Catania-Reggina 3-1: Meccanismi da oliare

Il gol del vantaggio firmato Marchese

Il gol del vantaggio firmato Marchese 

I rinforzi cominciano a produrre buoni risultati, ma l'assetto complessivo va testato contro compagini di caratura superiore.

Serviva una vittoria per scavalcare Fidelis Andria, Fondi, Casertana e Siracusa ed issarsi così al 7° posto, a -4 dalla coppia Cosenza-Virtus Francavilla che presidia la quinta piazza, obiettivo minimo per puntare ad un buon cammino nei playoff: missione compiuta. Serviva una prestazione convincente per accreditare (in prospettiva proseguo di stagione) il cambio di modulo e, sostanzialmente, anche lo stesso mercato di gennaio, compresi i colpi per i quali si attende l'ufficialità nei prossimi due giorni: missione lasciata in sospeso. Il 3-4-2-1 opposto alla formazione di Zeman sembra il modulo ideale per ottimizzare le risorse che la società ha messo a disposizione di Rigoli, ma non dà ancora piene garanzie sotto il profilo della tenuta difensiva, messa a dura prova da un avversario che, per quanto volenteroso e organizzato, non dispone di certo di pezzi da novanta. Al contrario di altre compagini, come il Matera, prossimo avversario degli etnei. La sfida contro i ragazzi di Auteri sarà il vero banco di prova per testare la bontà di tale soluzione tattica. Proprio in prospettiva di tale confronto è quanto mai utile tenere a mente le indicazioni, sia positive che negative, emerse nella partita odierna.

Di Grazia-Marchese, partita subito in discesa
Condizionato in parte dalle dinamiche di mercato che lo hanno privato della possibilità di considerare un ballottaggio nel ruolo di centravanti, Pino Rigoli apporta una modifica tattica rispetto all'11 partito dal 1° minuto in quel di Fondi. Si tratta dell'esclusione di Saro Bucolo e dell'utilizzo di una mezzapunta in più (Di Grazia), che trasforma il modulo in un 3-4-2-1, sulla falsa riga di quanto già visto a partita in corso contro i laziali. Nessuna sorpresa nella formazione di Karel Zeman, che conferma il 4-3-3 “di famiglia”.
Il Catania ha la bravura e la fortuna di riuscire a sbloccare subito l'incontro, portandolo sui binari giusti. A garantire il raggiungimento dell'obiettivo sono Di Grazia e Marchese: il primo, molto attivo nei primi minuti, conquistando e battendo il corner dal quale nasce l'1-0; il secondo realizzando un gol da attaccante nato grazie ad un movimento da opportunista che gli consente di trovarsi tutto solo davanti a Sala.

L'effetto positivo: ripartenze finalmente convincenti
La diretta conseguenza dell'immediato vantaggio è lo sbilanciamento in avanti della Reggina, che consente ai tifosi etnei di saggiare la rinnovata verve dei propri beniamini nelle ripartenze, non esattamente un punto di forza del 4-3-3 utilizzato in precedenza. Proprio da un contropiede nasce il gol del raddoppio, che esalta la completezza del tridente rossazzurro: Di Grazia porta palla e avanza in velocità, poi, al momento giusto, “sterza” e cambia gioco, trovando Mazzarani puntualmente appostato in area di rigore; il numero 32 vince il duello fisico col proprio marcatore e con una deviazione volante serve Tavares; l'ex Catanzaro, da vero numero nove, protegge il pallone e scaraventa in rete. Al di là del gol, il portoghese ha mostrato tutto il repertorio da centravanti che mancava tanto a questo Catania, lottando su tutti i palloni, tenendo alta la squadra, giocando spesso di sponda e aiutando pure in copertura quando necessario. L'acquisto di Pozzebon pare ormai cosa fatta, ma per quanto fatto vedere oggi possiamo tranquillamente affermare che mandare in panchina questo Tavares non è impresa facile per nessuno.

L'effetto negativo: troppi buchi a metà campo
Il baricentro alto della Reggina ha comportato, oltre all'effetto positivo dello sfruttamento delle ripartenze, dei segnali negativi sotto il profilo della copertura, che fino alla scorsa giornata rappresentava il punto di forza dello scacchiere di Rigoli. Con un Saro Bucolo in meno, il centrocampo è apparso più convincente durante la manovra ma, al contempo, decisamente più fragile in fase di interdizione. Le mezzali amaranto Knudsen e De Francesco hanno trovato sin troppi spazi e di fronte a tale situazione la difesa etnea si è ritrovata spesso in una condizione di difficoltà, in quanto già parecchio impegnata per contenere i movimenti del tenace Coralli. La squadra di Zeman è giunta al gol quasi in sordina, a dieci minuti dalla fine, grazie anche ad una deviazione di Bergamelli, ma nel complesso ha creato diversi grattacapi a Pisseri, molti di più di quelli a cui di solito era stato abituato il guardiapali parmense. Per fortuna la Reggina ha pagato l'inconsistenza degli esterni offensivi Carpentieri e Porcino, ma contro il Matera, che dispone di elementi di ben altro spessore e di un gioco ancor più aggressivo, sarà più dura tenere botta.

Staffetta Di Grazia-Russotto, potenziale arma a disposizione
Nella ripresa, dopo una decina di minuti, Rigoli ha inserito Russotto per Di Grazia. E' chiaro che in questo schema non c'è posto per entrambi. La staffetta potrebbe essere una buona soluzione per tenere alta la motivazione di entrambi e per sfruttare il cambio passo che sia il numero 10 che il numero 23 possono garantire a partita in corso. Non è un caso che nel secondo tempo quasi tutte le azioni di marca rossazzurra siano state orchestrate dal fantasista laziale, l'unico ad avere, oltre alle qualità tecniche, anche la “benzina” necessaria per sprintare verso la porta difesa da Sala. Il gol del 3-1 sancisce il grande potenziale di cui beneficia Rigoli nell'arco di tutti i 90'.
Per quanto riguarda le altre sostituzioni operate dal tecnico di Raccuja, l'ingresso di Fornito per Mazzarani riporta la disposizione tattica al 3-5-2 visto a Fondi, con conseguente abbassamento che consente alla Reggina di guadagnare metri e trovare il gol del 2-1; l'infortunio di Baldanzeddu invece determina l'utilizzo di Parisi, che non cambia nulla dal punto di vista tattico, ma che implica serie valutazioni perché il ruolo dei tornanti è essenziale in uno schema che prevede la difesa a 3.

Chiudere un mercato che va già bene per concentrarsi sulla prova del nove
Il ritorno alla vittoria, che mancava da una quarantina di giorni, consente di guardare con più serenità ai prossimi due giorni, che si preannunciano piuttosto caldi. Detto di Pozzebon, per il quale manca solo l'annuncio (almeno due contropartite, Anastasi e Silva, andranno in cambio al Messina), l'attenzione è rivolta verso un altro ritorno in grande stile, quello di Ciccio Lodi, che aumenterebbe la qualità del centrocampo. Sotto i riflettori anche la vicenda riguardante la cessione di Calil, ormai solo un peso sotto il profilo sia finanziario che tecnico. A prescindere dal buon esito di queste operazioni, si può già dire che il Catania esce rinforzato dal mercato di riparazione e che la società ha fatto un ottimo lavoro. Ma se questa è davvero la strada giusta per conseguire il miglior risultato possibile in questa stagione, lo scopriremo soltanto strada facendo, e a tal proposito la sfida contro il Matera di Auteri potrà dirci molto di più...