#70CATANIA - Leonardi: "Dagli Allievi alla prima squadra, il Catania nel cuore"

Nino Leonardi, difensore catanese, classe '56 (foto gentilmente concessa dallo stesso Leonardi)

Nino Leonardi, difensore catanese, classe '56 (foto gentilmente concessa dallo stesso Leonardi) 

La storia di Nino Leonardi, un esempio per i giovani che sognano l'esordio con la maglia della propria città

Negli anni '70, fra Under 23, Primavera, Berretti e Allievi, il Catania arrivò a gestire circa 80 giovani calciatori, rimpolpando i ranghi di quel settore giovanile che avrebbe poi consentito alla prima squadra di attingere costantemente fra i più dotati. La domenica mattina, al Cibali, giocavano anche gli Allievi, la giovanile dalla quale muoveva i primi passi la straordinaria storia rossazzurra di Nino Leonardi. «Gli avversari - ricorda Nino - erano onorati di calcare un vero campo, ma ben presto le loro condizioni crollavano di intensità, non essendo abituati a quelle dimensioni».

Quella di Nino Leonardi è stata un'avventura talmente piena di pathos e carattere che potrebbe benissimo diventare un modello cui attingere per tutti quei giovani calciatori che sognano di poter giocare nella squadra della propria città, visto che al forte difensore possiamo a buon diritto riconoscere il fatto di essere stato uno dei pochi catanesi doc ad aver realizzato quel sogno, peraltro con una buona continuità. I tifosi lo hanno premiato votandolo nel sondaggio online lanciato dai promotori (autori della pubblicazione “Tutto il Catania minuto per minuto”, redazione del programma radiofonico “Quelli del ‘46” e Comitato “Gèza Kertész”) del bellissimo progetto autorizzato dal Comune di Catania che vedrà a breve la realizzazione di un murale raffigurante cinquanta personaggi della storia rossazzurra all’esterno dello stadio “Angelo Massimino”, lato Curva Sud e Tribuna B. Fra le cinquanta icone da raffigurare ci sarà anche quella di Nino Leonardi.

Nino Leonardi con Giovambattista Rappa, entrambi veri beniamini dei tifosi 


1972-77: GLI INIZI FINO ALLE PORTE DEL CATANIA
I giovani facevano facilmente amicizia grazie allo sport, erano le piazze a raccogliere sciami di ragazzi che rincorrevano compagni, avversari e pallone; molti, però, avevano la fortuna di usufruire dei cortili dei salesiani in via Cifali e al Sacro Cuore del popoloso quartiere della Barriera. Proprio nella Don Bosco Barriera, vera squadra di quartiere, muove i primi passi Nino Leonardi. Iniziano i viaggi al nord per i provini presso squadre blasonate come Varese, Como e Milan, dove nel test affronta da avversario un tal Gianni Rivera, che deve fare i conti con qualche fallo di troppo del difensore catanese. «Tu, ragazzino - Nino riporta le medesime parole del campione rossonero - queste cose non le devi fare»! Ma fu proprio un grande allenatore di calcio giovanile come Pippo Cappello a volerlo fra gli Allievi in rossazzurro, che pur non facendo classifica vincevano (quasi) tutte le partite. Arriva anche il momento della Berretti di Melo Russo, la maggiore squadra giovanile. «Eravamo tutti orgogliosi della nostra maglia - si emoziona Nino - tutti davano l'anima per ben figurare; unico obiettivo, lottare sempre per i due punti». Leonardi viene sempre più spesso aggregato alle trasferte della prima squadra.

Da sx Morra, Piga, Leonardi, Bertini e Castagnini 


1977-78: SPAREGGIO AMARO
Il ritorno in terza serie, dopo appena due stagioni passate in B, riporta il Catania dinnanzi ad una realtà difficile. La brillante cavalcata del girone di ritorno, pur macchiato dalla sconfitta casalinga ad opera del Latina, che interruppe la striscia di cinque vittorie consecutive, si conclude amaramente con la sconfitta per mano della Nocerina nello spareggio promozione disputato a Catanzaro. «Eppure nella gara d'andata a Latina fummo capaci di una grande vittoria con il gol di Morra - ci racconta Nino - io marcai, neutralizzandolo, il velocissimo Caiazza. Il mister del Latina era mio omonimo, Leonardi, di nome Lamberto. In tribuna B, per l'entusiasmo mio fratello invocava a gran voce "Leonardi, Leonardi", cosa che passò inosservata ai tifosi latinensi, pensando fosse il cognome dell'allenatore. Quando mi avvicinai al settore per salutare mio fratello, i tifosi ricollegarono le vicenda e si scatenò il parapiglia; volò in campo qualsiasi tipo di oggetto e mio fratello stesso passò davvero un brutto quarto d'ora».

Stagione 1978/79: da sx in alto Fusaro, Muraro, Labellarte, Chiavaro, Pasin; in basso Rappa, Raimondi, Labrocca, Barlassina, Frigerio, Leonardi 


1978-79: DOPO CATANZARO, PISA…
Nella stagione seguente,1978-79, il Catania e Nino Leonardi ci provano ancora. Ma il sogno della promozione in cadetteria s’infrange all’Arena Garibaldi di Pisa alla penultima giornata: 2-1 per i nerazzurri e ancora un altro anno in C. «I tifosi pisani - ricorda Nino - si riunirono sotto il nostro albergo cantando e disturbando, con lo scopo evidente di non farci dormire, volendo innervosirci e deconcentrarci per l'incontro dell'indomani. Nessuno intervenne e non si presero provvedimenti».

Da sx Muraro, Leonardi, Cantone, Chiavaro e Ventura 


1979-80: FINALMENTE SERIE B
Al terzo colpo, dopo le cocenti delusioni rimediate nelle due stagioni precedenti, l’Elefante alla fine ritorna in Serie B. E’ il Catania di De Petrillo, Sorrentino, Barlassina, Morra, Casale, Piga e…anche di Nino Leonardi, ma per lui sarà la stagione dei saluti. Fra le battaglie più sentite, le sfide contro la Reggina, vinte entrambe con il risultato di 1-0. Nino presidia la solita fascia sinistra nella gara di ritorno a Reggio Calabria. «Gli amaranto ci aspettavano al varco ma noi eravamo fortissimi, segnò Piga su rigore. Mi toccò marcare l'idolo del "Comunale", Elvio Pianca, che segnava gol a fiotti. Ovviamente - sorride Nino - quel giorno restò a bocca asciutta». In futuro vestirà le maglie di Cremonese (di cui sarà capitano),Triestina, Salernitana, Lucchese, Lecco, Alcamo, chiudendo la carriera a 39 anni in Svizzera, nella squadra del Neuchâtel Xamax.

IL SETTANTESIMO DELL'ELEFANTE
Il Calcio Catania 1946 ha appena compiuto il suo 70° compleanno, Nino Leonardi tiene particolarmente a dedicare un augurio alla squadra del cuore e ai suoi tifosi. «Rivolgo gli auguri più affettuosi al nostro Calcio Catania, la società a cui resterò eternamente grato e legato da ricordi indelebili, che resteranno sempre nel mio cuore. Sono orgoglioso di aver realizzato il sogno di indossare la maglia rossazzurra, casacca verso la quale nutro da sempre sentimenti di rispetto, amore e orgoglio. Auguri ancora al Calcio Catania»!