Un passo indietro

Castro, infortunio che si spera non ne pregiudichi la presenza a Genova...

Castro, infortunio che si spera non ne pregiudichi la presenza a Genova... 

Il commento di Max Licari evidenzia come i rossazzurri abbiano patito psicologicamente e fisicamente l'aggressività di un Chievo Modesto ma cattivo, cedendo al termine di una gara sfortunata, tuttavia costellata di errori, soprattutto in avanti. Non tralasciando di sottolineare come a Genova Maran, con tutta probabilità, dovrà inventarsi l'attacco. In ogni caso, la classifica lascia ancora spazio a speranze di salvezza...

Soliti limiti
Un passo indietro. Soprattutto dal punto di vista psicologico. Dopo quattro risultati utili consecutivi, una sconfitta grave in uno scontro diretto, complessivamente giocato non bene, malgrado i rossazzurri escano penalizzati da alcune decisioni arbitrali perlomeno discutibili. Per quanto NON fatto nella ripresa, cominciata sotto di un gol a seguito di un penalty assegnato al Chievo (il tocco di mano di Alvarez in area avviene con il braccio aderente al corpo, ma comunque fa un minimo di volume e ci potrebbe stare), il Catania merita la sconfitta. Eppure, nel primo tempo aveva cominciato meglio dei locali, dimostrando di avere qualcosa in più sotto il profilo tecnico. Purtroppo, quando fallisci due, tre occasioni buone per passare in vantaggio, poi il rischio dell’episodio negativo diventa sempre più corposo. E puntualmente ciò si è verificato. La considerazione è che non è la prima volta, ma una costante del campionato. Il Catania in trasferta in pratica non segna mai e, prima o poi, il gol lo prende. Non riuscendo quasi geneticamente, e questo va segnalato con forza, a rimediare. Un limite evidente e pericoloso. Nel secondo tempo ci si attendeva una risposta a uno svantaggio immeritato, non si è vista. Un Chievo tecnicamente modesto, ma duro negli interventi e fisicamente superiore, ha avuto anche quel pizzico di fortuna funzionale a un incredibile raddoppio (sul colpo si testa di Rigoni, Andujar sorpreso fuori dai pali, ma si tratta di un’azione francamente estemporanea e assai poco prevedibile). Ed è finita. Un copione visto a Livorno, altro scontro diretto, per esempio. A questo proposito, un fattore non certo confortante da tenere in conto è che gli etnei, nei due ultimi scontri diretti, ha pareggiato in casa e perso fuori. Male. Significa che non si riesce a reggere emotivamente la grande sfida. L’unico segnale positivo proveniente da questo negativo 24mo turno è la classifica. Il Catania è sì penultimo a 19, ma a due punti dal Bologna e dal Chievo, attualmente quart’ultimi. Il Livorno è terz’ultimo a 20, il Sassuolo ultimo dopo la rocambolesca sconfitta dell’Olimpico. Felsinei e labronici hanno perso in casa… Sono tutte lì, a 13 match dal termine. Una bagarre destinata a durare fino all’ultimo. E questo è un dato positivo. Lo spazio per farcela esiste, ma sarà una sofferenza continua. Ormai lo sappiamo, facciamocene una ragione, non pensando che sia tutto finito dopo una sconfitta, anche dolorosa come quella del “Bentegodi”, oppure che sia tutto “rose e fiori” dopo una bella vittoria come quella sulla Lazio.

Poca cattiveria
La verità è che il Chievo ci ha messo più cattiveria agonistica. Hetemaj (medianaccio finto trequartista) ha seguito a uomo Lodi, randellando dal primo all’ultimo. Gli altri, da Guana all’ex Guarente, hanno fatto lo stesso. Con la complicità di un Orsato in giornata negativa e del solito Bergonzi che, prima, segnala al collega il rigore per il Chievo, poi non ne segnala un altro addirittura più evidente (fallo su Peruzzi in area) al Catania sullo 0-1. Paradigma di ciò è l’intervento assassino su Castro dell’autore del raddoppio clivense, Rigoni, meritevole di “rosso”, sanzionato con il solo “giallo”. Il “pata”, già protagonista di una gara sotto tono, esce fuori assai dolorante, probabilmente dovendo dare forfait per la prossima gara di Genova (pare che la radiografia abbia comunque escluso fratture). Se sommata all’assenza di Bergessio (ammonito sotto diffida), anch’egli insufficiente e molto impreciso sotto porta, e alla situazione complessa di Barrientos, potrete comprendere in quale strettoia si sia messo Maran. Il tecnico etneo aveva ovviamente riconfermato il 4-3-3 di domenica scorsa, non trovando tuttavia le giuste risposte dai protagonisti. In specie in mezzo e in avanti. Meno brillanti Rinaudo e Izco, asfissiato Lodi, fuori gara dall’inizio Castro e Keko, impreciso Bergessio. Lo spagnolo ha dimostrato ancora una volta il suo limite: scarsa personalità; mai un’accelerazione, mai una giocata, partita evanescente. A mio parere, l’allenatore poteva cambiare prima, forse Castro, ma visto il rendimento successivo di Fedato, Plasil e Boateng, suppongo che sarebbe cambiato poco. Si è trattato di una classica partita “segnata” da episodi, sfortuna e prestazione complessiva mediocre. Certo, vedere in campo quello che fanno i già citati centrocampisti di casa, Thereau o Paloschi, la tattica ostruzionistica a livelli di Ascoli anni ‘80 dettata da Corini (fallacci, gente a terra ogni 20 secondi, manfrine e affini), mette i brividi. Come siamo caduti in basso nel campionato italiano… E quanto sta facendo male il Catania, purtroppo…

A Genova come?
Lo abbiamo già accennato: a Genova, contro il tranquillo undici di Gasperini, Maran dovrà probabilmente inventarsi l’attacco. Barrientos e Castro sono in bilico, tutto è da verificare, Bergessio squalificato. Con Leto, al momento, disperso, l’unica prima punta disponibile risulta il giovane Petkovic. Altrimenti, una batteria di giovani mezze punte o esterni come Keko, Boateng, Fedato. Chiaramente, l’assenza di un sostituto numerico di Maxi Lopez si farà sentire. Ma è discorso vecchio, ormai l’abbiamo ripetuto a iosa. Maran, quasi sicuramente, si affiderà all’esperienza, magari cambiando modulo. Un 5-3-2, nella speranza che in avanti possa essere recuperato almeno il “pitu”. Staremo a vedere. Nelle difficoltà più estreme si vedono gli uomini. L’augurio è che Spolli e compagni si facciano davvero vedere. Ancora c’è la possibilità di rimediare a una stagione negativa che, attualmente, vedrebbe il Catania retrocesso al penultimo posto. Crediamoci tutti insieme. Let’s go, Liotru, let’s go!!!