Palermo prende la "tredicesima"...

Il match-winner Marco Palermo

Il match-winner Marco Palermo 

Max Licari sul successo contro il Paternò. La vince Ferraro, Palermo incontenibile. Una gara in meno...

Ferraro "baciato" dagli Dei...

Lo si sapeva. Si poteva ampiamente prevedere che la gara interna contro il Paternò si sarebbe dipanata secondo un canovaccio similare a quello riscontrato in occasione della sfida al cospetto della Mariglianese. Due squadre simili, entrambe sostanzialmente "rifatte" durante il mercato invernale, in posizione pressoché identica di classifica e, quindi, con la medesima esigenza di racimolare punti utili in ogni campo, anche nel più "impensato". Così è stato. Complimenti al Paternò di mister Campanella, uno che la categoria la conosce come le sue tasche, capace di imbrigliare, grazie al sacrificio di tutti gli effettivi, almeno per un'ora una squadra nettamente superiore sotto il profilo tecnico come il Catania. Poi... Poi la vince ineluttabilmente la formazione più forte, come sempre, con le sostituzioni, con la prepotenza di un organico anni luce più completo rispetto a qualsiasi avversario di categoria. La vince Ferraro, la sua calma, il suo sangue freddo dinanzi alle naturali "complicanze" di una partita per nulla scontata. Del resto, se tu, dopo 50', cambi il tuo capitano e il suo sostituto, nel giro di una ventina di minuti, ti sigla una doppietta mortifera ed esiziale, vuol dire che non riesci nemmeno volendolo a sbagliare un colpo e che sei anche baciato dalla benevolenza degli Dei. Meritatissima, peraltro. Altri tre punti in saccoccia, pertanto, distacco di 17 lunghezze sulla seconda (ancora il Locri, vincente a Marigliano) confermato, una gara in meno da disputare (adesso nove complessive) prima della conclusione del torneo. Meglio di così...

La partita di Marco il Gladiatore...

Senza l'infortunato Somma, Ferraro sceglie la strada più conosciuta in stagione: dentro Boccia a sinistra in difesa, con Castellini spostato al centro della stessa. Per il resto, "solito" 4-3-3 dell'ultimo mese. Cinque "under" in campo, senza alcun problema. Campanella risponde con un 4-2-3-1 molto compatto in difesa e pronto alle ripartenze in virtù della verve di Asero e del "maltese" Piciollo. Il Paternò, come da copione, rimane basso ad aspettare il Catania, seppur attuando un buon pressing, in specie sui facitori di gioco Rizzo e Lodi, non a caso leggermente sotto gli ultimi ottimi standard di rendimento. I rossazzurri di casa spingono sulle fasce, soprattutto con Rapisarda e Chiarella, senza trovare la stoccata finale (anche per la bravura del portiere Mittica), mentre i rossazzurri ospiti trovano una clamorosa traversa al 19' con un gran tiro dal limite di Piciollo, di gran lunga il migliore dei suoi. La pressione degli etnei rimane costante per tutta la prima frazione, senza tuttavia arrivare a conclusioni pericolose. Bravo il Paternò a chiudere tutti i varchi. Nella ripresa, Ferraro, dopo aver subito il secondo "spavento" del pomeriggio (bella parata di Bethers su Asero, trovatosi a battere in porta da felice posizione), decide di cambiare precocemente l'assetto di centrocampo e attacco. Dentro Palermo per Lodi al 50' e, poi, nel giro di otto minuti, anche le ali, Russotto per Chiarella e Sarno per De Luca. La partita si "stappa" al 60': Sarno, da calcio piazzato, pesca Palermo in piena area; la sua "spaccata" di prima intenzione non lascia scampo a Mittica. Da questo momento in poi, è il Catania a dominare il campo, senza difficoltà di sorta. Anche perché il mediano catanese decide di chiudere i conti quasi subito: al 68', Russotto serve il neoentrato Jefferson a centro area, pronta stoccata verso la porta, ribattuta di Mittica e Palermo, in tuffo (spalla?), mette dentro. Raddoppio e gara in ghiaccio. Sesta rete per lui, come De Luca, a un solo gol dal capocannoniere brasiliano. Curiosamente, in testa a questa classifica vi sono due "panchinari", a testimonianza dell'enorme forza della "rosa" etnea. Unica nota negativa, dalla segnatura di Palermo al termine del match, l'infortunio di Sarno, con la speranza che non sia qualcosa di serio. Sacrosanta l'esultanza finale dei 15.000 del "Massimino" per la tredicesima vittoria in 13 partite interne. Un record.

A Sant'Agata un ulteriore cimento per i figli di Agata

Nomen omen. Il Sant'Agata non potrebbe avere denominazione più evocativa per i tifosi rossazzurri, pronti a "invadere" festosamente e pacificamente il grazioso centro tirrenico del messinese. La formazione di casa sta disputando un campionato mostruoso, come testimonia la classifica. Gli uomini di mister Vanzetto, vittoriosi anche a Vibo, si attestano al terzo posto in classifica, evidenziando un gioco molto attraente e un attacco decisamente efficace. Sarà un'ulteriore prova del nove per il Catania, un altro passo decisivo verso l'ufficialità della promozione diretta. Finora, non si è mai fallito... Let's go, Liotru, let's go!!!