Catania, udienza prefallimentare: il Tribunale si riserva

 

Nei prossimi giorni si attende la decisione. Si aprono tre scenari: fallimento, rigetto della richiesta, o rinvio dell'udienza.

A cura di Enrico Salvaggio e Massimiliano Giliberto

Si è tenuta oggi dinanzi al Tribunale di Catania l'udienza prefallimentare fissata a seguito dell'istanza di fallimento presentata dalla Procura della Repubblica nei confronti del Calcio Catania. I legali della società etnea avevano l'obbligo di depositare i bilanci relativi agli ultimi tre esercizi, nonché una situazione patrimoniale, economica e finanziaria aggiornata. Soprattutto, il Catania avrebbe dovuto fornire argomenti convincenti per opporsi alla richiesta di fallimento. Tra questi, in particolare, la capacità della proprietà (Sigi) di far fronte all'ordinaria gestione, claudicante nel periodo recente, e di garantire una ricapitalizzazione con risorse proprie o esterne, come quelle che potrebbero concretizzarsi con le trattative in corso, che però vi era l'onere di comprovare al Tribunale.
Secondo quanto raccolto dalla nostra redazione, tra i vari argomenti posti a sostegno del rigetto dell'istanza di fallimento, la proprietà del Calcio Catania ha prodotto documenti atti a dimostrare di aver ridotto i debiti del club di 3 milioni di euro dal momento in cui lo ha rilevato sino ad oggi, e ciò nel bel mezzo dell'emergenza Covid.

La Procura, ad ogni modo, ha insistito nella propria istanza di fallimento ed il Tribunale ha deciso di riservarsi la decisione, che arriverà nei prossimi giorni, probabilmente già questa settimana. A questo punto si aprono tre scenari:

1) il Tribunale potrebbe ritenere irrilevanti i rilievi mossi dalla Sigi ed accogliere l'istanza di fallimento della Procura, dichiarandolo e aprendo la relativa procedura, che comporterebbe la perdita della matricola 11700 e avvierebbe un iter all'interno del quale si potrebbe mettere all'asta il titolo sportivo del club per proseguire l'attività sportiva con una nuova società, che dovrebbe rilevarlo. Nelle more, ovviamente, verrebbe nominato un curatore fallimentare per gestire l'attività corrente e concludere la stagione in corso, ove possibile;

2) il Tribunale potrebbe dare credito alla linea difensiva della Sigi, ritenere che non vi siano i presupposti per dichiarare il fallimento e pertanto rigettare la richiesta della Procura, facendo estinguere la relativa procedura;

3) infine, il Tribunale potrebbe decidere di disporre un rinvio, fissando una nuova udienza, al fine di procrastinare la valutazione circa la fondatezza o meno dell'istanza di fallimento, nonché delle argomentazioni addotte dalla Sigi.