Cosi di Catania (Calcio): O sei mia o di nessuno

L'undici rossazzurro sceso in campo a San Cataldo

L'undici rossazzurro sceso in campo a San Cataldo 

Scendere in campo a fianco di chi subisce abusi è l’unica strategia che ci consentirà di vincere la partita...

È stata come una martellata la sconfitta del Catania in uno sperduto campetto siculo in erba sintetica, a centoquindici chilometri di distanza stradale dalla città del liotru, sarebbe a dire al Valentino Mazzola di San Cataldo, in provincia di Caltanissetta.

Sotto gli occhi di millesettecento persone presenti accorse per l’occasione, questa nuova società di oggi, venuta al mondo lo scorso tredici luglio duemilaeventidue, piuttosto che da rulli di tamburi o sonanti squilli di tromba, la luce l’ha vista sommersa da una nenia funebre.  

È per tutti questi motivi che il numero quarantaquattro di Cosi di Catania (calcio) che poi è proprio questo qui che state leggendo adesso qua su calciocataniapuntocom sarà un po’ diverso da tutte le quarantatré puntate precedenti.

Lontano dai pigli ideologici, dai modi bacchettoni e dalle prediche noiose, basti soltanto ribadire che nella realtà di tutti i giorni purtroppo non c’è sempre un lieto fine. Non è pertanto necessario essere ricolmi di sale in zucca per capire che alcuni tragici contesti sarebbe meglio prevenirli affrontando prima, tutto quello che potrebbe invece succedere dopo.

Si sa che, come nella vita così nelle partite di pallone d’ogni giorno, nulla di nuovo mai succede durante i fatidici novanta minuti. Quando, pertanto, si verificano dei gravi fatti non è la prima volta che capitano ma, piuttosto, ogni accadimento ha già avuto luogo durante altri incontri, sportivi o sentimentali, duraturi o perfino occasionali. Tutto ciò a San Cataldo come a Catania, a Bologna come a Parigi, a Boston o a Vienna.

Buona parte dell’intera collettività umana soffre di un ossessivo narcisismo e ha un forte disturbo della personalità. In più, condivido le tante analisi sociologiche che considerano il football non solo il punto di osservazione privilegiato ma perfino lo specchio della contemporaneità. 

Insomma, arrivati a questo punto, urge correre ai ripari, giacché non sono pochi coloro i quali credono che quando si verificano fatti così drammatici la cosa migliore da fare sia girarsi dall’altra parte e rinchiudersi in silenzio stampa. Sono convinti costoro che queste cose possono succedere soltanto agli altri esseri umani, non certamente ad amici, amiche, figli, nipoti e conoscenti, pertanto non ascoltano né vedono i segnali di sofferenza, né la violenza di natura psicologica, né i ricatti.

Di contro, invece, scendere in campo a fianco di chi subisce abusi e maltrattamenti è l’unica strategia che ci consentirà di vincere la partita e financo il campionato.  

In linea con tutti gli intendimenti di cui abbiamo oggi noi parlato insieme, è opportuno sfogliare avidamente le pagine d’un libriccino molto chiaro, pubblicato di recente e che s’intitola Amore è gioia, Nero su Bianco Editore. Lo ha scritto Pilar Castiglia, avvocata del foro di Catania in prima linea da anni contro la violenza e lo stalking sulle donne e impegnata nell’attività di prevenzione nelle scuole d’ogni ordine e grado.

“Quella che state per leggere- così Roberta Rei nella prefazione - è la cronaca di una guerra silenziosa. Un viaggio reale purtroppo non inventato nelle mura che dovrebbero proteggerci, e che spesso diventano prigione, luogo di violenza fisica e psicologica. E i protagonisti siamo tutti noi: chi soffre in silenzio perché figlio o figlia di un padre “malato”, non riesce a difendere la sua mamma; chi soffre perché donna, bersaglio fatto di carne viva pronta ad essere maltrattata; chi soffre perché vittima di un fidanzato che ha pensato di diffondere attimi ”privati” di amore, se così lo si può chiamare.”

“Più il narcisista–scrive invece l’autrice a pagina trentasette- si comporta così e più la vittima cade nella dipendenza che si rafforza man mano che il narciso alterna silenzi mortali a slanci di apparente affettuosità e di vittimismo ai quali la vittima rimane legata perché si ostina a volere che il narcisista cambi. Tutto questo non è amore, ragazzi. La dipendenza non è amore. Legarsi fino a stare male non è amore. Legarsi fino a morire non è amore. Il narcisista non guarisce con l’amore della propria vittima. Ragazze, noi non siamo e non dobbiamo essere le psicologhe e le crocerossine di nessuno. Noi dobbiamo salvare noi stesse se cadiamo in una storia con un soggetto patologico, tossico. Se sentite un vuoto al petto, se sentite ansia, se iniziate a soffrire di insonnia, se state male, se piangete, se vi sentite brutte, se sviluppate un attaccamento ossessivo, se iniziate a non mangiare o a mangiare troppo, se iniziate a mettere in dubbio le vostre parole, finanche i vostri pensieri, se non vi fidate più neppure della vostra vista, allora chiedere aiuto, perché questo non è amore.”

La puntata numero quarantaquattro di Cosi di Catania (calcio) si chiude così, in questo preciso istante con un saluto ad Alessandra, una donna che l’aiuto un mese fa lo aveva pure chiesto.

 

San Cataldo, 21 Agosto 2022

Turno preliminare di Coppa Italia LND serie D

SANCATALDESE-CATANIA  0-0 (7-6 dopo i calci di rigore)

Sancataldese: Dolenti, Oppizzi, Di Marco, Maltese, Garzia (65' Pattitucci), Florio (65' Garofalo), Treppiedi (73' Torregrossa), Calabrese, Apostolos, Tuccio, Baglione All. Vullo

Catania: Bethers, Rapisarda, Lorenzini, Castellini, Chinnici; Rizzo, Lodi (78' Palermo), Vitale, Giovinco (62' Forchignone), Sarao, Russotto (84' Bani)  All..Ferraro

Arbitro: Marco Di Loreto di Terni

Sequenza rigori:  

Palermo su rigore - gol Catania

Dolenti su rigore - gol Sancataldese

Lorenzini su rigore - gol Catania

Tuccio su rigore - gol Sancataldese

Castellini su rigore - gol Catania

Apostolos su rigore - gol Sancataldese

Bani su rigore – gol Catania

Baglione su rigore - gol Sancataldese

Sarao su rigore – gol Catania

Torregrossa su rigore - gol Sancataldese

Forchignone su rigore - gol Catania

Calabrese su rigore - gol Sancataldese

Di Marco su rigore - gol Sancataldese