Virtus Lanciano-Catania, ex: da Biondi a Plasmati

L'attaccante Gianvito Plasmati, ex di Catania e Lanciano

L'attaccante Gianvito Plasmati, ex di Catania e Lanciano 

Consueto viaggio nel mondo dei "doppi ex" passati e presenti...

La storia negli almanacchi
Il fascino dell’ex. Il fascino di nomi che, alla sola lettura, rievocano una valanga di aneddoti, un mix di rimpianti, rimorsi, dolci pensieri, emozioni sopite e pensieri che ormai rimossi. Il fascino dell’ex, passato ed attuale.

Nel ricordo di Guido Biondi
Con il nuovo anno riprende l’appuntamento con i “doppi ex”. In vista del match contro la Virtus Lanciano l’elenco dei calciatori dal passato rossonero e rossazzurro è piuttosto scarno. Pochi nomi – sette per la precisione – circoscritti al periodo che va dalla fine degli anni sessanta ai giorni nostri.

Il primo della lista – rigorosamente in ordine alfabetico – è il roccioso difensore napoletano Pietro Fusco. Cresciuto nelle giovanili partenopee Fusco esordì nel calcio professionistico proprio a Lanciano: 68 presenze e 6 reti in maglia rossonera dal 1989 al 1992, seguite dalle brillanti parentesi con Castel di Sangro ed Empoli. Nell’estate 2002 giunge a rinforzare l’organico del Catania appena promosso in cadetteria. In maglia rossazzurra poche luci e tante ombre: appena 31 presenze in due stagioni prima del passaggio al Pescara.

A seguire ecco l’attaccante Theofilos Karasavvidīs. Giunto a Catania nell’ottobre del 2000 – insieme a Totò Criniti – la “torre greca” non riuscì a ripetere in rossazzurro quanto di buono fatto con la maglia della Sassari Torres. Appena 12 presenze (quattro delle quali in coppa Italia) e una rete nell’unica stagione etnea. Due gli aneddoti legati al greco, entrambi riguardanti le sfide contro altrettante siciliane. Contro l’Atletico Catania, nel giorno del suo esordio in rossazzurro, rifilò un calcione ad un difensore giallogrigio rimediando un’evitabilissima espulsione. Il secondo aneddoto è legato al derby di coppa Italia C contro il Palermo: rete del momentaneo vantaggio contro i rosanero nella gara valida come andata degli ottavi di finale disputata nell’allora “Favorita”. Al termine di quella stagione venne ceduto proprio al Lanciano. In rossonero 7 reti in 32 presenze nel campionato 2001/02 con la conquista dei play-off.

Altro “doppio ex” straniero è il brasilianoAdriano Sartorio Mezavilla, centrocampista prelevato dai rossazzurri nel gennaio 2005 proprio dal Lanciano. Promessa rossonera – 58 presesenze e 5 reti dal 2001 al 2005 – meteora rossazzurra: tante speranze, poche presenze con appena 6 gettoni prima del passaggio al Perugia.

Scorrendo a ritroso nel tempo troviamo il difensore Rocco Roberto Paris. Stagione 1999/2000: il Catania, neo promosso in C1, viene affidato al filosofo Gianni Simonelli ed ad un manipolo di giovani di belle speranze: Iezzo, Zampagna, D’Angelo, Santarelli e proprio l’esterno pugliese prelevato dalle giovanili del Bari. Esperienza senza infamia e senza lode con 27 gettoni. Di tutt’altro avviso il periodo lancianese: oltre ottanta presenze dal 2002 al 2006 con la brevissima parentesi di Martina Franca nel 2005.

Il più celebre è senz’altro il buonGianvito Plasmati. L’ attaccante materano indossò il rossazzurro a più riprese: prelevato dal Crotone nel gennaio 2007, venne ceduto successivamente in prestito a Foggia, Crotone e Taranto. Nel campionato 2008/09 la stagione migliore con Walter Zenga in panchina: 13 presenze e 2 reti contro Inter e Juventus – entrambe in campo avverso – seguite dall’insolito “spogliarello” contro il Torino in occasione del calcio di punizione trasformato da Mascara. Dopo sei mesi all’Atalanta, sempre in massima serie, ecco il ritorno sotto l’Etna nell’estate 2009. Nella nuova avventura catanese pochi picchi: doppietta in coppa Italia al “Ferraris” contro il Genoa e l’assist al bacio per Marianito Izco nella vittoria contro la Juventus all’Olimpico di Torino. Nell’ estate del 2010 viene messo fuori rosa a causa di una diatriba con la società etnea. Una querelle senza fine conclusasi con la rescissione consensuale del contratto nell’estate 2011. Dopo le parentesi di Nocera Inferiore, Vicenza e Varese ecco l’approdo in Abruzzo: 30 presenze e 7 reti nello scorso campionato cadetto.

Anche se non si tratta di un “doppio ex” merita una menzione particolare il compianto Guido Biondi. Lancianese doc, classe 1952, Biondi indossò la casacca rossazzurra in due riprese intervallate dalla parentesi di Rovereto: dal 1969 al 1972 e dal 1973 al 1976 per un totale di 102 presenze, 5 reti e una promozione dalla C1 alla B conseguita nella stagione 74/75. Scomparso prematuramente nel 1999, all’età di 46 anni, il nome di Guido Biondi si è legato ulteriormente al calcio lancianese con l’intestazione dello stadio comunale di Lanciano.

Tra i tecnici, infine, troviamo Bruno Pace. Pescarese di nascita, indossò la casacca lancianese negli anni settanta. Da allenatore giunse a Catania nella primavera 1987, subentrando a Rambone. Stagione complicata conclusa con la retrocessione in Serie C1. Ancor più travagliata la stagione seguente: dopo i vani tentativi di Osvaldo Jaconi e Pietro Santin, Bruno Pace ritornò al capezzale dei rossazzurri salvando l’Elefante dalla retrocessione in C2. Confermato anche per la stagione successiva, la 1988/89, viene esonerato dopo 12 giornate al termine di ben quattro sconfitte di fila contro Frosinone, Perugia, Ischia e Casarano.

Presente: Delli Carri, d.s. dal passato rossonero
Nel lungo curriculum di calciatore del nuovo direttore sportivo dei rossazzurri Daniele Delli Carri – impreziosito da oltre 360 presenze tra Serie A e B – vi è anche una piccolissima parentesi con la maglia del Lanciano. Delli Carri, infatti, dopo aver indossato le maglie di Bisceglie,Torino, Lucca, Genoa, Piacenza, Siena, Firenze, Pescara e Foggia chiuse la propria carriera di calciatore proprio in rossonero: appena sei presenze dal gennaio al giugno 2008 nella vecchia Serie C1.