Pulvirenti: "Marino prima scelta, i fondi in Italia aiuterebbero"

Il presidente Pulvirenti

Il presidente Pulvirenti 

Il presidente, ospite in una trasmissione Sky, si espone sul Catania che verrà.

Il presidente del Catania Antonino Pulvirenti, a otto mesi di distanza dall’ultimo intervento pubblico (la conferenza stampa convocata a Torre del Grifo), riappare “sotto i riflettori” intervenendo in qualità di ospite della trasmissione "Calciomercato - L'Originale" su Sky. Disattesa, finora, la richiesta ufficiale di un incontro con la stampa promossa dal presidente dell’USSI di Catania Giacomo Cagnes.

Stadio nuovo. Stuzzicato dal conduttore della trasmissione Alessandro Bonan che ha ricordato l’attenzione dedicata dalla dirigenza etnea alle strutture, Torre del Grifo in testa, il presidente ha ribadito che la realizzazione di uno stadio nuovo è ancora nei pensieri della società.

Errori. Sulle scelte sbagliate e i problemi delle ultime stagioni e soprattutto di quella appena trascorsa, il presidente ha ricondotto tutto al fatto che il campionato di Serie B ha colto di sorpresa la società. Proprio per questo si intende ripartire da una certezza come Pasquale Marino, indicato come prima scelta. Pulvirenti sottolinea che il tecnico marsalese è ancora vincolato al Vicenza e dovrà risolvere il rapporto con la società biancorossa. Curioso come il presidente si esponga pubblicamente in tal modo non avendo ancora la società comunicato, o provveduto, alla risoluzione del rapporto con Dario Marcolin, che a tutti gli effetti, ad oggi, è ancora ufficialmente l’allenatore del Catania.

Fondi d’investimento. Particolarmente interessante il punto di vista del presidente sui fondi d’investimento, relativamente ai quali è stato chiamato ad esprimersi in virtù della conoscenza approfondita che lega l’ad Cosentino al gestore del fondo Doyen Nelio Lucas, quest’ultimo conosciuto dal dirigente del Milan Adriano Galliani proprio nel famoso incontro a Taormina dell’estate 2013, come ha testimoniato lo stesso Pulvirenti. Il presidente ritiene che il divieto posto dalla FIFA nei confronti dell’utilizzo delle “Third-party ownership” sia disatteso in molti paesi (Spagna, Portogallo, Francia, Inghilterra), e ciò penalizza il movimento calcistico italiano nella prospettiva di una crescita comune, come testimoniato da una società pesantemente indebitata come l’Atletico Madrid, che grazie ai fondi riesce ad operare sul mercato in un modo che nel nostro paese gli sarebbe negato. Dunque – è il pensiero del presidente – se ai fondi d’investimento è concesso di operare in alcuni paesi, è giusto che anche in Italia ciò possa avvenire, altrimenti vanno banditi ovunque.

Prossima stagione. L’obiettivo, ribadito, è quello di puntare alla vittoria del campionato per rasserenare l’ambiente e ricucire il rapporto con la tifoseria attraverso i risultati. All’unica domanda posta in chiave mercato (il presunto interesse nei confronti del terzino sinistro del Cesena Renzetti) il presidente risponde con un abbottonato ”non confermo, né smentisco”