Angelo Massimino: l'immortalità del ricordo

Un pensieroso Angelo Massimino in compagnia di Romano Fogli nella stagione 1973-74 (Foto: Tutto il Catania minuto per minuto)

Un pensieroso Angelo Massimino in compagnia di Romano Fogli nella stagione 1973-74 (Foto: Tutto il Catania minuto per minuto) 

Ventiduesimo anniversario della tragica scomparsa del Presidentissimo, avvenuta il 4 marzo 1996 a Scillato

Sempre presente
C’è sempre un inizio e una fine. In ogni storia, in ogni avventura, in ogni vita, in ogni cosa terrena. Nessuno può sottrarsi a questa certezza che aleggia perpetuamente sull’uomo. Un assioma, un principio incontestabile, che sembra essere una creatura della morte stessa. Ma cosa può crear mai la morte se non tristezza e disperazione? Cosa può generare il suo sinistro incedere se non strappar via presenze e affetti? Buio e silenzio. Un vuoto incolmabile anche a distanza di anni, di tanti anni. Anni che passano via veloci, che scorrono inarrestabili come acqua sotto i ponti. Fiume impetuoso che leviga sassi e memoria, portando via con sé frammenti di vita, un giorno dopo l’altro. Incessantemente. La morte genera dimenticanza, è inutile illudersi.
Col tempo l’illusione diventa consapevolezza, rassegnazione, alla quale solo in pochi riescono a sottrarsi da un destino comune. In pochi, così come gli artisti che rimangono perennemente in vita attraverso le loro opere concesse all’umanità. Opere, non solo intese come scritti, dipinti, canzoni o sculture, che le varie generazioni si tramandano con orgoglio (in verità non sempre!) e fierezza. Talvolta, quindi, la morte genera l’immortalità.

Cavaliere sempre presente! 




E poi c’è Scillato col suo asfalto bagnato e quell’uomo spesso contestato diventa il più amato. Un uomo ad un passo dalla settantina, logorato e debilitato dalla malattia, ma nonostante tutto sempre in prima linea, in sella come il Cavaliere più devoto, con spada sguainata, brandita dinnanzi ai potenti a difesa dell’amato vessillo rossazzurro. L’Elefante e il suo Cavaliere, il Liotru e il suo Presidentissimo: una lunga storia di amore per il pallone fatta di alti e bassi, vittorie e sconfitte, promozioni (cinque) e retrocessioni (cinque), contestazioni (tante) e celebrazioni (poche), battaglie e svenimenti. Nel mezzo una vita spesa per la squadra della propria città, con fortune alterne, fino a quel maledetto incidente del 4 marzo 1996 lungo la Palermo-Catania, in uno dei tanti “viaggi della speranza”

Ventidue anni fa finiva la corsa terrena di Angelo Massimino, generando paura e incertezza sulle sorti del Calcio Catania 1946. Allo stesso modo, colei che non crea e tutto distrugge, doveva “arrendersi” ad ospitarlo nella ristretta sezione dell’immortalità del ricordo. Non è per tutti. Lo è per te, Presidentissimo.



SPECIALE MASSIMINO: quattro articoli per ricordare il Cavaliere in tutte le sue sfaccettature (con la collaborazione di Alessandro Russo).