ESCL- Possanzini: “Tra Catania e Sampdoria la spunterà chi avrà più coraggio”

D. Possanzini in maglia rossazzurra in un Catania-Sampdoria stag. 2002/03

D. Possanzini in maglia rossazzurra in un Catania-Sampdoria stag. 2002/03 

L’ex attaccante di Catania e Sampdoria, Davide Possanzini, in esclusiva a “CalcioCatania.Com” ha parlato della partita in programma domenica al Ferraris tra etnei e liguri.

Davide Possanzini, ex attaccante del Catania nella stagione 2002/03 ed ex giocatore della Sampdoria nelle due precedenti stagioni, ha concesso una intervista esclusiva ai microfoni di “CalcioCatania.Com” in cui ha analizzato il momento degli etnei e dei blucerchiati in vista della partita di domenica prossima a Marassi. Possanzini col Catania dei Gaucci collezionò 31 presenze realizzando 3 gol. Attualmente è alla guida tecnica degli Allievi Nazionali Professionisti B del Brescia.

“Nessuno si sarebbe aspettato un Catania ultimo in classifica a questo punto della stagione – ha affermato Possanzini – Si poteva immaginare qualche piccola difficoltà iniziale dettata da una condizione atletica non perfetta ma mai ad una squadra ultima in campionato. Quello attuale è un momento difficile ma nonostante tutto ritengo che i rossazzurri hanno i mezzi per risollevarsi. Le cause sono difficili da individuare. La partenza in estate di alcuni giocatori che avevano un peso specifico all’interno della squadra potrebbe essersi sentita. In ogni caso quello di Serie A è un campionato complicato e confermarsi non è mai facile, in modo particolare quando hai ottenuto cose straordinarie la stagione prima.

Il cambio Maran-De Canio? Io sono di parte perché Maran mi ha allenato al Brescia ed è un amico. Rolando è una persona onesta ed un grande lavoratore. Logicamente mi è dispiaciuto per il suo esonero. Al Catania è arrivato comunque un bravo allenatore, De Canio è un tecnico di sani principi. Il calcio di oggi è questo, paga sempre l’allenatore quando le cose non vanno bene. Tuttavia il cambio in panchina non sempre riesce ad invertire la stagione per diverse dinamiche. Mi auguro non sia il caso del Catania.

Come uscirne fuori? Bisognerebbe scavare fino in fondo per capire quali sono le problematiche, cosa che in momenti di crisi non è facile da fare. A mio avviso, i giocatori inconsciamente dopo aver fatto bene nelle ultime stagioni, si aspettavano di ripetersi anche quest’anno e alla prima difficoltà sono andati in confusione. Due o tre risultati positivi di fila possono cambiare il volto della classifica ma soprattutto determinare un cambio di mentalità. A gennaio inoltre occorrono un paio di innesti ma la società etnea saprà bene come e in quale reparto intervenire.

La Sampdoria? I blucerchiati con l’arrivo di Mihajlovic sembrano aver dato una sterzata ad un momento inziale di difficoltà, anche se la classifica attuale è ancora preoccupante. Osservando la reazione caratteriale della squadra e anche il modo con cui si è espressa in campo, credo che i tifosi liguri possono ben sperare per una salvezza tranquilla. Il campionato però nasconde mille insidie e per la Samp già domenica con il Catania ci sarà un banco di prova importante.

Che partita mi aspetto? E’ la classica partita che viene bloccata dalla paura delle due squadre di sbagliare e di perdere. Non vedo una favorita tra le due anche se la Sampdoria giocherà in casa e tutti sappiamo quanto pesa la spinta del Ferraris. Riuscirà a spuntarla la squadra che metterà più coraggio e determinazione al di la delle qualità tecniche.

Il mio ricordo di Catania? Porto con me tanti ricordi belli della città e della tifoseria nonostante fu una annata calcisticamente disastrosa. Riccardo Gaucci gestì la situazione in maniera inconcepibile. Eravamo quaranta calciatori e quell’anno passarono ben sei allenatori. Peccato perché c’era molto entusiasmo e tutti i presupposti per fare bene. Anche a livello personale avrei potuto dare di più ma ho pagato per alcuni problemi personali e per la situazione imbarazzante che si era creata a livello tecnico”.