Martina Franca-Catania 1-0: le pagelle rossazzurre

La disperazione di Andrea Russotto

La disperazione di Andrea Russotto 

Insufficienze più o meno gravi in tutti i reparti; si salvano solo Bombagi, Falcone e un combattivo Russotto.

Liverani voto 6: Non può nulla sulla bomba ravvicinata di Baclet. Per il resto il Martina non inquadra quasi mai la porta se non con conclusioni lente e prevedibili che non possono metterlo in difficoltà.

Pelagatti voto 6: Riproposto da terzino destro dopo la prova opaca di Catanzaro, instaura con Antonazzo un duello che vince dopo qualche difficoltà iniziale. Nella ripresa si propone in sovrapposizione e dimostra di poter anche effettuare dei traversoni, all’occorrenza.

Ferrario voto 5: Sia lui che Bergamelli devono controllare il solo Baclet, l’unica punta schierata da Franceschini. Il francese sarà anche un fuoriclasse per la categoria, ma i due lo soffrono troppo. Come se non bastasse è spesso impreciso negli appoggi e nei lanci.

Bergamelli voto 4,5: Gran parte della responsabilità del gol partita è sua. Troppo morbida la marcatura su Baclet che lo salta agevolmente prima di sparare in rete.

Nunzella voto 4,5: Contribuisce anche lui al gol dei pugliesi facendosi sovrastare da Antonazzo che comodamente fa da sponda per Baclet. Soffre un po’ Schetter in marcatura. Non si vede più, come ai bei tempi, scorrazzare sulla sinistra e mettere al centro cross interessanti.

Di Cecco voto 4,5: Lacunoso sia nella fase di recupero del pallone che in quella di impostazione della manovra. Grave l’involuzione che sta evidenziando da qualche settimana a questa parte.

Musacci voto 4,5: Nel primo tempo, tutto sommato, è apprezzabile, presente in interdizione, propositivo nel rilancio (purtroppo non sempre preciso). Nella ripresa è semplicemente irritante e sbaglia tutti i palloni che capitano dalle sue parti, con degli inconcludenti lanci in avanti.

Russotto voto 6,5: Continua a produrre più fumo che arrosto (peccato per la volata verso la porta non conclusa nel migliore dei modi al 4°), ma è quello che più di tutti prova a scardinare la difesa pugliese, guadagnando diversi corner e punizioni, provandoci quando possibile da fuori area ed entrando in due delle più pericolose azioni prodotte dal Catania nella ripresa (la rovesciata su cross di Calil e il lancio per il colpo di testa di Falcone che impegna Viotti).

Bombagi voto 6,5: Schierato da trequartista centrale alla prima da titolare, è l’ago della bilancia nel 4-2-3-1 proposto da Moriero. Nel primo tempo confeziona l’unica vera palla gol rossazzurra con un pallone a scavalcare i difensori del Martina che libera Calderini davanti a Viotti; nella ripresa impegna l’estremo difensore avversario con una conclusione in scivolata. In generale fa parecchio movimento, salta l’uomo, conquista punizioni. Da migliorare l’intesa coi compagni, soprattutto con Calil, ma in prospettiva del finale di campionato rappresenta un valore aggiunto.
-> Lupoli voto 5: Intesa con Calil assente, finiscono col pestarsi quasi i piedi. Al posto sbagliato nel momento giusto in due occasioni: la respinta da parte di Viotti sul colpo di testa di Falcone, e il gol sfiorato da quest’ultimo con un cross dalla destra nei minuti finali.

Calderini voto 4: Il gol divorato al 38° quando avrebbe potuto comodamente appoggiare a Calil è lo specchio della generale imprecisione che caratterizza buona parte delle sue prestazioni.
-> Falcone voto 6,5: Il suo ingresso in luogo di Calderini determina un cambio di passo sulla destra. Al 77° su invito di Russotto impegna Viotti con un colpo di testa; al minuto numero 87 effettua un traversone che manda in bambola il portiere del Martina e l’intera difesa pugliese che per poco non concede il “gollonzo”.

Calil voto 4: Il cambio di modulo dovrebbe agevolarlo, avendo un compagno più vicino come Bombagi, ma il brasiliano si propone raramente e non morde le caviglie della difesa avversaria. Unici guizzi il cross per Russotto al 51° e un tiro-cross mancino al 72°. Al momento è un corpo estraneo.

All. Moriero voto 5,5: La sconfitta è grave perché giunge in uno scontro diretto per la salvezza ed è causata da un primo tempo in cui i suoi tradiscono i proclami settimanali, incentrati sulla voglia di vincere e sulla determinazione. Nel secondo tempo però il predominio territoriale è netto e le occasioni fioccano, compreso un rigore non concesso da D’Apice. Il 4-2-3-1 sembra una buona base tattica di partenza, ma già dalla prossima partita per non sprofondare occorrerà sbloccare l’astinenza in termini di gol e punti.

MARTINA FRANCA voto 7: I cultori del bel gioco non si stropicceranno certo gli occhi, ma Franceschini ottiene il massimo sfruttando perfettamente le caratteristiche dei suoi. Squadra chiusa con 4-1-4-1 basato sul pressing asfissiante e sulle ripartenze, dirette da un sontuoso Rajcic; Baclet terminale offensivo di spessore enorme per la Lega Pro (se confrontato all’attuale Calil), capace sia di concludere a rete che di proteggere la sfera e far risalire i compagni.

Arbitro D’Apice voto 4,5: L’errore più grande è il rigore non fischiato al Catania per un fallo commesso in area, e non fuori, su Russotto al 59°. Ma complessivamente la prova è negativa, in particolar modo per quanto riguarda i cartellini, sventolati o conservati, a seconda delle circostanze, senza un criterio univoco.