In Vibo veritas...

Euforia rossazzurra...

Euforia rossazzurra... 

Max Licari sulla netta vittoria di Vibo. Russini e Greco ancora sugli scudi, Sipos croce e delizia. Salvezza vicina.

Salvezza quasi blindata
Non sappiamo cosa precisamente accadrà il 15 di marzo, ma sappiamo perfettamente cosa sta accadendo. Accade che la città di Catania gode dell’onore di ospitare una squadra di uomini veri che, con la propria abnegazione, sta scrivendo una delle pagine più fulgide della sua storia sportiva. Ciò che stanno costruendo questi ragazzi, sapientemente guidati da Pellegrino e Baldini, è qualcosa di epico. E, dopo ogni partita giocata, indipendentemente dal risultato finale, tale “epica” si arricchisce di gesta sempre più gloriose. Meritano di concludere l’opera, perché altrimenti non sapremmo letteralmente mai cosa siano capaci di fare da qui al termine della stagione regolare. Tutto potrebbe succedere… Meritano, conseguentemente, di proseguire la loro avventura alle falde dell’Etna anche in futuro, in questa categoria, perché costituiscono un gruppo tecnicamente, tatticamente e caratterialmente assai interessante cui, con qualche innesto mirato, si potrebbero affidare concrete possibilità di ben fare. Inutile, tuttavia, abbandonarsi a sterili illusioni, la situazione è delicatissima e sotto gli occhi di tutti. Ci sia, pertanto, per un attimo consentito disquisire solo di calcio. La gara di Vibo Valentia, non certamente bellissima sotto il profilo estetico, ha confermato come il Catania nulla abbia a che vedere con la zona playout e, se vi si è trovata invischiata, lo si è dovuto UNICAMENTE alle tristissime e tragicomiche vicende societarie sviluppatesi nell’ultimo periodo. I rossazzurri hanno dominato praticamente dal primo minuto, segnato dalla rete di Sipos, fino al 93’, caratterizzato dall’inutile rete della bandiera di Mahrous. È vero che la pur volitiva formazione di mister Orlandi, ultima in classifica, non poteva costituire un cimento insormontabile, la cifra tecnica si è confermata modestissima, ma non è mai facile in questa categoria e in questi campi far valere la propria indubbia superiorità. Ne sa qualcosa la stessa compagine etnea, sommersa da una memorabile cinquina di reti in questo stesso campo il 20 ottobre del 2019. Merito, dunque, alla squadra, capace di indirizzare subito la gara e controllarla sia in superiorità numerica, dopo l’espulsione di Corsi al 43’, sia in 10 contro 10, a seguito dell’imperdonabile ingenuità di Sipos, fattosi gettare fuori al 58’ dal signor Panattella di Gallarate per un calcione ai danni di Suagher con il pallone lontano. Bravissimi, comunque, tutti i giocatori, dai titolari ai subentrati, con una menzione particolare per Russini, ancora una volta tra i migliori in campo, e Biondi, entrato nella ripresa al posto di Simonetti e bravissimo a realizzare, con una pregevole conclusione su assist dell’altro “supplente” Zanchi, la sua quinta rete stagionale, chiudendo definitivamente i conti a 10’ dalla fine. Da sottolineare, inoltre, la buona solidità difensiva trovata, grazie alla crescita costante di Albertini, davvero uno dei migliori esterni bassi della categoria, e alla perfetta intesa della coppia centrale Lorenzini-Monteagudo. Adesso, a quota 39 (con 4 punti di penalizzazione), si può dire che la meritatissima salvezza sia davvero a un passo, ma non bisogna fermarsi, a cominciare dal prossimo incontro infrasettimanale programmato al “Massimino” al cospetto del Campobasso, altra formazione difficile ma alla portata; una vittoria significherebbe archiviare definitivamente la pratica permanenza e poi… E poi? L’importante è che ci sia un “poi” e lo sapremo a partire da martedì prossimo. Vedremo se determinate promesse verranno mantenute. La realtà, dobbiamo dirlo (purtroppo), è che non possiamo fidarci a prescindere, considerato che il principale candidato a rilevare il ramo sportivo d’azienda del Calcio Catania presenta un “pregresso” tutt’altro che rassicurante. Staremo a vedere e monitoreremo con certosina acribia, è l’unica cosa che possiamo fare oggi. Oltre che onorare a viva voce questi ragazzi, come fatto dai 250 sostenitori rossazzurri presenti al “Razza”, i quali hanno garantito ai giocatori una gara sostanzialmente casalinga. Questo legame creatosi fra tifosi e squadra è la cosa più bella che potesse svilupparsi in un momento così devastante per coloro che amano il Liotru.

In trasferta, ecco il centrocampo “rafforzato”
Mister Baldini, privo ancora di Moro, sceglie lo schieramento con centrocampo rafforzato per il quale solitamente opta in occasione delle gare in trasferta. Dentro il mediano Simonetti ad alternarsi con Greco nel ruolo di esterno d’attacco, con Russini a far da supporto tecnico all’ariete Sipos. Orlandi risponde con un 4-4-2 impostato sul tandem offensivo Spina-La Ragione. È Zibert a dover conferire qualità sulla trequarti avanzata calabrese. Un piano tattico che salta subito al 1’, grazie all’inzuccata di Sipos, al quinto sigillo stagionale, su calcio piazzato perfettamente pennellato da Russini. Con la partita immediatamente in salita, tutte le “magagne” dei padroni di casa emergono con evidente chiarezza. Scarsa qualità in mediana (malissimo Grillo, Basso e Blaze) ed evanescenza totale in avanti, dove l’unico in grado di accendere la luce, Spina, si dimostra ancora acerbo e assai incostante. Il Catania controlla con tranquillità e affonda pericolosamente in contropiede, senza tuttavia trovare l’ultimo passaggio risolutivo. Al 43’ Corsi decide di chiudere in anticipo la disfida, facendosi espellere per “doppio giallo” e consegnando definitivamente l’inerzia della partita agli avversari. Nella ripresa, il tecnico locale tenta di cambiare qualcosa, inserendo subito Bellini e Carosso al posto di Basso e Blaze, nonché 10’ dopo Gelonese per Spina, ma è il Catania a mantenere il controllo del match, almeno fino al 58’, quando Sipos, come già ricordato, si fa mostrare il “rosso” diretto dall’arbitro per una incomprensibile scorrettezza ai danni di Suagher. La Vibonese cerca di risollevarsi, inserendo al 60’ l’ex Golfo a rilevare il disastroso Grillo e successivamente l’offensivo Cattaneo per Zibert, ma i tiri in porta latitano, così come il gioco, poverissimo in fatto di tecnica e ritmo. Molto bravo Baldini a mettersi in sicurezza, sostituendo gli ammoniti Pinto e Simonetti (entrambi in diffida, salteranno il match contro il Campobasso) con Biondi e Zanchi; i quali, infatti, come una sentenza, al 78’, vanno a confezionare il raddoppio già descritto. Lì la partita si chiude, sebbene il gol a tempo abbondantemente scaduto di Mahrous, sempre su sviluppi da calcio piazzato (un “tallone d’Achille” della difesa rossazzurra), aggiunge un pizzico di pepe agli ultimi concitati istanti di gioco. Una vittoria inequivocabile e meritatissima che funge da prodromo alla “dead line” del 15 marzo. Con l’auspicio che sia di buon augurio…

Dopo il 15, il Campobasso
Siamo di nuovo davanti a un “aut aut”, l’ennesimo di una travagliatissima stagione. Come detto sopra, dovremo tenere gli occhi apertissimi, qualora l’esito sia quello dettato dagli avvenimenti delle ultime settimane, con l’acquisizione del ramo sportivo d’azienda da parte di Benedetto Mancini. Ciò non toglie, in ogni caso, che mercoledì sera torneranno in campo questi splendidi ragazzi. Cerchiamo di presentar loro un “Massimino” più consono ai loro meriti, lontano dalle eroiche, seppur solite e solitarie, 3.000 presenze… Let's go, Liotru, let's go!!!