Chissà se...

Patrimonio da custodire (Grafica Bruno Marchese)

Patrimonio da custodire (Grafica Bruno Marchese) 

Giorni decisivi per il futuro del Calcio Catania 1946...

Un’altra domenica senza Catania scorre via. Tuttavia, però, anche se non ci fosse stato il Covid-19 a fermare il pallone e la (a)normalità delle nostre vite, sarebbe stata lo stesso una domenica senza il Catania in campo. Calendario alla mano, infatti, domenica tre maggio 2020 era uno dei tre giorni di riposo che separavano il primo turno dei play-off, in programma venerdì uno, dal secondo round previsto per martedì cinque.

Domenica sera, oltre metà strada, a recuperare le forze dopo il 2 a 0 rifilato alla Vibonese, eliminata in un “Massimino” gremito grazie alle reti di Giovanni Pinto e Alessio Curcio. Pinto e Curcio, titolari inamovibili di un 4-2-3-1 che pian piano si era fortificato dopo i successi di fila su Picerno, sui rossoblù di Calabria (avversari dell'immaginaria partita di venerdì scorso) e il Bisceglie, a cavallo fra Febbraio e Marzo. Il miglior Catania di questa movimentatissima stagione. Chissà come sarebbe proseguito il campionato del Catania dopo il gol da tre punti di Ciccio Salandria del “Gustavo Ventura” dell’8 marzo.

Chissà se nonostante mille avversità, ai due punti di penalizzazione che sarebbero arrivati per i mancati pagamenti della quarta mensilità (gennaio e febbraio) degli stipendi, i ragazzi di Cristiano Lucarelli avrebbero continuato quella serie di vittorie consecutive, magari andando a vincere anche al “San Nicola” al cospetto del Bari secondo in classifica, a 9 punti dalla Reggina capolista e reduce dal pari di Catanzaro.

Chissà se i rossazzurri sarebbero riusciti a sopravanzare la Ternana, quest’ultima trionfatrice nella Coppa Italia di Serie C, e chiudere la stagione regolare al quinto posto, a poche lunghezze dal quarto posto occupato dal Potenza. Chissà se dopo aver eliminato la Vibonese fra qualche giorno, martedì, Furlan e compagni avrebbero incrociato al “Massimino” il Catanzaro di Auteri, quest’ultimo reduce dal sofferto 1 a 1 casalingo con l’Avellino, ma utilissimo per staccare il pass qualificazione. I “chissà se” sono tanti, forse anche troppi, forse, addirittura, ne manca anche qualcuno…

Ma oggi, domenica 3 maggio, a poche ore dall’inizio della tanto attesa FASE 2 (mi raccomando carusi, non cadiamo nel tranello dell’ “ormai è finito tutto, ritorniamo alla vita frenetica di sempre”!), il “chissà se” che risuona stonato nel mio cuore è: la vittoria di Bisceglie è stata l’ultima del Catania Calcio 1946? Un sospiro lunghissimo, fra una ticchettio e l’altro sulla tastiera del mio computer, alimenta quell’infausto dilemma. Le ore passano pesanti, corrono però veloci verso l’ora del gong.

Chissà se ci risveglieremo da questo terribile incubo, quello di perdere la nostra amata matricola 11700, il nostro Catania, quello sceso all’inferno e risalito in paradiso dopo indicibili sofferenze, vittorie epiche, lacrime e sangue lungo lo stivale.

Chissà se…

Ma io sono ottimista e nel mio cuore triste sento divampare una voce di speranza :“A settembre saranno 74!”