Focus On: Taka Morimoto

Taka Morimoto

Taka Morimoto 

Nuovo appuntamento con Focus On, rubrica che analizza e commenta un aspetto in particolare degli incontri rossazzurri. Questa settimana, spazio al nipponico Morimoto

Nuovo appuntamento con Focus On, rubrica che analizza e commenta un aspetto in particolare degli incontri rossazzurri. Questa settimana l’argomento su cui si è deciso di puntare i riflettori ci porta a riflettere ed a soffermarci su un giocatore che in passato ha messo a segno reti importanti (il gol all’Udinese che valse l’accesso alle semifinali di Coppa Italia, la doppietta segnata nel 2008 nel 3-2 alla Roma, la rete al Palermo nel 4-0 del primo marzo 2009) ma che attualmente, invece, non riesce a sbloccarsi. Realizziamo, dunque, il Focus On su Takayuki Morimoto.

Occasione sfumata per Morimoto
Alla vigilia del derby siciliano circolavano molti dubbi su chi sarebbe sceso in campo tra il discusso Morimoto e il giovane Doukara. Alla fine, però, gli allenamenti hanno dato per vincitore il giapponese che, dopo tanta panchina, è riuscito a conquistarsi quel posto da titolare tanto atteso, ricoprendo, così, quella parte del campo occupata solitamente dall’infortunato Bergessio. Peccato però che il suo ritorno in campo non sia stato tra i migliori. Il giapponesino, complice anche la pessima prestazione della squadra che non ha saputo avviarlo al meglio verso la porta, è stato abbastanza inconcludente e poco performante. La sua presenza avrebbe dovuto in un certo qual modo placare la mancanza dell’argentino ma, invece, purtroppo, ha sottolineato ancora una volta quanto fondamentale sia in campo la presenza di Bergessio, sia come finalizzatore che come riferimento offensivo. Tutto questo non vuole essere un tentativo di paragone, anche perché tra i due non esiste la condizione per effettuarlo, ma una semplice osservazione, un modo per comprendere il divario che esiste tra un giocatore esperto come l’argentino ed un calciatore ancora calcisticamente immaturo come il giapponese . Chiaramente, non ci si poteva neanche aspettare che dopo una pausa in panchina abbastanza lunga, Takayuki Morimoto tornasse a segnare così facilmente senza alcuna difficoltà. Probabilmente è maggiormente giustificabile la sua di perfomance negativa che non quella di calciatori classificabili tra i migliori, che nel derby palermitano si sono aggiudicati il giudizio di peggiori in campo. Partendo dal presupposto che la volontà di dimostrare le proprie capacità a volte può essere lenitiva nel voler raggiungere la prestazione a cui si aspira, è possibile riconsiderare la posizione di un calciatore che è ancora troppo giovane per essere messo di fronte ad una condizione di pressione tale in cui è il giudizio tutt’altro positivo a prevalere?. Appurato che il rendimento di Morimoto abbia subito un calo evidente in questi ultimi anni, adesso è il momento di capire se il giocatore riuscirà ad essere ancora in linea con gli obiettivi del Catania, poiché in fondo a volte anche la vettura più forte di un mondiale automobilistico ha bisogno di un determinato numero di giri per riuscire ad essere performante. Il tutto è percepire quanti giri di prova debba effettuare il giapponese per ritrovare le sue capacità e quanto tempo il Catania gli consentirà per farlo. In definitiva, certo è che tra gli errori difensivi e l’assenza di un attacco troppo sterile per ribaltare il risultato, il Catania al “Barbera” ha disputato un incontro che non ha messo per nulla in risalto le qualità e le capacità dimostrate nelle gare precedenti. La partita contro i rosanero si conferma come la peggiore prestazione presentata dai rossazzurri in questo campionato. E pensare che proprio questo sarebbe dovuto essere il tanto desiderato “perfect match”.