Catania-Melfi 0-2: le pagelle rossazzurre

Matteo Pisseri, altra giornata positiva..ma infruttosa

Matteo Pisseri, altra giornata positiva..ma infruttosa 

Le valutazioni riportate dai calciatori etnei al termine della gara contro i lucani.

PISSERI voto: 7,5 Quando affronti in casa l’ultima in classifica, reduce da undici sconfitte di fila, e il tuo portiere è il migliore in casa hai già detto tutto. In occasione della rete del vantaggio melfitano ribatte coi pugni anziché bloccare una palla che poi, dopo una miracolosa parata coi piedi, termina sui piedi di Foggia per il tap-in vincente. Dribbling da infarto al 45’, fortunatamente per il Catania con buon esito. Graziato da De Vena al primo minuto del secondo tempo. All’66’ evita lo 0-2 con una parata delle sue sulla conclusione velenosa di Marano. Ancora decisivo, al minuto 76, sul diagonale di Gammone. Nulla può sulla conclusione di De Angelis che vale il meritatissimo raddoppio dei gialloverdi. Migliore in campo.

PARISI voto: 5,5 Più che il terzino destro fa il terzo di difesa. Nel primo tempo innesca un paio di volte Russotto con dei lanci che scavalcano il centrocampo dei lucani, ma il numero 10 rossazzurro spreca gli inviti del terzino. Nel secondo tempo, con il Catania riversato tutto in avanti, rimane piazzato nel terzetto arretrato. Di tanto in tanto prova a farsi vedere in avanti ma senza mettere in mezzo palle interessanti nell’area lucana.

BERGAMELLI voto: 5,5 Partita senza infamia e senza lode per il numero 3 degli etnei. Incerto al minuto 28’ della ripresa quando lascia scorrere un pallone sul quale Foggia è anticipato all’ultimo istante dall’attento Parisi. Imbambolato, così come gli altri difensori, in occasione del vantaggio lucano.

MARCHESE voto: 5 Gioca sul centro-destra difensivo, coprendo le sgroppate sulla fascia (in verità assai ipotetiche) di Djordjevic, ma alla lunga è lui il ‘regista’ della squadra. Dai suoi piedi partono dei lunghi lanci per l’attacco rossazzurro che non sempre risultano precisi. Un leitmotiv trito e ritrito che alla lunga il Melfi capta e fa suo. A tratti un po’ svogliato, si fa sorprendere da De Vena al primo della ripresa, ma il numero 18 gialloverde calcia incredibilmente alto da posizione vantaggiosa. Al minuto 77 tira fuori dalla porta un pallone che sembrava ormai in rete.

DJORDJEVIC voto: 4,5 Rispetto ai quattro di difesa il serbo è quello più avanzato, ma nonostante ciò si vede raramente dal fondo campo. Prestazione insufficiente con pochi episodi degni di cronaca. Lascia il campo al 52’ ad Andrea Di Grazia.

dal 52’ DI GRAZIA voto: 6 Entra subito in partita, tirando due volte nel giro di un paio di minuti. Suo il vero tiro in porta degno di questo nome, al minuto 57, con un destro al volo parato fortuitamente da Gragnaniello. Fallisce clamorosamente il gol del pareggio con un colpo di testa da posizione assai vantaggiosa al 75’.

BIAGIANTI voto: 5 Giornataccia anche per il numero 27 rossazzurro, spesso impreciso e non combattivo come in altre occasioni. Al trentunesimo, dopo un minuto dal vantaggio lucano, avrebbe l’opportunità di pareggiare, ma il suo destro da buona posizione è ribattuto dalla difesa melfitana. Un po’ meglio nella ripresa, quando si piazza davanti alla difesa in compagnia di Fornito.

BUCOLO voto: 5 Spesso in difficoltà, così come tutta la molle mediana degli etnei, il buon Saro, piazzato nel ruolo di play-basso, non ripete le prove gagliarde di altre partite. Si segnala al tredicesimo con una bella apertura di prima intenzione con la quale innesca Russotto. Sostituito in avvio di ripresa da Barisic.

dal 46’ BARISIC voto: 5,5 Lanciato in avvio di ripresa lo sloveno non produce quella scossa data nel match di Messina. Dopo i primi minuti in campo, nei quali sprizza voglia di spaccare la partita, si perde progressivamente, finendo a fare l’esterno sinistro e uscendo inevitabilmente dal vivo dell’azione.

FORNITO voto: 4,5 Troppo timoroso nel primo tempo, non azzarda mai il dribbling limitandosi al compitino, con continui passaggi all’indietro che fanno indispettire i presenti in tribuna. Nella ripresa, con il centrocampo a due, è lui a dettare i tempi della manovra (si fa per dire), provando ad imbeccare le punte etnee. Irritante.

RUSSOTTO voto: 5 Dopo il pomeriggio da terzino in quel di Messina – assai fruttuoso – il numero 10 rossazzurro ha trovato nuovamente posto sulla trequarti offensiva. Contro il Melfi, la sua vittima preferita, Russotto incappa in una giornata poco felice. Nel primo tempo è quello più mobile tra i tre di attacco, ma la sua mobilità è alquanto infruttuosa. Spesso ripetitivo con fughe solitarie culminate con cross da fondocampo tutt’altro che pericolosi. Generoso sì, ma inconcludente. Lascia il campo tra i timidi applausi del pubblico di casa.

dal 65’ MAZZARANI voto: 4,5 Lanciato in campo come terza ed ultima carta il numero 32 rossazzurro, dopo la panchina di Messina, non dà sul campo i risultati sperati. Un po’ per il suo momento di forma (non dei migliori) un po’ (soprattutto) per la confusione tattica che regna nella metà campo dei lucani. Non trova posizione, tocchi pochi palloni e di conseguenza non si rende mai pericoloso, a parte un calcio d’angolo conquistato al secondo minuto di recupero. Un fantasma.

POZZEBON voto: 5 Nel primo tempo, ma anche per buona parte della ripresa, non gli arriva un pallone buono. Si vede al 44’ quando induce Gammone al fallo, conquistando una punizione da posizione assai importante. Splendida dal punto di vista stilistico l’acrobatica rovesciata al settimo minuto della ripresa che, comunque, non impensierisce più di tanto il portiere ospite.

TAVARES voto: 5 Suo il primo ‘tiro’ degli etnei dopo 25 minuti di noia, mancino al volo che comunque non impensierisce Gragnaniello. Vaga tra trequarti ed attacco senza mai trovare la giusta collocazione in campo. Mai pericoloso, mai servito degnamente dai compagni di squadra, corre a vuoto in cerca di una palla giocabile: emblematico, in tal senso, al minuto settantotto, un pallone catturato nella metà campo etnea che avvia un’azione solitaria infranta qualche metro più avanti.

MARIO PETRONE voto: 4 Al momento della sua presentazione gli è stato chiesto un cambiamento di mentalità (alias vincere in trasferta) mantenendo, tuttavia, l’ottimo score casalingo ottenuto con Pino Rigoli in panchina. Dopo tre partite i numeri parlano chiaro: una vittoria (di carattere) in trasferta e appena un misero punto in casa ottenuto contro due squadre decisamente alla portata (eufemismo), come Taranto e Melfi, con zero gol fatti e due subiti al “Massimino”. Numeri impietosi, resi ancor più allarmanti dalla mancanza di trame di gioco e di schemi efficaci. Primo tempo molle, peggio di quanto visto con gli jonici, nel quale l’azione d’attacco è impostata dai lanci lunghi dei difensori che scavalcano un centrocampo senza idee e senza combattività. Nella ripresa, sotto di una rete, in pochi minuti consuma tutti i cambi, giocandosi il tutto per tutto in una sorta di 3-2-5 con Barisic e Di Grazia a fare gli esterni. Ne viene fuori un quadro poco gratificante con poca lucidità ed equilibrio e con tanta frenesia e confusione. Non sempre inserire tanti attaccanti è sinonimo di mentalità vincente, soprattutto quando non vengono messi nelle condizioni di far male.

MELFI voto: 8 Reduce da undici sconfitte di fila il Melfi di Aimo Diana, alla seconda gara sulla panchina dei gialloverdi, vince con merito senza fare niente di trascendentale, anzi… Nonostante i mezzi tecnici non siano elevati, l’undici gialloverde riversa in campo cuore, agonismo e determinazione, conquistando tre punti pesantissimi in ottica salvezza e ricevendo meritatamente gli applausi dello sportivo pubblico del “Massimino”.

ARBITRO ANNALORO DI COLLEGNO voto: 6,5 Direzione senza infamia e senza lode, controlla agevolmente una partita tranquilla che scorre via senza episodi eclatanti. L’unica pecca è aver ‘risparmiato’ qualche cartellino giallo ai lucani nel corso della prima frazione di gioco. Cartellini che, tuttavia, arrivano puntuali nella ripresa.