho detto che eravamo una squadra di Serie C Girone C, cosa che è stata recepita dopo Monopoli. Da lì abbiamo imparato a saper soffrire e cosa vuol dire questa categoria».

Sull’arbitro
«L’arbitro che avremo domenica (Camplone di Pescara, ndr), nella partita in casa con la Casertana non mi è piaciuto, perché ha permesso troppo ostruzionismo agli ospiti. Ci sono arbitri che sono una certezza per questa categoria, ma vengono mandati in altri campi, in partite anche meno importanti delle nostre».