Pensavo fosse amore, invece era un ca...Lecce!

Unità e orgoglio

Unità e orgoglio 

Max Licari sul pari rossazzurro a Lecce. Buoni i primi 45', bene Lodi-Caccavallo. Rammarico per il gol subito in ripartenza.

Una prestazione di carattere
L’unico rammarico è aver preso gol in contropiede a 25’ dalla fine, in vantaggio e dopo aver sprecato clamorosamente la palla del 2-0. Per il resto, il Catania, al cospetto della capolista del campionato, ha dimostrato di averne le medesime qualità in funzione di una eventuale promozione diretta, al termine di un match sanguigno, conclusosi forse con il risultato più giusto. Primo tempo di marca rossazzurra, approcciato bene e condotto in meritato vantaggio; ripresa di marca giallorossa, coronata da un gran gol del subentrato Di Piazza, uno che in categoria fa comunque la differenza. L’importante, comunque, era non perdere, mantenere le distanze a quattro lunghezze e “regalarsi” una quindicina di partite aperte in cui poter competere con il Lecce. In questo senso, Lucarelli ha centrato l’obiettivo della missione, anche in considerazione della forza dell’avversario, capace di vincere tutte i match casalinghi eccetto quello sfortunato con l’Akragas (pari incredibile quello agguantato dai siciliani) e rimanere imbattuto dalla sconfitta al “Massimino” nella gara d’andata. Dopo una dimostrazione di solidità del genere, si accrescono a dismisura i rimpianti per i punti incredibilmente gettati via con squadre come Sicula Leonzio e Casertana, per esempio, team nettamente inferiori contro i quali non si doveva fallire. Ma tant’è. Bisogna vivere il presente e pensare concretamente al futuro. Un futuro che ancora profuma di mercato. I nuovi arrivati hanno subito giocato e anche bene; quindi, dovranno uscire almeno due over (uno sembra sicuro, Djordjevic, nemmeno inserito in distinta). In tale direzione, se qualcosa di evidente è venuto fuori dalla trasferta del “Via del Mare” è proprio la certezza che questo Lecce abbia maturato il piccolo vantaggio tuttora esistente grazie a una maggiore concretezza sotto porta. Il Catania, con un centravanti di categoria superiore, probabilmente sarebbe in testa alla classifica, considerate le tante occasioni mancate con Reggina in trasferta e Sicula o Casertana in casa. Quindi, se proprio Lo Monaco vorrà far compiere il salto di qualità definitivo ai rossazzurri, dovrà acquisire una punta in grado di far meglio di quelle attuali, altrimenti meglio rimanere così, dato che Curiale (9 reti) e Ripa sono comunque buoni elementi di categoria.

Lucarelli sceglie bene, rammarico per la rete subita in contropiede
Di fronte ai quasi 17.000 del “Via del Mare” e all’undici dei titolari messo in campo da Liverani (con la sola scelta di Torromino al posto del rientrante Di Piazza), Lucarelli sceglie un 3-5-2 anomalo, con Caccavallo esterno destro e due mezzali di qualità come Mazzarani e Caccetta a supportare Lodi; Di Grazia opera da seconda punta, partendo tuttavia dall’esterno mancino. In questo modo, fin da subito, il tecnico livornese (in tribuna perché squalificato) riesce a mettere in difficoltà sulle corsie laterali il 4-3-1-2 salentino. In specie Lepore e Di Matteo, non validamente supportati, soffrono gli "uno contro uno" con Di Grazia e Caccavallo, fra i migliori in campo. Il fatto che un giocatore “umorale” come l’ex cosentino abbia approcciato in modo così autorevole la difficile esperienza in maglia etnea, soprattutto in un match così delicato e decisivo, fa ben sperare in proiezione futura. Quando lo ha fatto in passato, per esempio a Pagani, poi si è prodotto in mirabilie. Non una sorpresa, dunque, il vantaggio rossaazzurro al 19’: ripartenza fulminea in verticale, conclusione di Di Grazia non trattenuta da Perucchini (male, nell’occasione), inserimento perfetto di Mazzarani e netto fallo de difensore Di Matteo. Rigore indiscutibile, impeccabilmente trasformato da Ciccio Lodi, uno che sa come far male al Lecce. Per tutta la prima frazione il Catania, pur non procurandosi azioni clamorose, dimostra di saper tenere il pallino del gioco, non rischiando quasi nulla e procurandosi potenziali ripartenze pericolose non sfruttate per imprecisione. Il Lecce si vede, in buona sostanza, solo con un colpo di testa di Caturano parato a terra da Pisseri. Troppo poco per la dominatrice del campionato. Perfetto il Catania in difesa con i tre titolarissimi (Aya, Tedeschi e Bogdan), ottimo sulle corsie laterali. Era evidente che ci si sarebbe dovuta attendere la reazione giallorossa nella ripresa e, naturalmente, essa si è materializzata con un’aggressività superiore e una propensione alla verticalizzazione più spiccata. Il rammarico è aver preso il gol dopo aver fallito il facile raddoppio “ammazzapartita” con Curiale (da quella posizione si deve prendere la porta) e proprio dalla coppia neoentrata Tsonev-Di Piazza, inserita da Liverani al posto dei fumosi Torromino e Costa Ferreira. Una verticalizzazione in ripartenza che una squadra in vantaggio, specialmente in un match così importante, non dovrebbe prendere. Forse, visto che il Catania stava mostrando di andare in debito d’ossigeno sulle fasce e in mezzo, il doppio cambio Caccavallo-Russotto e Mazzarani-Rizzo si sarebbe potuto fare prima, ma sono considerazioni figlie del famoso “senno di poi”. Francamente, a quel punto il pareggio dei salentini ci stava. L’ultima parte di match, piuttosto nervosa, ma senza occasioni particolari (buono l’apporto finale anche di Ripa e Semenzato), dimostra come le due squadre sostanzialmente si equivalgano e, con tutta probabilità, lotteranno fino al termine per la promozione diretta. Il fatto di aver mantenuto le distanze inalterate va a merito del Catania, che non ha fallito la partita decisiva. Bella partita, belle squadre, gran pubblico (nonostante la pecca dell’assenza della tifoseria catanese), spettacolo da categoria superiore. Lecce e Catania si sono fatte onore, dimostrando di non avere nulla a che fare con la Serie C. L’auspicio è che a settembre prossimo entrambe le compagini possano ritrovarsi in Serie B.

Adesso, non si può più fallire
Se si vorrà mettere a frutto questo buon punto di Lecce, non si dovrà più fallire, soprattutto al “Massimino”, contro avversari inferiori. Lo si dovrà fare a partire del posticipo di lunedì prossimo contro la Virtus Francavilla, test in ogni caso non facilissimo. Mancherà Curiale, ammonito e in diffida, ma il Catania ha sostituti all’altezza, al netto del mercato ancora in evoluzione. Che questa ottima prestazione di Lecce sia foriera di una seconda parte di campionato “da Catania”! Let’s go, Liotru, let’s go!!!