Giovanni Pulvirenti, mister con la maglia rossazzurra cucita addosso

Mister Giovanni Pulvirenti si approccia con la prima squadra

Mister Giovanni Pulvirenti si approccia con la prima squadra 

La Berretti acese vicina al titolo, la vittoria in Eccellenza con il Misterbianco, le finali nazionali delle giovanili rossazzurre

Una carriera lunga dodici anni tutta a tinte rossazzurre, quando a Catania scrivi di Settore Giovanile non puoi che leggere Giovanni Pulvirenti, la "Cassazione" del calcio dei giovani di serie o in addestramento tecnico. Quanti ragazzi, nella diaspora di campetti di periferia o nei paesi limitrofi alla città, fino all'avvento di Torre del Grifo; solo a titolo d'esempio, da chi oggi è in prima squadra, a quelli invece che hanno intrapreso percorsi diversi, ecco Bucolo, Di Grazia, Barisic, Manneh, Graziano, Longo, Di Stefano, Sessa. Poi Rossetti, Schisciano, Cozza, Dadone, Lovric nei vari prestiti in diverse categorie, e chi ha trovato definitivamente casa altrove, Petkovic, Odjer, Calapai, Donnarumma, Nicastro..."tanta roba". E ancora Maccarrone, Aveni, Brugaletta, Scapellato, Garufi, Ficara, Messina, Saitta, Sciacca, i fratelli D'Amico, una lista interminabile che a occhio e croce si attesta sulla trentina di unità.

Non tutti gli inizi professionali sfociano nel successo in tempi rapidi, ma quello di Pulvirenti è il tipico percorso di un predestinato; dai successi di Acireale con la Berretti granata per due volte a un'incollatura dal titolo nazionale all'esperienza entusiasmante con il Misterbianco, vincitore del campionato di Eccellenza. Poi inizia il lungo percorso rossazzurro, Giovanissimi Nazionali, Allievi Sperimentali, Primavera, ritorno ai Giovanissimi Nazionali, Allievi Nazionali, ancora Primavera nella stagione 2011-12, e da quel momento non lascerà più la guida della maggiore giovanile etnea, Berretti inclusa. Dodici anni conditi da tre importanti finali nazionali, strizzando l'occhio a una auspicabile quarta (la Berretti è attualmente seconda in classifica): due Final Eight, Allievi e Primavera, una - recentissima - Final Four con la Berretti. Nella Primavera, indimenticabile la partita perfetta di Trigoria contro la Roma, un pokerissimo di reti che lasciò tutti di stucco; nella Berretti, la scorsa stagione nei quarti contro il Tuttocuoio, dagli spalti di Torre del Grifo si levò forte e chiara l'acclamazione "Complimenti mister Pulvirenti, la sua squadra ci fa divertire".

Professionista serio e preparato, formatore attento e pronto, il lavoro è sempre fondamentale nel ruolino di marcia; crescere, il suo credo, aggiungere un nuovo mattoncino in ogni giorno di allenamento. Oggi Pulvirenti entra in un gruppo di calciatori fondamentalmente maturi dal punto di vista calcistico, diverse le esigenze e le prospettive, ma identica l'applicazione di un metodo e il raggiungimento di obiettivi comuni. Andato via Petrone, Giovanni Pulvirenti è stato nominato come responsabile della guida tecnica della prima squadra, nell'ottica della continuità aziendale, facendo leva sui concetti tecnici di buon livello e soprattutto sulla stima di cui gode nella società. E a pensarci bene vorrà dire qualcosa la sua longevità all'interno del sodalizio etneo, dodici anni ininterrotti, sempre presente in quattro avvicendamenti dell'amministrazione societaria.

Ma quali sono i probabili scenari che si aprono adesso per Pulvirenti? L'a.d. Lo Monaco ha chiaramente indicato nella gara di Lecce il primo importante "step", non escludendo a priori che la scelta finale cada sulla stessa conferma del mister, facendo leva sul fatto che sia molto difficile trovare un nuovo tecnico per dieci partite, senza però escludere una qualsiasi soluzione adatta a raggiungere l’obiettivo finale, ribadito nei play-off. Tempo di lavorare dunque, Pulvirenti avrà già studiato - con l'ausilio di video e immagini - caratteristiche e propensione offensiva dei giallorossi pugliesi. Il suo schema preferito è storicamente il 4-3-3 con due esterni alti a darsi da fare sulle fasce e un regista in mediana, ma la scorsa stagione ha spesso schierato il 3-5-2, almeno nella prima parte. Nel corso di quella attuale, invece, piccola modifica in attacco con un trequartista pronto a inserirsi dietro le punte e quindi 4-3-1-2. Sono tanti, dicevamo, i profili giovani già noti a Pulvirenti per averci lavorato nelle giovanili e altri ancora potrebbero salirne in prima squadra, non stiamo nella pelle per vederli all'opera. Questa squadra ha bisogno di una scossa, e di un nuovo comandante: in gamba mister Pulvirenti, ci faccia divertire!