Catania-Catanzaro, precedenti: tradizione favorevole ai rossazzurri

La clamorosa papera di Scuffia sull'innocuo traversone di Musacci, è il 3-0 del Catania...

La clamorosa papera di Scuffia sull'innocuo traversone di Musacci, è il 3-0 del Catania... 

Focus sull'ultimo precedente in terra etnea tra rossazzurri e giallorossi. All'interno le immagini salienti del match

ELEFANTE ESAGERATO
Quando l’Elefante rossazzurro trova sulla sua strada l’Aquila giallorossa al "Cibali-Angelo Massimino" è letteralmente esagerato. Nei venti precedenti in terra etnea contro i catanzaresi, tra Serie B, C1, C2 e Coppa Italia, il Catania ha avuto la meglio sui rivali in quindici incontri. Nell’ultimo incrocio catanese tra le due squadre, risalente allo scorso campionato di Lega Pro, gli etnei di Pippo Pancaro hanno il compito di provare a far rispettare la tradizione.

Il pomeriggio dell’undici ottobre 2015 il Catania, reduce dallo 0-0 interno contro il Cosenza di appena quattro giorni prima, cerca contro i calabresi una vittoria per lasciare per la prima volta in stagione l’ultimo posto. I rossazzurri sono in grande spolvero, nelle prime cinque giornate di campionato hanno già totalizzato dodici punti (tre vittorie e due pareggi) undici dei quali sottratti dalla disciplinare per via delle note vicende relative a “I treni del gol”. I giallorossi, invece, sono già con l’acqua alla gola: appena due punti e penultima posizione insieme a Martina Franca e Lupa Castelli Romani.

Il gol di Luigi Falcone 



Pronti via il Catania è subito in vantaggio: dopo appena 9 minuti Elio Calderini, in una delle sue poche giornate di gloria con la casacca rossazzurra, fredda da due passi il portiere calabrese Scuffia. L’1-0 immediato galvanizza gli etnei che continuano a martellare la porta catanzarese. Al minuto diciassette Andrea Russotto sfiora 2-0 con un magistrale calcio di punizione che s’infrange sulla traversa ospite. Il raddoppio, però, è nell’aria e giunge puntuale al 24’ con Caetano Calil, lesto a infilare nuovamente la palla in rete, con un tocco morbido dopo una veloce azione avviata direttamente da fallo laterale. Il tris arriva a trentanovesimo nel modo più originale: innocuo traversone dalla trequarti di Gianluca Musacci e palla che passa incredibilmente sotto il corpo di Scuffia per finire la sua corsa (lenta) in rete. Un ‘gollonzo’ che ricorda quello di Thomas Manfredini siglato sempre al Catanzaro nella sfida del “Ceravolo” vinta dagli etnei nel 2004.

La ripresa è accademia, serve solo a regalare a Luigi Falcone la gioia del primo gol in rossazzurro: destro di controbalzo e palla spedita per la quarta volta alle spalle del frastornato Scuffia. Al novantesimo il Catanzaro trova, quasi per caso, l’occasione per segnare la rete della bandiera in virtù di un calcio di rigore al quanto generoso fischiato dall’arbitro Pierotti di Legnano per un fallo dubbio di Pelagatti. Dal dischetto Andrea Razzitti spiazza Bastianoni regalando ai suoi l’unica gioia (eufemismo) di un pomeriggio assai amaro. Il 4-1 finale consente al Catania di lasciare proprio al Catanzaro l’ultimo posto in classifica e di rispettare la tradizione favorevole ai rossazzurri nelle gare casalinghe contro i giallorossi. Una tradizione rispettata, esageratamente…