Più forti di tutto

Calil, doppietta d'autore...

Calil, doppietta d'autore... 

Max Licari sulla sofferta ma meritata vittoria sul Martina. Si risale in classifica malgrado un arbitraggio davvero pessimo...

L’esaltazione del carattere
Il dubbio che ci eravamo portati dietro da Caserta è stato sciolto: si è trattato di un caso. Un caso quell’approccio un po’ molle, meno determinato rispetto ai padroni di casa. La gara con il Martina ci dice che questa è una squadra con le palle, perché solo un team con certi attributi riesce a vincere in 10 contro 11 una gara “indirizzata” da un arbitraggio che definire inadeguato alla Terza Categoria appare un eufemismo. Parliamoci chiaro, la differenza tecnica fra i rossazzurri e i pur volenterosi pugliesi di Incocciati è esattamente quella riscontrata nella prima mezzora di gioco: abissale. L’unica colpa che si possa addebitare ai ragazzi di Pancaro è il non aver subissato, pur avendone avuto più volte l’occasione, di reti i malcapitati avversari. Per il resto, solo un monologo etneo tale da lasciar ai più presagire una sorta di passeggiata di salute. Però, c’è un però. In Lega Pro si deve mettere in conto come lo stesso livello medio dei giocatori possa avere pari riscontro nel mondo arbitrale. E, prima o poi, ne prendi uno di quelli che più degli altri tende a “giustificare” la categoria. Già a Caserta la direzione era apparsa insufficiente e casalinga, con il primo gol dei campani in clamoroso fuorigioco; al “Massimino” contro il Martina, l’apoteosi. Dire che il signor Viotti di Tivoli non ne abbia azzeccata una significa fare una fotografia esatta del match. Del resto, se al termine della gara anche uno come il tecnico etneo, di solito parco di commenti relativi a tutto ciò che non inerisce strettamente ai fattori tecnici e tattici, si lascia andare a qualche parola in più, tu arbitro un paio di domande devi cominciare a fartele. Quel che risulta più grave è che si stava riuscendo a far perdere tre punti strameritati e assolutamente “pacifici” a una squadra nettamente superiore solo per una certa dose di protagonismo, difetto non di rado evidenziato da taluni direttori di gara a Catania; in buona sostanza, si vuole, o si vorrebbe, dimostrare che il grande pubblico, la piazza importante non ti “condiziona”, che sei uno in grado di sopportare le pressioni del pubblico e del clima generale dello stadio. E, fin troppo di sovente, accade il patatrac e l'arbitro di turno ne combina di tutti i colori… Mi pare che il signor Viotti sia caduto in questa tentazione, rovinando una gara facile facile che gli avrebbe anche potuto garantire un voto più che buono da parte dell’osservatore AIA. Mi dispiace dover incentrare il mio commento su questi fattori che, di solito, costituiscono un alibi per allenatore e giocatori, ma stavolta non mi posso esimere, tanto evidente si è manifestata la “scarsa vena” dell’arbitro… che ha avuto una grande fortuna: alla fine la squadra migliore, quella che aveva meritato in lungo e in largo e che era stata danneggiata in maniera orripilante, ha vinto. L’unico danno, quindi, rimarrà l’ingiusta espulsione dell’incredulo Scarsella, “reo” di un fallo di rigore a mio parere assai dubbio (il giocatore dek Martina dà l'impressione di accentuare il contatto), addirittura “smarrito” all’atto della fuoriuscita del cartellino rosso dal taschino dell’ineffabile “giacchetta nera” laziale. Comunque, questa partita contribuirà fortemente alla notorietà di Tivoli fra i catanesi: non solo Villa Adriana, adesso anche Viotti… almeno! In ogni caso, un “grazie” dai giocatori del Catania lo riceverà, perché aver vinto una partita del genere potrà costituire una sorta di “svolta psicologica” della stagione. Finora, più o meno, i rossazzurri avevano maramaldeggiato tranquillamente, quasi dominando. Questa volta lo hanno fatto esclusivamente con il carattere. In Lega Pro è tutto. Un segnale molto importante per il futuro che, speriamo, verrà confermato già a partire da Castellammare di Stabia. Lo stesso Pancaro lo ha sottolineato a fine partita e la sua soddisfazione era assai più evidente di quella mostrata al termine di match vinti facilmente. Una soddisfazione che, ora, si proietta anche sulla classifica: a quota 8 si sta meglio sicuramente. E si è consapevoli che di punti se ne sono conquistati 17, uno in più della sorprendente capolista Messina… Ulteriori commenti appaiono superflui.

La vittoria di Pancaro
Quando in 10 contro 11, sopra solo di un solo gol, con 35’ più recupero da giocare ancora, non fai il solito cambio “italianista” (un difensore al posto di un attaccante), mantieni le tue tre punte in campo e metti un centrocampista (Castiglia) al posto di un altro centrocampista (Lulli), dai un segnale chiaro alla tua squadra e al pubblico: nessuna paura, ce la giochiamo fino in fondo. Questa partita l’ha vinta Pancaro, un tecnico che sta sempre più dimostrandosi abile sia nella gestione del gruppo, sia in quella della partita. Contro un avversario sulla carta inferiore, l’allenatore calabro non ha avuto alcuna remora a lasciare in panca due “big” come Castiglia e Russotto a favore di Lulli, un ragazzo che sta facendo bene in allenamento, e di un giocatore fra i più in forma, migliore dei suoi a Caserta, Falcone, pur nell’ambito di quella che pare essere al momento l’intelaiatura titolare. La risposta dei primi 45’ si è rivelata adeguata: due reti frutto di due grandi azioni (Calil e Calderini), con assist dello stesso Lulli e di Scarsella, azioni da rete a iosa, dominio assoluto. E, come detto, quando la gara si è complicata, il segnale che la filosofia di gioco non va stravolta. Sebbene il Catania avesse subito il gol dell’incredibile pareggio su una bella punizione dai 25 metri di Baclet (autore anche del gol su rigore), Pancaro ha continuato a mantenere l’assetto (già era entrato Russotto al posto di Calderini), incitando i propri ragazzi all’attacco e, anche quando si è infortunato Castiglia (probabile stiramento), ha messo dentro un altro centrocampista (Russo). Un altro, magari, si sarebbe accontentato di non perdere, ma così non è stato. E il premio del terzo gol di Calil (doppietta), su assist aereo di Russotto, è il premio sì alla grande volontà dei ragazzi, ma soprattutto a un allenatore coraggioso. Hanno meritato. I tifosi lo hanno certificato con un’esultanza da Serie A e con ovazioni a fine partita che non si vedevano e sentivano da tempo. Questi sono ragazzi che hanno qualcosa dentro e giustificano l’entusiasmo che sta montando a Catania.

Quattro prestazioni sotto la lente d’ingrandimento
Premesso che tutti i giocatori del Catania meritano almeno ampia sufficienza, sono quattro, a mio parere, i protagonisti della partita. In primis il portiere, Bastianoni. Spesso criticato, magari non esente da colpe sulla punizione di Baclet, ha salvato il risultato nel finale con una grande parata d’istinto su conclusione da due passi di Cristea. Non avrà fugato tutti i dubbi, ma la vittoria porta anche la sua firma. È atteso da ulteriori riprove, ma gode della fiducia di Pancaro. Poi, Agazzi. Gara sontuosa del regista ex atalantino, in pratica non ha sbagliato una palla. Con lui e Musacci il Catania può dormire sonni tranquilli in quella zona di campo. Benissimo, come al solito, Nunzella, vero e proprio beniamino dei tifosi. Incredibile la sua continuità di corsa su e giù sulla corsia mancina per tutta la partita. Infine, Calil. Come Bastianoni, anche lui è stato criticato, soprattutto per la non completa idoneità al ruolo di prima punta. La doppietta ci fa capire di quanto sia superiore tecnicamente alla categoria, ruolo a parte. Già in saccoccia ha quattro reti e il suo apporto, crescendo la condizione, è destinato a salire di livello. Direi di stare sereni e attendere con fiducia la sfida con la Juve Stabia.

la riprova in Campania…
La squadra campana è una pari grado in classifica e proviene da una corroborante vittoria in trasferta contro l’Akragas di Legrottaglie (avversario, mercoledì pomeriggio, dei rossazzurri nella programmata gara di Coppa Italia, per la quale è previsto ampio turnover). Non sarà facile, ma questa volta gli etnei dovranno mostrare di aver ritrovato lo spirito “corsaro” dopo la battuta d’arresto di Caserta. Mancheranno l’infortunato di giornata Castiglia, lo squalificato Scarsella e probabilmente almeno due dei tre acciaccati già assenti contro il Martina (più vicino al rientro il difensore Ferrario). Pertanto, l’emergenza sarà a centrocampo (due titolari assenti e, probabilmente, anche Musacci), ma ciò non deve costituire un alibi. Il Catania ha dimostrato di avere una rosa ampia in grado di sopperire alle assenze, anche a quelle moto pesanti. È il momento di cominciare a fare sul serio anche in classifica… Let’s go, Liotru, let’s go!!!