Sarao famosi...

Sarao, un gol da tre punti...

Sarao, un gol da tre punti... 

Max Licari sul successo di Francavilla. Difesa di ferro, gran Martinez e Sarao-gol bastano per il terzo exploit consecutivo

Un Catania di ferro
La terza vittoria consecutiva, seconda in trasferta, con il minimo scarto e attraverso una rete siglata ancora una volta su calcio piazzato, giunge con grande sofferenza, ma non per questo meno gradita. I ragazzi della Virtus Francavilla, cui mancavano uomini determinanti come Marino, Vasquez e Perez, hanno profuso fino all’ultima goccia di sudore, impegnando lo splendido Martinez come ancora nessuno era riuscito a fare in questo inizio di campionato. Eppure, la miglior dote di questa squadra, la compattezza unita alla feroce determinazione, ancora una volta ha avuto la meglio al 90', a dimostrazione che in Serie C il randello conta più che il fioretto, Certo, obiettivamente non si può disconoscere come i padroni di casa alla fine meritassero il pareggio, per mole di gioco e occasioni create, così come è onesto evidenziare la non eccelsa qualità del gioco etneo dalla trequarti in su. In specie nella prima parte della gara e nell’ultima mezzora, i rossazzurri non sono quasi mai riusciti a venir fuori in ripartenza palla al piede con passaggi puliti, malgrado l’innesto di Maldonado (positiva la sua prova all’esordio stagionale) abbia comunque fatto lievitare il tasso tecnico della mediana. Tuttavia, veder lottare questi ragazzi palla su palla, soffrire insieme con l’unico obiettivo di portare a casa un risultato positivo, è un qualcosa di bello, un qualcosa cui forse solo in qualche gara del “Lucarelli Bis” abbiamo assistito da quando l’Elefante ha fatto la sua discesa agli Inferi. A render ancor più significativo il successo sulla compagine allenata da mister Trocini, la considerazione incontrovertibile di come la trasferta pugliese non fosse nata sotto i migliori auspici, tra le inevitabili distrazioni della “vicenda Tacopina” e la positività al Covid-19 di quattro tesserati, tra cui un giocatore importante come Reginaldo; una “mazzata” che non solo ha turbato il ritiro prepartita, ma che condizionerà pure il match infrasettimanale con la Ternana, visto che la squadra sarà costretta a tornare a Catania in pullman in nottata (ben otto ore di viaggio). Un indubbio “handicap” rispetto agli umbri, i quali hanno giocato e vinto il proprio match contro il Potenza nella giornata di sabato. In ogni caso, godiamoci adesso la vittoria, condita da alcune considerazioni statistiche: 345’ di imbattibilità (75’ sono di Santurro, il resto di Martinez), un solo gol subito (dalla Paganese), 10 punti in 4 gare che avrebbero consegnato adesso all’undici di Raffaele le prime posizioni in classifica. Sugli scudi, pertanto, lo stesso Martinez, semplicemente fantastico contro la Virtus (almeno un paio di miracoli e sicurezza assoluta fra i pali), e la difesa, con un Tonucci sontuoso, malgrado onestamente nella prima parte di gara si sia sofferto sotto gli attacchi pugliesi e si sia riusciti a venir fuori "intonsi" anche grazie a un pizzico di fortuna, materializzatasi nel palo di Mastropietro cui poco prima un riflesso incredibile dell’estremo difensore spagnolo aveva negato il gol del vantaggio. Però, il Catania è un team che, seppur in ambasce, non rinuncia mai a ripartire e a pressare alto, tanto che il rigore procuratosi dal migliore dei suoi, Albertini, a fine primo tempo non può definirsi un "fulmine a ciel sereno". Netto l’atterramento subito in area dall’esterno ex Francavilla, impeccabile la trasformazione dell’altro ex di turno, Sarao, alla prima realizzazione in rossazzurro. Ecco, forse in una situazione così favorevole, ci saremmo attesi una ripresa più votata alla ripartenza veloce, più propositiva, ma non era facile. Il solo Emmausso ha impensierito Crispino con un bel tiro dal limite, poi ci ha pensato Raffaele a blindare il risultato inserendo tutti i difensori possibili, compreso il nuovo arrivato Pellegrini. Il sacrificio è stato premiato, sebbene si sia giunti con il cuore in gola fino al 94’.

Ecco Maldonado
Il 3-4-3 era scontato, ma non lo era l’esordio del centrocampista ecuadoregno. A fianco del collaudato Rosaia, Maldonado ha giocato 90’ di sostanza, facendo intravedere qualche geometria, qualche giocata di qualità in più che in futuro, con una condizione migliore, potranno far compiere un piccolo salto di qualità al Catania, dato che la principale area da migliorare è proprio quella relativa alla creatività dalla trequarti in su. I rossazzurri riescono a sviluppare gioco sulle fasce (in specie con Albertini sulla destra), ma quasi mai riescono a trovare pulizia di passaggi in verticale per vie centrali. Lì è necessario lavorare per divenire ancora più forti. Indispensabile, in questo senso, la presenza di Sarao, abile a far salire la squadra e consentire l’apertura del gioco sulle fasce. Biondi ed Emmausso sulla trequarti hanno lavorato molto, contribuendo al pressing, ma devono migliorare in fatto di pericolosità e incisività, cercando di appoggiare Sarao nelle percussioni centrali. Nella ripresa, del resto, diveniva sempre più difficoltoso lavorare nella metà campo avversaria, in virtù del generoso forcing dei locali, con Giannotti, Mastropietro e il robusto ma ingenuo Ekuban fra i più pericolosi. Proficuo, in definitiva, il “realismo” di Raffaele, che passava quasi subito al 5-3-1-1, cominciando a inserire gente come Calapai, Welbeck e, nel finale, Pellegrini, tutti ragazzi in grado di fornire corsa e compattezza. Il risultato finale ha dato ragione al tecnico, che pure aveva tentato la carta della freschezza in ripartenza con Pecorino e Manneh, seppur con risultati non eccelsi. Il “mucchio” finale, con lo stesso Raffaele al centro, dice molto: si sta creando un grande gruppo che, con qualche innesto di qualità a gennaio (Tacopina, che diamo per proprietario “in pectore” del Catania, non si tirerà indietro…), potrebbe davvero disputare un campionato importante.

Sotto con Lucarelli
Il turno infrasettimanale che si disputerà mercoledì sera al “Nobile” di Lentini contro la Ternana costituisce una stuzzicante occasione per gli uomini di Raffaele, un test quanto mai rilevante per le ambizioni di un gruppo sempre più “cementato”. I rossazzurri incroceranno il recente passato, quel Lucarelli che tanto bene ha fatto alle falde dell’Etna fino a qualche mese fa e che in molti volevano riconfermato alla guida del Catania. I rossoverdi sono fra i favoriti del torneo (solo un gradino dietro al Bari) e hanno cominciato bene il loro campionato. Sarà una partita tosta che non vedrà favoriti gli etnei, anche per i motivi meramente logistici cui abbiamo già accennato. Ma questo Catania ha già ribaltato diversi pronostici... Let’s go, Liotru, let’s go!