Cae tanta roba!!!

Caetano Calil, capocannoniere rossazzurro...

Caetano Calil, capocannoniere rossazzurro... 

Max Licari in merito alla corroborante vittoria sulla Paganese. Tre punti di partenza, ma per il 2016 maggiori certezze...

Tre punti di partenza
Un Natale maggiormente sereno e quel pizzico in più di “ottimismo programmatico” in vista della ripresa di gennaio erano negli auspici di tutti gli innamorati del Liotru. Il fatto che non si sia fallito l’ultimo appuntamento agonistico di un anno da dimenticare può rappresentare, forse, un buon viatico per il 2016, a patto di non cancellare, sull’onda della giusta contentezza successiva al netto 3-0 inflitto alla Paganese, quanto accaduto prima. Le considerazioni articolate fino a qualche giorno fa rimangono valide e i programmi non possono e non devono cambiare. Il Catania va al riposo, a un turno dalla conclusione del girone d’andata, a quota 16 punti, ancora pesantemente invischiata nella lotta playout. Questo è il dato reale con il quale noi tutti (e società, staff tecnico e giocatori “in primis”), dobbiamo fare i conti. Ci sarà ancora da lottare per venir fuori da questa situazione difficile. Tuttavia, in sede di analisi, bisogna considerare in maniera complessiva i numeri del Catania, al fine di meglio valutare il lavoro dei dirigenti e di Pancaro, nonché il rendimento dei giocatori. I rossazzurri hanno fin qui racimolato 27 punti; se la Casertana lunedì sera non dovesse battere il Messina, il Catania si ritroverebbe, senza il -11, a 4 punti dalla vetta, al momento occupata dal favorito Foggia dell’ex De Zerbi. Ciò significa che, considerato il clima in cui si è lavorato dopo i tragici accadimenti estivi, il poco tempo avuto per articolare l’organico e poi amalgamarlo in campo, nonché lo scontato deficit di preparazione sul medio periodo (ovviamente, dovendo partire a mille per azzerare la pesantissima penalizzazione, si è puntato su un avvio sprint), si è fatto bene. Onestà intellettuale impone di valutare oggettivamente questo “dato di fondo” che racconta di scelte dirigenziali e lavoro tecnico sul campo adeguati alla bisogna del difficilissimo frangente. Poi, chiaramente, l’analisi dei numeri deve andare un po’ più a fondo per farci comprendere dove si può e si deve migliorare. Decisiva, mi pare, è quella relativa ai gol realizzati e subiti. Come già detto una settimana fa, il Catania, mettendoci dentro anche i 3 gol rifilati alla Paganese, presenta il miglior attacco del torneo (25 reti), 2 in più del Foggia “champagne”; se la Casertana lunedì sera non ne rifilerà più di 4 al Messina, il team di Pancaro finirà l’anno in testa a questa particolare classifica. Si tratta di un dato importante, perché appunto Catania, Casertana e Foggia sono le uniche squadre ad aver siglato più di 20 reti. Come altrettanto importante è il dato dei gol subiti (18). In questa graduatoria, il Catania si posiziona nelle retrovie. Possiamo dividere le compagini del girone C di Lega Pro in due gruppi: quello di testa, il cui “range” va dagli 8 del Foggia ai 13 del Lecce; quello di coda il cui “range” va dai 16 del Catanzaro ai 29 della derelitta Lupa Castelli Romani. I rossazzurri si ritrovano all’interno di questo gruppo, che rispecchia la classifica reale. Ciò significa che in questo difficile ed equilibrato girone meridionale di Lega Pro, conta maggiormente la tenuta del reparto difensivo che la prolificità di quello offensivo. Solo Foggia e Casertana, più o meno, si ritrovano in testa nella classifica reale e in quella di rendimento di entrambi i reparti. Se andiamo a fare un analisi dei cannonieri delle squadre “top”, ci accorgiamo che unicamente il Foggia con Iemmello “pareggia” il Calil rossazzurro capocannoniere a 9 reti, avendo un Sarno a quota 5 che in qualche modo fa il paio con la “triplice alleanza” rossazzurra composta da Calderini, Russotto e Scarsella che hanno siglato già 3 reti a testa. Le altre viaggiano lontano. La Casertana presenta de Angelis a 5, il Lecce Moscardelli, Lepore e Surraco a 3, il Benevento Ciciretti a 3 (2 solo a Catania), il Cosenza Arrighini a 4. Per poter, dunque, battagliare a livello di numeri con le prime due della classe (impermeabili e, allo stesso tempo, prolifiche), il minimo da garantire alla tifoseria catanese in Lega Pro, bisogna semplicemente rendere più equilibrata la squadra, intervenendo sul mercato di gennaio nei ruoli, specialmente di mediana, che sembrano più scoperti.

Finalmente un Catania…sereno
Il buongiorno si era visto dal mattino. Dalla distinta, cioè. Che Pancaro, finalmente, si fosse accorto di aver sbagliato la scelta del portiere era stato salutato come un felice auspicio per il match con la non trascendentale Paganese. Ma di trascendentale nulla aveva anche il Melfi di una settimana fa… Comunque, con Liverani in campo, si riusciva in certo modo anche a “fagocitare” l’ennesima riproposizione del “doppio regista”, un esperimento che, bisogna dire, non è che abbia fornito risultati eclatanti (7 punti nelle precedenti 7 gare). Però, il fatto che il Catania, oltre a Liverani in porta, abbia recuperato ultimamente anche Falcone e Russotto ai loro livelli, ha posto in secondo piano, in una gara interna (sottolineiamolo), il deficit atletico in mezzo al campo. Con quei due in forma davanti e un Calil ispirato, a questi livelli fai la differenza. Il team di Grassadonia, devo dire, è stato messo subito sotto e la partita non ha mai avuto storia. Già alla mezzora i rossazzurri erano avanti di due reti, con l’ottava realizzazione stagionale di Calil (testata di giustezza su ottimo cross di Russotto) e il secondo gol in maglia etnea di Pelagatti, su azione susseguente a corner. In pratica partita chiusa cui mette il suggello al 31’ il rientrante (e applauditissimo) Liverani con una parata decisiva su Cunzi che evita l’usuale “riapertura” di un match tecnicamente impari. Ecco a cosa serve un portiere affidabile cui ogni tiro che gli si scaglia contro NON si trasforma miracolosamente in gol (per gli avversari)… Per il resto, una gara scontata (finalmente!) contro un avversario giustamente dominato (checché ne dica Grassadonia, le cui pittoresche dichiarazioni postgara arricchiscono di inaspettato “pepe” un match abbastanza “piatto”), suggellato nel finale dalla nona “perla” di Calil, con un tocco di classe su buon cross dalla destra di Garufo. A proposito del laterale destro difensivo etneo, già da qualche partita sta giocando bene ed è al terzo assist decisivo in due gare; ha risposto sul campo alle critiche, come sempre si dovrebbe fare. Nell’ambito di una partita ben giocata da tutti i rossazzurri, menzioni particolari, oltre ovviamente che per Calil, per lo stesso Garufo, Pelagatti, Agazzi e Russotto, con la speranza che Castiglia, precauzionalmente in panchina ma recuperato, possa costituire il “valore aggiunto” della mediana rossazzzurra già a partire dalla ripresa del torneo il 9 gennaio ad Andria, trasferta difficile e storicamente rognosa. Menzione di censura, di contro, per Lulli, capace di farsi espellere in modo non certo intelligentissimo dopo 7’ dall’ingresso in campo dal bravo arbitro Mastrodonato di Molfetta; indice, questo, di una mancanza di serenità e di scarsa capacità a reggere le pressioni di una piazza come Catania di cui si dovrà tenere conto.

Venti giorni di sosta che dovranno servire a tanto
Si dovrà utilizzare la sosta natalizia in due direzioni: recuperare brillantezza atletica e rinforzare l’organico. Il primo obiettivo sarà demandato allo staff tecnico, il secondo alla dirigenza. Si è parlato molto di mercato ultimamente, ma mi sembra che un portiere, un difensore esterno, un paio di centrocampisti e un attaccante possano essere le richieste oggettive di un qualsiasi addetto ai lavori o tifoso del Catania. Ci rendiamo conto delle difficoltà economiche, delle difficoltà del mercato in generale e delle difficoltà a piazzare i giocatori in uscita (la lista impone che a ogni ingresso ci sia una partenza), ma se si vuole fare un salto di qualità anche nella prospettiva di costruire un organico potenzialmente vincente per il prossimo anno, non si potrà non operare in tale direzione. Parallelamente, a quanto sembra, verrà sviluppata anche l’ipotetica trattativa di cessione della società con il gruppo argentino di Villar d’Alvear, a partire dal programmato incontro di lunedì con lo studio legale Abramo. Anche questa faccenda, programmaticamente vitale per il futuro del Catania, verrà seguita con attenzione da stampa e tifosi, in modo che ci si possa fare un’idea quanto più veritiera possibile sulle reali intenzioni di entrambi i soggetti coinvolti. La speranza è che l’anno nuovo possa, anche sotto tale profilo, regalare nuovo slancio a un ambiente giustamente depresso da un 2015 terrificante.

Indipendentemente da tutto, noi ci saremo. Sempre
Colgo l’occasione di questo mio ultimo commento postpartita del 2015 per fare i migliori auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti i fratelli rossazzurri sparsi per il mondo, come il sottoscritto irrimediabilmente affetti da una malattia chiamata “Calcio Catania”...

Let’s go, Liotru, let’s go!!!