Il nuovo Catania è pieno zeppo di "'46"

 

Tra giocatori, staff tecnico e dirigenza, sono in tanti gli ex Catania ripartiti dal nuovo corso.

La proprietà è nuova. La società è nuova. La relativa matricola federale, anche. Si respira un vento di cambiamento, osservando i primi passi del progetto targato Pelligra. Ma a ben vedere...all'interno del nuovo corso vi è una robusta componente che richiama il passato, anche quello più recente, in nome di una filosofia societaria che ha sposato l'idea di rinsaldare il legame con la storia, piuttosto che reciderlo. Lo dimostra l'intenzione, manifestata sin dal primo comunicato, di riappropriarsi appena possibile del logo e della denominazione della fallita Calcio Catania S.p.A.; lo dimostrano, altresì, i concetti di "catanesità", di identità da trasmettere al gruppo e soprattutto ai più giovani, che sono stati espressi da Laneri nel corso della conferenza di presentazione del tecnico Ferraro. A ciò hanno contribuito anche le contingenze: Pelligra ha fatto irruzione nella procedura esplorativa quasi in extremis e - a parte gli uomini di fiducia (Grella, Bresciano, Caniglia) ed un consigliere d'eccezione (Scibilia) - non aveva una propria struttura. L'ha costruita attingendo a piene mani, anche sul versante dell'organigramma societario, dallo staff della vecchia società.

Gli "uscenti" riconfermati
Sono ben quattro i giocatori del Catania 2022/23 che hanno fatto parte dell'organico etneo nella scorsa stagione.
Tra tutti, l'emblema della continuità, anche da un punto di vista contrattuale, è Simone Pino, difensore centrale classe 2002, che era tra i pochi a non avere un contratto in scadenza con la vecchia società e che fa parte del nuovo gruppo sin dal giorno del raduno. Tra i fiori all'occhiello della Berretti di Carboni, Pino era tornato a Catania un anno fa, dopo un'esperienza (in prestito) con la primavera della Lazio. Agli ordini di Baldini, però, ha trovato pochissimo spazio, esordendo nel finale della vittoriosa trasferta di Monterosi e poi entrando nella ripresa (sfoderando una buona prestazione) in occasione di un altro successo esterno, conquistato ad Avellino. Anche quest'anno dovrà contendere il posto da titolare a compagni più esperti e quotati, ma le regole sullo schieramento obbligatorio di alcuni under potrebbero favorire un minutaggio decisamente maggiore.
Emblemi dell'attaccamento alla piazza, per motivi diversi, sono invece Andrea Russotto e Filippo Lorenzini.
L'attaccante romano non ha mai nascosto il suo innamoramento per Catania, città in cui peraltro ha messo su famiglia, manifestando un sincero dispiacere al momento dell'addio maturato nell'estate 2018. Dopo il suo ritorno nel gennaio 2021 è stato progressivamente declassato a riserva da Baldini. A seguito del fallimento degli scorsi mesi, ha dichiarato a più riprese che sarebbe rimasto volentieri in Serie D ed è stato accontentato.
Il difensore ex Turris aveva già colpito e conquistato i tifosi quando, lo scorso gennaio, per seguire il proprio mentore Baldini, si era gettato (insieme a Simonetti) nelle fiamme che divampavano attorno al club a seguito della dichiarazione di fallimento. A maggior ragione oggi suscita ulteriori apprezzamenti per la scelta di scendere di categoria, nonostante sia nel pieno della maturità calcistica e nonostante potesse tranquillamente trovare spazio in Serie C.
Chiude il cerchio un altro under, Giulio Frisenna, che condivide con Pino l'esplosione nella Berretti guidata da Ezequiel Carboni e che negli ultimi due anni ha avuto la possibilità di accumulare esperienza in Serie D: nel 2020/21 a Licata (per l'intera stagione), nel 2021/22 a Sant'Agata di Militello (nel girone di ritorno), dopo aver esordito in Coppa Italia di Serie C col Catania. L'anno scorso aveva firmato il c.d. "pre-contratto", adesso per lui parte un nuovo percorso.

I calciatori ex '46
Ancor più nutrita è la pattuglia di componenti dell'organico che hanno dei trascorsi nel Catania '46.
Su tutti spicca indubbiamente Ciccio Lodi, sul quale sprecare altro inchiostro appare superfluo.
Insieme a Lodi, dal gennaio 2018 al gennaio 2020, ha giocato nel Catania il mediano Giuseppe Rizzo. I due si sono ritrovati anche a Trieste nel girone d'andata della stagione 2020/21. Un giocatore utilizzato con molta continuità, sebbene non da titolare fisso, da tutti gli allenatori che si sono succeduti negli anni della sua esperienza rossazzurra, in virtù delle proprie preziosi doti tattiche e difensive. Torna alle falde dell'Etna dopo una positiva esperienza vissuta a Messina nella seconda parte della scorsa stagione.
Insieme a Rizzo si era allenato a Torre del Grifo per pochi mesi (senza mai scendere in campo) anche Orazio Di Grazia, centrocampista classe '98 cresciuto nel settore giovanile etneo, che nel gennaio 2020 era stato richiamato a sorpresa dalla società, dopo aver accumulato alcune esperienze tra C e D. Ritornato tra i dilettanti l'estate successiva, eccolo comparire nuovamente nelle fila del Catania, nonostante non sia più un under.
Altri ex prodotti della cantera rossazzurra, seppur in periodi differenti, sono Francesco Rapisarda e Marco Palermo.
Il terzino destro è stato "svezzato" dalla Primavera di Salvatore Amura prima di iniziare il proprio percorso "da grande" nel 2011 in Serie D nel Cosenza, per poi disputare dieci stagioni consecutive tra i professionisti, prima di fare rientro alla base portando con sé una buona dote di esperienza.
Parabola leggermente diversa, almeno per quanto riguarda gli anni di formazione, per il centrocampista, che ha lasciato il settore giovanile rossazzurro a 18 anni per muovere i primi passi nella San Pio X e poi si è trasferito sulla sponda aretusea, sulla quale ha conquistato nel giro di un biennio la Serie C per non lasciarla più...fino alla chiamata della casa madre.
Tornando ai "senatori", tra i cavalli di ritorno un nome ad effetto è senz'altro quello di Manuel Sarao, tra l'altro l'unico giocatore portato a Catania dalla gestione Sigi tra quelli confluiti nell'attuale rosa (anche Lorenzini fu agganciato dal tandem Pellegrino-Baldini, ma il club era stato "commissariato" dalla curatela). Anche Sarao militava nei professionisti da parecchio (10 anni) e farà in ritorno in D, categoria in cui ha militato (da girovago) nei primi due anni della propria carriera. Torna in Sicilia appena un anno dopo il suo addio, che l'agente aveva giustificato con esigenze di natura familiare, sebbene forse emerso che si trattava di uno dei sacrifici necessari affinché la società rispettasse i parametri finanziari.

I dirigenti e i componenti dello staff con trascorsi rossazzurri
Come accennavamo sopra, c'è tanto Catania '46 anche tra i profili individuati per comporre il nuovo organigramma societario. Sono quattro i professionisti ripartiti con Pelligra dopo aver vissuto sulla propria pelle il dramma del fallimento: il responsabile della comunicazione Angelo Scaltriti, investito del ruolo già dalla fase della partecipazione alla procedura esplorativa; il segretario sportivo Emanuele Passanisi, che nella vecchia società rivestiva la figura del team manager; il responsabile amministrativo Carmelo Milazzo, che ha mantenuto lo stesso incarico; Orazio Russo, il quale da tecnico della Berretti è stato "promosso" a responsabile del settore giovanile.
Tra i protagonisti del passato, ha avuto parecchio risalto la nomina di Marco Biagianti quale nuovo team manager. Una veste inedita per la bandiera rossazzurra, che ha appeso gli scarpini al chiodo soltanto due anni fa (non senza polemiche con la Sigi) e, dopo un'esperienza nel Calcio a 5 con la Meta Catania (nell'annata 2020/21) ha ricoperto il ruolo di club manager nella stessa società nel corso della passata stagione.
Molto apprezzato dai tifosi anche il ritorno di Michele "Zorro" Zeoli, uno dei giocatori più amati della gestione Gaucci per il suo attaccamento alla maglia. Mancava in Sicilia dall'estate 2004 (quando la neo-insediata proprietà Pulvirenti lo cedette al Pescara insieme a Fusco e Terra) e negli ultimi anni ha accumulato esperienze da allenatore nei campionati dilettantistici (Serie D compresa), nonché quella di collaboratore tecnico nel Torino Primavera. A Catania fungerà da vice di mister Ferraro.
Nello staff tecnico anche Lele Catania, in qualità di collaboratore, che ha appena archiviato a 41 anni una lunghissima ed onorata carriera da calciatore. Girovago del meridione ed icona del Siracusa di Cutrufo, ha coronato il sogno di vestire la maglia della squadra della propria città nella prima parte della stagione 2019/20.