Il punto sulla A

Marchisio e Lodi, futuro insieme in...azzurro?

Marchisio e Lodi, futuro insieme in...azzurro? 

Il resoconto delle gare della trentasettesima giornata del campionato di serie A. Un'analisi accurata ed approfondita con tanto di top e flop della giornata

SCUDETTO: Gioia inCONTEnibile
E’ finita! La Juventus è campione d’ Italia. Incredibile epilogo di un’ annata bellissima e di una lotta scudetto forse ancor di più. E’ la vittoria di Agnelli, di Marotta e soprattutto di Conte, quest’ultimo chiamato a ricostruire la Juventus dopo le macerie causate da Del Neri. Il tecnico leccese non si è tirato indietro e pezzo dopo pezzo, incastro dopo incastro, è arrivato alla fine del puzzle. I suoi meriti sono tanti: l’ aver ridato un gioco a questa squadra, aver alzato un muro invalicabile a difesa di Buffon ed infine aver messo in condizione tutti i suoi uomini di segnare. Grande merito va anche a Marotta, che finalmente, ha azzeccato gli acquisti. Cosa dire di Pirlo (scarto rossonero e cervello di centrocampo juventino), Vidal (giocatore tuttofare, da goleador a libero per necessità), Vucinic (uomo chiave nel finale di stagione) e Caceres (autentico Jolly) senza dimenticare Lichtsteiner (motorino perpetuo di fascia). Un autentico trionfo! Il campionato ha detto Juventus. Applausi e rispetto anche dai vinti per una squadra che non ha mai conosciuto la sconfitta. Se la Vecchia Signora ride, lo stesso non si può dire del diavolo. Allegri sfoglia la margherita cercando di trovare risposte sul suo futuro, Galliani guarda e riguarda il suo telefonino nella speranza che il gol di Muntari venga convalidato e intanto Milano incorona l’ Inter e Stramacioni che ridicolizzano i rossoneri. Partiti con i favori del pronostico, il Milan, si perde sul più bello. E se è vero che Muntari quel gol l’ aveva fatto, è anche vero che il Milan, lo scudetto, l’ ha perso a prescindere da quell’ episodio. Quanti punti buttati nel finale di stagione ma soprattutto quanti errori in casa rossonera: dalle cessioni agli acquisti! Una fascia sinistra difensiva debolissima e lacuna mai colmata, un centrocampo ormai logoro con un unico vero rinforzo (Nocerino) ed un Ibrahimovic unico (e solo) interprete di una stagione da assoluto protagonista. Ma non è bastato. Ha trionfato il collettivo, ha trionfato la Juventus di Conte. Onore ai vincitori.

IL RESTO: Lecce, il sogno è finito
A fare compagnia in serie B, al Cesena ed al Novara, sarà il Lecce di Cosmi. Tanti sforzi ed una lotta estenuante non hanno portato la tanta sospirata salvezza in casa Lecce. La Fiorentina espugna il “Via del mare” e condanna i salentini a una retrocessione pressoché certa. Solo un miracolo potrebbe salvarla. Il filo di speranza si chiama Genoa. Ma al Grifone basterà fare un punto nella prossima giornata per riconfermarsi in serie A. Palermo e Chievo pareggiano a suon di gol. Atalanta, Siena e Cagliari perdono ma sono contente perché salve. Vola sempre più in alto il Parma di Giovinco, arrivato alla sesta vittoria consecutiva. Bologna e Catania se la giocano e condannano il Napoli e la Roma a rinunciare ai propri obbiettivi europei. In particolare è Montella a prendersi delle rivincite: impone il pari e infonde lezioni di calcio alla sua ex squadra. Chissà quanto rosicano a Roma per un tecnico che non molto tempo fa era uno di loro. Nel prossimo ed ultimo turno i riflettori saranno puntati sul “Massimino”. Si, perché alle pendici dell’ Etna si gioca per la Champions. Di scena sarà l’ Udinese,che avrà bisogno di un punto per partecipare alla prossima competizione. Glielo permetterà il Catania? Lazio, Inter e Napoli sperano.


I TOP DELLA 37 GIORNATA

1° Posto – CONTE (All. Juventus)
Trentasette giornate senza sconfitte ed uno scudetto in dote. Lavoro eccellente.

2° Posto – STRAMACCIONI (All. Inter) Niente male. Milano è sua.

3° Posto – MAICON- GIOVINCO (Inter - Parma) Prodezze balistiche da urlo.

I FLOP DELLA 37 GIORNATA

1° Posto – RIZZOLI (Arbitro)
Il rigore assegnato al Milan fa gridare allo scandalo.

2° Posto – TAGLIVENTO (Arbitro) Pasticci in serie. Macchia una partita per eccesso di protagonismo. Un bravo arbitro è tale quando non ci si accorge della sua presenza in campo. Lui è sin troppo presente.

3° Posto – BORTOLO MUTTI (All. Palermo) I risultati ottenuti non lo riporteranno alla riconferma. Chi è causa del suo male pianga se stesso, perché uno come Miccoli l’ avrebbe dovuto far giocare sempre.