Aversa...ngue nelle vene
- di Max Licari
- Opinioni | editoriale | seried | LND |
- 24 Apr 2023 7:00
Max Licari sul successo di Aversa. Sarao e De Respinis sugli scudi, Russotto, gran momento, Buffa delude.
Girone di ritorno: 14 vittorie,1 pareggio... che dire di più?
A Ferraro erano un po' "girate" dopo quell'amaro finale di gara contro la Sancataldese al "Massimino", nell'ambito di una sfida in cui i suoi avevano preso a "pallate" l'avversario. Ma non per l'inopinato (e immeritato) pareggio che aveva fatto sfumare il record di vittorie consecutive di categoria; piuttosto, a causa degli immotivati, abnormi e talora fantascientifici "rimbrotti" (usiamo un termine eufemistico, in quanto rimaniamo signorili n tutto ciò che produciamo) su di lui riversati da qualche frustrato da tastiera. Si sarà chiesto se, magari, non stesse vivendo da quasi un anno su Alpha Centauri e non se ne fosse accorto. Ebbene, alla luce del chiaro successo maturato sul campo (anche qui utilizziamo un termine "gentile" per descrivere il manto non-erboso del "Bisceglia") del pericolante Real Aversa, lo "score" del Catania e di Ferraro nel girone di ritorno recita: 14 vittorie, 1 pareggio, 0 sconfitte. In più, miglior difesa, miglior attacco e 28 (v-e-n-t-o-t-t-o) punti di vantaggio sulla seconda in classifica (al momento, record storico di categoria in fatto di distacco sulla vicecapolista). Che cosa ci sarebbe da obiettare al tecnico e ai ragazzi non sarebbe comprensibile nemmeno nei peggiori bar di Caracas, eppure alle volte la Catania "social" riesce a diventare peggiore anche dei più infimi postriboli di quartiere. La partita in terra campana, al cospetto del presidente Pelligra, ristabilisce definitivamente una verità acclarata: questa è una società seria e, a cascata, lo sono staff tecnico e giocatori. Non regalano, giustamente, nulla a nessuno e onorano il campionato fino al termine dello stesso. I rossazzurri sono indubbiamente più forti di tutti i competitor del girone I e cercheranno di vincere anche le ultime due gare del torneo, in modo da proiettarsi nel miglior modo possibile verso una poule scudetto da giocare da favoriti. E da vincere...
Sarao e De Respinis sugli scudi, Russotto continua il suo gran momento, Buffa delude
Ferraro, privo di numerosi titolari, in specie in mediana, preferisce mantenere il 4-3-3 d'ordinanza, dando fiducia a Boccia in difesa, Di Grazia a centrocampo e Giovinco in attacco. Campana dispone un Real Aversa molto raccolto sulla propria trequarti e pronto alle eventuali ripartenze di Gassama, di gran lunga il migliore dei suoi. Il terreno di gioco assai irregolare, ovviamente, favorisce la tattica dei padroni di casa, ma è comunque il Catania a prendere in mano le redini del gioco, cercando in qualche modo di pressare la difesa granata, fra le meno battute del girone. L'infortunio di Chiarella al 4' costringe il tecnico etneo a mettere subito dentro Russotto, che si rivelerà, come ultimamente spesso capita, decisivo. In un campo del genere, le palle inattive diventano risorsa cruciale e, così, al 10' Lodi pesca da corner Rapisarda solo soletto in area per la comoda "capocciata" in gol. Partita subito sbloccata e quinta rete stagionale del terzino "macca Liotru". I campani non hanno le forze per reagire in modo pericoloso (ampio il divario fra le due formazioni) e il Catania ne approfitta per gestire tutto sommato tranquillamente il precoce vantaggio. Le condizioni del manto erboso sfavoriscono Giovinco, poco incisivo, mentre Sarao e Russotto si esaltano nella lotta. Sul finire della prima frazione, un solido Lodi confeziona l'assist giusto per il fantasista romano, ma quest'ultimo, a tu per tu con Russo, non trova il pertugio vincente. Bethers, mai impegnato, è testimonianza evidente della supremazia catanese. Nella ripresa, anche grazie all'inserimento del centravanti M. Strianese, si comincia a notare un Real Aversa più pimpante e disposto a rischiare il pressing alto, a costo di esporsi alle micidiali ripartenze rossazzurre. Al 50' finisce la partita di un non scintillante Giovinco, sostituito da un motivato De Respinis. Al 56', i padroni di casa pareggiano con un entusiasmante triplo slalom di Gassama che buggera Lodi, Lorenzini e Rapisarda per poi battere imparabilmente Bethers da posizione favorevole. Nell'occasione, Buffa (entrato al 52' al posto di un discreto Di Grazia) non riesce a chiudere in extremis sull'attaccante locale. Il giovane centrocampista, ammonito e quasi graziato dall'arbitro per un presunto fallo di mano nei pressi della propria area, viene a sua volta sostituito, dopo una decina di minuti purtroppo disastrosi, dal preoccupato Ferraro con De Luca, a disegnare un coraggioso 4-2-3-1. È la mossa vincente dell'allenatore rossazzurro. Al 60' è De Respinis a cogliere un clamoroso incrocio dei pali. Al 74' Russotto riporta in vantaggio il Catania, imbeccato da Vitale, grazie a un bel diagonale da sinistra. Ottava "perla" del numero 7 etneo. Al minuto 83 è poi De Respinis, alla prima realizzazione in maglia etnea, a chiudere i conti con un bel sinistro su assist dello stesso Russotto. Ineccepibile e ineluttabile successo del Catania che dimostra, anche in condizioni non certo agevoli, di voler "fare il pieno" senza fare regali a chicchessia. Chapeau.
E festa sarà...
Domenica prossima, al "Massimino", scatterà la festa finale in presenza del presidente Pelligra. La Curva Nord mostrerà la sua attesa coreografia e il pubblico catanese potrà onorare i suoi ragazzi in occasione dell'ultima gara casalinga di campionato. Ad aggiungere un "pizzico" di sale in più, l'avversario, quel Santa Maria Cilento che, ancor oggi, rappresenta l'unica compagine capace di superare i rossazzurri durante l'intero torneo. Motivo in più per vincere e festeggiare alla grande con la propria gente... Let's go, Liotru, let's go!!!