Non solo sfortuna

Maran, avventura finita...

Maran, avventura finita... 

Il commento di Max Licari pone in risalto come la sconfitta del Sant'Elia non sia solo frutto di innegabile cattiva sorte, ma anche figlia di errori individuali importanti, non dimenticando di ricordare come il campo, unico giudice, dica come il Catania finora non abbia fatto bene. Con un'ampia integrazione relativa alla recentissima notizia dell'esonero di Maran

25' non bastano...
Per 25’ una sola squadra in campo, il Catania. Gol del vantaggio di Bergessio, finalmente sbloccatosi, buone trame di gioco, possibilità in almeno tre ripartenze di procurarsi l’occasione del raddoppio, comunque colpevolmente non trovato. Poi, una giocata estemporanea, bellissima, del miglior giocatore in campo, Ibarbo, e cambia tutto. Possibile? Possibile. E, per la famosa Legge di Murphy, se le cose ti devono andar male, ti andranno male. Il fallo da ultimo uomo di Legrottaglie, già non impeccabile su Ibarbo in occasione della rete del pareggio sardo, con relativo rigore (inventato) ed espulsione, pone fine ai sogni di gloria di un Catania che aveva dato l’impressione, alla buon’ora, di poter far bene anche fuori dalle mura amiche. Un dettaglio, a mio parere, il fatto che i padroni di casa trovino un super Frison a negare a Ibarbo la doppietta sul tiro dagli 11 metri con uno strepitoso doppio intervento e poi riescano a sbloccare lo stallo solo a 5’ dalla fine con Pinilla. La strenua resistenza dei rossazzurri, cui nulla si può imputare dal punto di vista dell’impegno, non basta. Non basta. E non solo per sfortuna, come vorrebbe nelle dichiarazioni postgara il tecnico Maran. Cercare alibi dopo l'ennesima sconfitta esterna e 15 giorni di sosta utile per migliorare condizione e amalgama non porta da nessuna parte. Certo, se in inferiorità numerica, con Spolli infortunato e Legrottaglie espulso, perdi anche Bellusci e sei costretto a far esordire il giovane Gyomber, così come Petkovic all’Olimpico evidentemente ancora troppo acerbo per questi livelli, non puoi essere additato come uno dei pupilli della Dea Bendata (in pratica Maran non ha potuto fare un cambio non forzato, considerato che Rolin ha sostituito Castro per ovvi motivi e che Almiron è dovuto uscire perché sfinito a un quarto d’ora dalla fine, come spesso gli capita, sosta o non sosta); però, alla base, ci sono anche errori individuali che determinano svolte importanti nel corso di una partita. Non impeccabile Legrottaglie in marcatura su Ibarbo in occasione del pareggio rossoblù; impreciso Castro (fra i meno brillanti) in appoggio nel frangente che consente la ripartenza dello stesso Ibarbo che costringe lo stesso ex difensore juventino al fallo da rosso. Nell’occasione, gravissimo l’errore “concettuale” di Bellusci, peraltro assai impreciso in appoggio durante tutta la gara, il quale tenta un’improvvida uscita in anticipo sulla "freccia" colombiana a metà campo. Con giocatori del genere, e in quelle circostanze, temporeggiare è imperativo categorico. Pure ripensando alle ripartenze fallite nella prima mezzora, in cui il Cagliari praticamente non esisteva, non ci si può esimere dal notare alcune imprecisioni che non ti puoi permettere. Lì devi chiudere. Ed è colpa tua se non chiudi. Non della sfiga. Così, alla fine del match, complessivamente, contando le azioni da rete, non si può assolutamente dire che il Cagliari di Lopez abbia rubato: prima del gol vittoria di Pinilla, il neo entrato ex grossetano aveva avuto due occasioni nitidissime, sempre da solo davanti alla porta. Subito dopo la gara pareggiata al “Massimino” con il Genoa (anche lì due punti sfumati a un paio di minuti dal termine), all’alba della sosta di 15 giorni, avevamo sottolineato come il tempo degli alibi fosse finito. Dopo 8 giornate, il campo, unico giudice, dice come il Catania abbia raccolto 5 punti, frutto di 5 sconfitte, 2 pareggi e una sola vittoria (in casa con il Chievo); 6 gol realizzati, 13 subiti. Dire che non si è fatto finora bene sembrerebbe tautologico…

Dimenticare in fretta la scorsa stagione
Mi sono molto piaciute le parole di capitan Izco dopo la partita. Sostegno a Maran, consapevolezza che non si è fatto bene, fiducia nel futuro. Tuttavia, non vorrei che la troppa tranquillità, figlia certamente di consapevolezza nelle proprie possibilità, si rivelasse un pericoloso boomerang. Dobbiamo tutti, e dico tutti (giocatori, tecnico, tifosi) dimenticare la scorsa stagione, l’ottavo posto, gli elogi. Più forti, meno forti, gli stessi, tre quarti, un quarto, si tratta di altri tempi. La realtà è “questa”. Ed è una realtà di bassa classifica, di sofferenza e di gioco e di condizione. Bisogna rendersene conto e calarsi psicologicamente nella parte del soldatino in trincea con l’elmetto in lotta per la vita fino all’ultimo minuto. Una condizione, del resto, connaturata nel dna del Catania, storicamente votato a queste situazioni nei campionati di Serie A. Francamente, fasciarsi la testa dopo 8 match sarebbe terrificante, ma autocelarsi le difficoltà o non riconoscere, per esempio, la decisiva importanza, anche per l’allenatore, del prossimo match interno con il Sassuolo, vero e proprio spareggio di bassa classifica, sarebbe deleterio.

Non sempre "sicurezza" fa rima con "brillantezza"
Mi rendo conto che, con il senno di poi, fare considerazioni sulle scelte del tecnico è sempre facile. Pertanto, premettendo che ritengo Maran un buon allenatore e che le mie sono solo idee personalissime, la scelta di andare “sul sicuro”, inserendo i calciatori più rodati ed esperti dall’inizio, io non l’avrei fatta. Cioè, pur potendo disporre di determinati elementi bravi e abituati a certe sfide, se gli stessi non sono al massimo della condizione o in un momento non felice, forse sarebbe il caso di farli rifiatare. Maran, suppongo, ha pensato che la sosta potesse presentare il duo Almiron-Castro, negativo contro il Genoa, in condizioni migliori. Ci sta, per carità. Ma la “realtà effettuale” ha detto altro. Ha detto che il 4-3-3 che svolge il Catania richiede un regista che non può essere “questo” Almiron, nonché un attaccante esterno in grado di ripartenze più rapide. Proprio per questo, io Tachtsidis lo farei giocare comunque e al Keko in forma di questo periodo darei una chance, soprattutto in trasferta dove ci sono più spazi per i contropiede. Inoltre, Rolin, che nell’unica partita vinta dal Catania, era stato uno dei migliori, meritava forse una riconferma, anche in considerazione del fatto che al centro della difesa si sono fatti alcuni errori evidenti? Oggi, del reparto arretrato, è stato il più in palla… Detto ciò, è scontato ribadire che dopo l’espulsione di Legrottaglie la partita ha avuto poco senso, o almeno “solo” un senso: portare a casa un pareggio, stringendo i denti fino al termine. Ci si stava riuscendo, grazie all’abnegazione di tutti, nessuno escluso, ma non è accaduto. E bisogna fare i conti con questa realtà. Ripartire, in ogni caso, dalle notizie positive, non sarebbe operazione cattiva: l’ottima partita di Frison, autore di ottime parate pure nella ripresa (sebbene Maran abbia sottolineato a fine gara come Andujar sia il titolare); la conferma di Rolin; la condizione di Bergessio e Barrientos; il buon finale del greco.

Un solo risultato: vincere con il Sassuolo
Con il Sassuolo si dovrà vincere. E Maran lo sa, altrimenti la sua posizione potrebbe diventare scomoda. Si ripete la stessa "solfa" della vigilia di Catania-Chievo. La speranza è che possa finire nello stesso modo. Io sono fiducioso. Credo che questa squadra abbia in sé la forza e le risorse tecniche per tirarsi fuori con buona "tempistica" da questa situazione delicata. Ma, attenzione, guai a pensare che sarà facile. Il Sassuolo ha pareggiato a Napoli e ha giocatori in attacco (Floro, Zaza) in grado di mettere in difficoltà una difesa priva di Legrottaglie (squalificato) e con Bellusci e Spolli in forse. Sarà una gara da “soffrire” fino in fondo, una gara tra dirette concorrenti in lotta nei bassifondi della classifica. Pensare di essere più forti in virtù di inesistenti “quarti di nobiltà” conquistati qualche mese fa sarebbe l’anticamera dell’inferno. Umiltà, solo così si esce fuori dall’impasse, proiettandosi verso il “quasi” impossibile doppio impegno esterno di Torino (Juve) e Napoli. E sostegno. Andiamo allo stadio a incitare i rossazzurri. Dobbiamo lottare per salvarci, nuotando fra rapide scoscese. Il nostro habitat, non dimentichiamolo… Let’s go, Liotru, let’s go!!!

Integrazione postesonero di Maran
Scrivevo ieri sera il mio commento sul match, sottolineando il momento delicato di Maran. Evidentemente la società ha ritenuto che già la prossima gara con il Sassuolo costituisse un ipotesi di "ritardo" troppo pericolosa da percorrere, sollevando il tecnico trentino dall'incarico. Come ho scritto, ritengo Maran un buon allenatore e non dimenticherò mai come abbia firmato il miglior score storico della società etnea. Tuttavia, essendo il Catania un sodalizio che pondera sempre molto le sue scelte e non le fa mai a caso, se si è giunti a questa conclusione, suppongo che non ci fossero più i presupposti per continuare insieme, che la situazione stesse diventando troppo pericolosa per rischiare ulteriormente. I numeri sono lì, impietosi a fotografare un frangente delicato. Non solo, i risultati odierni, con le vittorie di Sassuolo, Genoa e Samp complicano ancor più la classifica. Bisognava dare una scossa e una svolta, sia dal punto di vista psicologico, sia da quello tattico e delle scelte individuali. De Canio è un allenatore d'esperienza, abituato a queste situazioni. In più, penso, avrà a disposizione una squadra di livello che necessita solo di tranquillità e di ritrovare normalità e condizione fisica. In questo caso, io sto con la società. Per me ha fatto quello che doveva fare, non essendoci alternative. Ringrazio Maran, che ricorderò con affetto, ritenendolo un protagonista importante della storia del Catania. Auguri, mister Maran, benvenuto mister De Canio, che giudicheremo, come al solito, unicamente sulla base del campo, dei risultati... e Forza Catania!!!